*Flashback*
- Scommetto che saresti capace a mangiarti una torta intera in un solo boccone.
- Per quanto sei cicciona non riesci nemmeno a correre.
Mi ridono in faccia. Mi prendono in giro e mi umiliano davanti a tutti.
Mi viene da piangere, sento gli occhi bruciare, non riesco a trattenere le lacrime.
Mi lascio dietro le spalle gli schiamazzi e tutte le offese che mi sono rivolte e corro il più veloce possibile verso casa.
Non voglio vedere nessuno, mi sento uno schifo.
Apro il portone e mi fiondo in camera.
I miei genitori fortunatamente sono a lavoro, non voglio che mi vedano in queste condizioni.
Mi siedo sul letto e butto lo zaino ai piedi di questo.
Mi guardo allo specchio della mia cameretta.
Hanno ragione, sono obesa, faccio schifo.
Esplodo di nuovo a piangere e più mi guardo, più mi rattristo.
Devo fare qualcosa per dimagrire, non importa cosa, non voglio più essere esclusa per via di questi chili di troppo.
Prendo il computer e inizio a cercare tutte le diete miracolose sul web ma è inutile provare, so qual è l'unica soluzione per non soffrire più.*Un anno dopo*
Mi sveglio infastidita da un raggio di sole che fiocamente penetra dalla finestra leggermente aperta che ho dimenticato di chiudere la sera prima, forse perché ero troppo presa dalla serie tv che ho iniziato a guardare.
Prendo il telefono e controllo l'orario: sono le 11 e 40.
Fortunatamente tra poco è ora di pranzo, così non c'è bisogno che io faccia colazione, anche se l'avrei saltata ugualmente, del resto come tutte le mattine.
Mi alzo dal letto e vado in bagno per pesarmi, un'azione abitudinaria ormai.
49 chili.
Posso fare di più. Devo fare di più.
Torno in camera e mi guardo allo specchio davanti al letto, vicino alla porta.
Scorro lo sguardo sulle foto attaccate al cornicione di questo e una polaroid in particolare attira la mia attenzione.
11/09/18, esattamente un anno fa.
Un indesiderato ricordo riaffiora nella mia mente: ero grassa, brutta, esclusa da tutti, derisa ovunque. Pensavo solamente a ingozzarmi di cibo senza pensare al mio aspetto. Fortunatamente sono cambiata perdendo 31 chili, tra l'altro senza seguire diete.
Semplicemente non mangio, o almeno cerco di non ingerire molti alimenti senza dare nell'occhio.
L'ultima volta che ho visto i miei compagni di classe mi hanno umiliata davanti tutta la scuola perché non ero nei canoni di bellezza.
Soprattutto Margaret.
Lei, alta e slanciata, capelli rossastri-ramati, occhi grandi verdi con qualche sfumature marrone.
Antipatica.
Ma mi promisi che quest'anno sarebbe stato diverso, nessuno mi avrebbe preso più in giro.
Distolgo la mia attenzione dai brutti pensieri e mi concentro sulla mia routine.
Mi avvicino alla scrivania che si trova sul lato destro di fianco dello specchio, apro il cassetto incorporato nella parte inferiore del banco e afferro il quadernino, la penna e il metro.
Avvolto quetsi lungo nastro numerato intorno al mio braccio sinistro e annoto tutto.
Meno due centimetri rispetto alla settimana scorsa.
Ripeto lo stesso gesto con la gamba.
Meno un centimetro e mezzo.
Sto precedendo abbastanza velocemente ma qualcosa mi sta rallentando.
Forse devo bere meno acqua.
Bussano alla mia porta.
- Tracy sei sveglia?
Mia mamma.
- Aspetta un attimo!
Chiudo il quaderno e rimetto tutto apposto, mi infilo la mia tuta e apro la porta con un sorriso a quarantadue denti.
- Buongiorno mamma- sorrido.
Lei ricambia.
- Hai già fatto colazione?
- Sisi non ti preoccupare.
- Sicura?
- Mamma lo sai che mi è passato.
- Hai ragione tesoro. Questa mattina io e tuo padre dobbiamo andare a fare un servizio e non penso di tornare in tempo per cucinare, ci pensi tu a preparare per tutti?
- Si, va bene.
- Grazie mille. Se hai bisogno di qualcosa chiamami.
E si chiude la porta alle spalle.
Non poteva chiedermi qualcosa più azzeccata.
I miei si accorsero del mio dimagrimento dopo due settimane da quando tutto cominciò. In quell'asso di tempo persi tredici chili, come avrebbero potuto non accorgersene?
Così presero provvedimenti, mi mandarono da uno psicologo, un nutrizionista e tutti gli specialisti possibili e immaginabili esistenti sulla faccia della terra.
Mi costrinsero a mangiare, facendomi riprendere sette chili.
Dovetti fingere di stare bene, di essere guarita, ma da quando hanno trovato lavoro in un'altra sede, più lontana da casa nostra sto sempre da sola e quindi posso nuovamente riconquistare il mio obiettivo.***
Spazio autriceEhilà
Ho deciso di scrivere questa storia per puro svago, l'argomento trattato è molto delicato e assolutamente da non ripetere.
Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere con una stellina o con un commento.
Le critiche costruttive sono ben accette😊P.s. Non avendo molto tempo per scrivere purtroppo non l'aggiornamento della storia non avverrà molto spesso o in giorni stabiliti, vi chiedo per favore di avere pazienza e comprensione, grazie mille 🙏
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Anorexia
Teen FictionScorro lo sguardo sulle foto attaccate al cornicione dello specchio e una polaroid in particolare attira la mia attenzione. 11/09/18, esattamente un anno fa. Un indesiderato ricordo riaffiora nella mia mente: ero grassa, brutta, esclusa da tutti, d...