10- Quello che non farà mai parte di noi

139 20 18
                                    

Narratore.

Sono passati vari giorni da quella riunione segreta.

Stefano e Sascha si stavano preparando a un loro possibile ritorno e per questo avevano ingaggiato anche il Maestro.
Quest'ultimo era davvero determinato a vendicare suo figlio Giovanni e i preparativi per la guerra contro il supemo erano quasi ultimati.

Killian e Salvatore si allevavano ogni giorno in preparazione della battaglia mentre Giuseppe aiutava come poteva Milly negli affari reali.

E Seth?
Seth dopo quel litigio si era chiuso nella sua stanza, la servitù narrava di storie dietro a l'improvvisa chiusura in sè stesso.
Alcuni narravano che si stava ammalando di gotte, altri addirittura che era diventato cieco per un occhio.

L'unica che poteva saperne qualcosa era Milly la regina, ma quest'ultima non proferiva parola.

Qual'era la verità quindi?

Seth's pov

"Conte Seth, ho il piacere di annuciarle la regina Miranda di Galles"dice l'annunciatore del regno.

Erano giorni che l'unica persona che vedevo era Giuseppe che mi aiutava negli affari amministrativi.

Milly era incinta ed era proprio l'ultima persona che mi aspettavo di vedere.

"Falla entrare..."dico mentre in mano ho il foglio in preparazione alla mia prossima abdicazione al ruolo di conte.

Milly è accompagnata da quelle due pesti di Xavier e Aaron che appena mi vedono mi corrono incontro abbrcciandomi. Era incredibile quanto crescevano a vista d'occhio.

"Seth, i servitori dicono che sono giorni che non ti mostri e non esci dalla stanza..."Sapevo che avrebbe iniziato con quell'argomento e io non posso far a meno che guardarla con indifferenza mentre i bambini vengono portati fuori da delle domestiche per giocare.

Io mi limito ad avvicinarmi a Milly e consegnarle la lettera d'invito al matrimonio di Gabriele.

"Credo che la motivazione sia spiegata lì dentro."Dico semplicemente.

Milly da una veloce occhiata alla lettera e sospira.

"Seth..."

Mi limito a scuotere la testa come per dirle che andava tutto bene.

"Sono giorni che Giuseppe mi dice che ha fatto ciò per il suo popolo, ma io penso siano solo stronzate. Guardami, questo non è il mio posto, ma sono obbligato ad essere confinato qui, qui perché mio fratello non si sa se è vivo o morto. Di Gabriele non mi importa più niente.." E quanto gli fa male ammetterlo.

Lo vedevo, Milly non sapeva cosa dirmi, ma cosa poteva dirmi lei? Eravamo tutti sotto il gioco di qualcuno.

"Io devo andarci per rappresentanza, e non sono qui per criticare alcuna delle tue scelte Seth, semplicemente... Volevo vedere come tu stessi"

Apprezzo molto il gesto di Milly, ma stavo bene. Necessitavo solo di tempo per pensare.

"In ogni caso i matrimoni non mi sono mai piaciuti, quindi non mi perderò niente di sicuro"

Milly accenna un sorriso prima di mettermi una mano sulla spalla.

"Esci da questa stanza, i servitori sono tutti preoccuparti, i sudditi pure... Stiamo preparando una guerra senza precedenti.."
Mi fa notare Milly e io annuisco per poi salutarla.

Mi rimetto a lavoro per scrivere la lettera per abdicare. Mai nessuna scelta è stata più decisa di quella.

Si alza ed esce dalla stanza solo per dire al messaggero di cercare il barone.

Non sarei rimasto lì a lungo. Non sarei andato al matrimonio di Gabriele e probabilmente mi lascerei tutto alle spalle.

Giuseppe arriva quasi immediatamente e quando mi vede mi guarda confuso.

"Seth? Che succede?" Mi chiede poi, mentre mi avvicino a lui con la pergamena in mano.

"Io ho bisogno di una pausa da tutto questo, lo capisci Giuseppe? Questo non fa parte di me, non ha mai fatto parte di me. Niente potrà cambiare ciò."

Giuseppe comprendeva Seth, lo aveva visto nel momento stesso in cui aveva preso le redini del trono.

Seth era un uomo di mare e la distanza da esso probabilmente lo uccideva dentro.

"Seth, io ti capisco. Hai le tue ragioni e io devo rispettarle. Resterai il conte in ogni caso ma potrai andare dove tu vorrai."
Gli poggia una mano sulla spalla.

"Grazie Giuseppe..."Si limita a dire Seth.
È felice del fatto che l'uomo abbia compreso.

"Quando partirai?"Chiede Giuseppe al ragazzo.

"Il prima possibile... "
Seth guarda sulla scrivania.

"Questo è il posto di Sascha. Non mi è mai appartenuto e mai voglio che mi appartenga. Sono davvero stufo di balli, vestiti, costrizioni."

Giuseppe sorride e fa un cenno di riverenza prima di uscire dalla stanza di Seth. Niente avrebbe impedito a uccellino in gabbia di provare e riprovare a cercare la propria libertà.

Continua...

Chiedo perdono perche sono ben sei mesi che non aggiorno questa fanfiction. Un po' per il tempo, un po' per la voglia... Ma sono qui.
Ditemi cosa ne pensate del capitolo, un vostro parere mi aiuterebbe sicuramente ad andare avanti con la scrittura.

Camminiamo Sotto Lo Stesso Cielo 6Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora