Si ritrovò legata, al buio, con mille pensieri che le inondavano la mente, era confusa, spaventata, si poteva percepire il terrore trasmesso dai suoi occhi. Lo sguardo di chi si sente perso, lo sguardo di chi urla il perdono e la misericordia. L'unica fonte di luce poteva intravedersi dallo spiraglio di quella porta. Una parte della sua coscienza tendeva l'orecchio per cogliere il rumore dei passi che avrebbe indicato che lui stava arrivando. Ormai qualsiasi tentativo di liberarsi fu vano, la corda le stringeva fortemente i polsi e non aveva possibilità di fuga. Non sapeva più che ora della sera fosse e la fame iniziava a farsi sentire, ma quello era l'ultimo dei suoi problemi. Preferiva tenere gli occhi socchiusi per non rischiare di venire inoltrata dall'oscurità che la circondava, fino a quando la stanchezza prevalse su di lei, finendo per addormentarsi. Passarono altre due ore in quella stanza fredda e buia, spoglia da ogni rumore, quando la ragazza fu svegliata di soprassalto da un frastuono che la terrorizzò. Sentì dei passi provenire da fuori la porta e vide l'ombra di qualcuno che si fermò proprio davanti ad essa. Il solo camminare dell'estraneo riuscì ad intimidire la giovane, provocandole un forte stress. Ancora con gli occhi sbarrati in attesa che quell'ombra se ne andasse, la ragazza poté udire il battito del proprio cuore che pulsava drasticamente. I troppi pensieri fluttuanti nella sua testa non le permettevano di pensare a cosa poteva accadere in quel momento, a quale tenebroso individuo si celava in quella maschera, ed è proprio mentre osservava attentamente la porta senza aver il coraggio di scostare neppure per un secondo lo sguardo oltre, che sobbalzò all'udire di un aggeggio metallico colpire con forza la porta, ancora e ancora. Ad un certo punto la porta si aprì, scricchiolando lentamente, mentre la luce penetrava nella stanza ormai colma di oscurità. La ragazza non riuscì a tenere gli occhi aperti a causa della forte luce che emanava l'esterno. Non appena riuscì a intravedere qualcosa desidererò all'istante di non essere mai riuscita a scrutare quell'immagine oscura, non distingueva più gli inganni impartiti dal suo cervello, non riuscendo a comprendere se quello che stava vedendo era solamente un abbaglio della sua immaginazione o stava succedendo proprio in quel momento. Messa a fuoco l'immagine, dei brividi percossero il suo corpo lasciandole istantaneamente una cicatrice indelebile nella sua memoria. Quell'uomo portava una lunga giacca scura che poggiava sul pavimento, un grosso capello nero che gli copriva metà viso, scarpe all'apparenza molto pesanti che avrebbero potuto frantumare un osso, teneva in mano una possente mazza da baseball avvinghiata da dei fili di ferro appuntiti che la rendevano ancora più spietata. Si riusciva inoltre a intravedere un sorriso malefico spuntare in quello sguardo coperto da quella maschera e il terrore negli occhi della ragazza si faceva più intenso e la speranza di potersi salvare calava ogni secondo che passava. L'uomo si avvicinò alla ragazza inerme, ormai rassegnata al proprio destino, sapeva che non c'era via di scampo, conosceva il dolore che avrebbe provato, avendo udito in precedenza delle urla strazianti provenire dalla stanza accanto. Una volta giunto in prossimità della giovane fanciulla, l'uomo fece cadere a terra la maschera facendola rompere in pezzi che si sparsero per la stanza. L'uomo si inginocchiò, per avere uno sguardo diretto con la ragazza; quest'ultima, ormai immersa nelle sue paure, si accorse che la maschera era fatta di vetro ed essendo riuscita in precedenza a liberarsi da quelle corde, a sorpresa dell'individuo, fece uno scatto verso il primo pezzo di vetro trovato e con uno scatto ancora più repentino lo infilzò nel cranio del gigante, eliminandolo. Dopo numerosi colpi inferti all'ormai cadavere, dovuti a rabbia e odio della povera ragazza, quest'ultima si apprestò a uscire dalla stanza, e riuscendo a trovare una via di fuga ritornò dai propri cari, non prima di aver denunciato le malefatte subite. Tutto sembrava essersi risolto, ma nessuno era a conoscenza che l'uomo ucciso brutalmente dalla ragazza aveva un fratello gemello, la cui ira regnava sovrana al suo interno, mentre la vendetta rimaneva in attesa di essere consumata.
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La stanza.
Short StoryUna giovane ragazza si sveglia in una piccola stanza buia, legata e spaventata. Non è a conoscenza del motivo per cui si trova li. L'unica cosa che sa, è che deve cercare di liberarsi, prima che lui arrivi, di nuovo.