Prologo.

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La spiaggia a quell'ora era deserta. I suoni della festa erano ormai lontani e sembravano quasi ovattati alle orecchie dei due giovani che correvano a piedi nudi sulla sabbia, le scarpe abbandonate chissa dove. Louis cercava di convincersi che fosse colpa dell'alcool, che in quel momento era talmente ubriaco da non capire cosa stesse facendo. In realtà sapeva bene di aver bevuto appena un bicchierino di vodka alla pesca, spinto dai suoi amici. E, per quanto non volesse ammetterlo, non era riuscito a resistere al fascino del riccio, ai suoi penetranti occhi verdi, alle sue labbra rosse e carnose e ai suoi skinny jeans fottutamente troppo attillati. Nemmeno il castano era disposto ad accettare l'idea che lui, Louis Tomlinson, il ragazzo più figo della scuola, fosse attratto dai ragazzi. Ma in quel momento non gli importava più della sua reputazione e poi nessuno si sarebbe accorto che era sgattaiolato via da quella stupida festa con un ricciolino conosciuto pochi minuti prima.

Correvano mano nella mano in quella notte di fine estate, senza più paure, senza più vergogne.

Harry correva dietro al liscio, che nonostante poco prima aveva l'aria di uno completamente ubriaco, sembrava sapere esattamente dove andare. Quel ragazzo aveva davvero fascino, degli occhi chiari e ghiacciati che facevano accapponare la pelle, un viso dai lineamenti gentili, quasi femminili e un culo da urlo. Tutto ciò che Harry aveva sempre desiderato.

Corsero sotto la luna per qualche minuto, finché Louis non si fermò, spingendo Harry dietro una rietranza nella roccia, che somigliava ad una piccola grotta. Il riccio si ritrovò con la schiena attaccata alla parete e le labbra del ragazzo sulle sue. Louis lo baciava con foga, le mani che sembravano bramare ogni singolo lembo di pelle di Harry, che accarezzava i suoi fianchi morbidi da sotto la maglietta. Pochi secondi ed entrambi erano senza maglietta, con le labbra di nuovo incollate. Le mani di Harry accarezzavano piano la schiena del liscio, scendendo fino al fondoschiena. Louis al sentire quelle mani grandi sussultò leggemente, con le mani impegnate a slacciare la cintura del più piccolo, che ridacchiò leggermente alla sua reazione, ancora con le labbra sulle sue.

Caddero gli skinny di Harry, poi i pantaloncini di Louis. Entrambi fremevano, le labbra del più piccolo vagavano sul petto del liscio, leccavano, lambivano, succhiavano. E Louis cercava di trattere dei piccoli ansiti, che gratificavano il riccio, che continuava a muovere le labbra sulla pelle abbronzata del più grande, scendendo sempre più in basso.

Louis si sentì morire quando quelle labbra carnose si posano sui suoi boxer, proprio sulla sua erezione stretta nella stoffa. Il liscio si lasciò sfuggire un gemito più forte, che fece ridacchiare nuovamente Harry, che ritornò a baciare le labbra di Louis con un sorriso soddisfatto.

"Stronzo" mugolò il liscio, mentre intrufolava le mani nei boxer neri del più piccolo, sfiorando con un dito la sua apertura. Harry emise un gemito, boccheggiando nel sentire le dita lunghe e sottili di Louis violare la sua entrata. Il più grande scese a baciare il collo del riccio, inserendo un'altro dito, con una calma quasi odiosa.

"Cazzo Louis, muovi quelle dita" mormorò Harry, socchiudendo gli occhi, per poi aprirli di nuovo e guardare Louis negli occhi. Ciò che il più grande vide in quegli occhi verdi che brillavano alla luce della luna era eccitazione pura, e non tardò ad eseguire il comando del riccio.

Continuò a muovere le dita dentro e fuori, finché non fu sicuro che Harry fosse stato abbastanza pronto. Sfilò le dita da dentro di lui, chinandosi su i propri pantaloncini, tirando fuori dalla tasca una bustina argentata, che aprì con le mani che tremavano di eccitazione. Harry gli abbassò i boxer, liberando la sua dolente erezione e prese dalle mani del liscio il preservativo, per poi infilarglielo con una lentezza crudele. Una volta infilato, Louis ribaltò la situazione, trovandosi con le spalle attaccate alla pietra ed Harry si piegò di fronte a lui.

Il più grande abbassò i boxer di Harry quel poco che bastava per mettere in mostra il suo sedere sodo, che Louis non poté fare a meno di sfiorare. Il più piccolo rabbrividì, trattenendo il respiro nel sentire la punta dell'erezione del liscio sulla propria apertura.

Louis entrò in lui piano, cercando di ridurre al minimo il dolore, ma non poté non sentirsi in colpa nel sentire i piccoli gemiti di dolore emessi dal riccio. Restò immobile qualche minuto, aspettando che Harry si abituasse alla sua presenza, accarezzandogli la schiena.

"Posso andare?" mormorò dopo un po' e, vedendo il più piccolo annuire cominciò a muovere i fianchi avanti e indietro, prima lentamente, poi sempre più veloce. Nella grotta, sulla spiaggia deserta si sentivano solo i gemiti sommessi dei due ragazzi. E per entrambi quella era la musica più bella.

Vennero insieme, stremati e si accasciarono a terra, Harry seduto fra le gambe di Louis, la testa sul suo petto e chiuse gli occhi. E si sentiva bene.

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Ed eccolo qua.

Questo è il prologo, solo e soltanto Larry smut, ed è cortissimo. Ma dettagli.

Quindi, questa è la prima storia che pubblico qui. Altre tre sono su efp, se qualche anima buona avesse voglia di leggerle sono teambullshitmj.

Questa non sarà molto lunga, al massimo una decina di capitoli. Cercherò di aggiornare regolarmente (AHAHAHAHAHA), per quanto mi riuscirà possibile fra la scuola e il resto.

Infine devo ringraziare tre persone.

Pandouis, che mi aiuta nei miei blocchi dello scrittore.

Pandouis, per la copertina.

E Pandouis, per la descrizione.

Grazie Bestia. Okay, ho finito.

A presto gentaglia.

I can't lieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora