2.

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Erano passati due giorni da quando Eryn aveva trovato Zayn fuori dalla sua porta di casa e stentava ancora a crederci.

Non sapeva cosa stava provando in quel momento, non voleva nemmeno scoprirlo. Voleva solo poterlo evitare fino a quando lui non sarebbe andato via di nuovo. Probabilmente avrebbe preso di nuovo un aereo e sarebbe ritornato alla sua vita, a Boston. Lontano da lei.

Da quella sera non lo aveva più rivisto. Lei aveva cercato di evitare tutti i posti in cui avrebbe potuto incontrarlo; andava a lavoro, vedeva Dylan e poi tornava subito a casa. Lui, d'altro canto, non aveva più bussato alla sua porta.

Non si erano rivolti la parola, si erano limitati a guardarsi, ma lo sguardo della ragazza era stato molto chiaro: non voleva più vederlo.

Eryn non riusciva a capacitarsi di quanto Zayn fosse stato stupido. Non aveva minimamente pensato che lei non avrebbe voluto rivederlo? Cosa credeva, che gli sarebbe saltata al collo come se niente fosse accaduto? Lui le aveva spezzato il cuore, l'aveva ridotta in macerie e non se ne era minimamente preoccupato. Era partito, si era comportato come un fottuto egoista e non aveva pensato alle conseguenze e alle macerie che si sarebbe lasciato alle spalle.

Lei avrebbe meritato una spiegazione. Si sarebbe accontenta anche di una stupida chiamata, ma in quegli anni aveva dovuto accontentarsi del completo silenzio.

Il primo anno era stato un inferno e nemmeno gli studi all'Università le avevano impedito di pensare a lui. Una ragazza di 19 anni avrebbe dovuto godersi il primo anno di collage, facendo pazzie e frequentando ragazzi più grandi e, invece, aveva vissuto come un automa. Tutto quello che faceva era mangiare, studiare e dormire. Cleo e Cora le erano state molto vicine, ma neanche loro erano riuscite ad allievare il dolore che l'assenza e il mancato addio di Zayn avevano causato.

Era anche arrivata a pensare che la causa fosse lei, che fosse lei quella sbagliata. Aveva pensato che lui fosse andato via perché lei non era abbastanza, perché in tutti quegli anni lei non gli aveva dato abbastanza. Ma non era così. Eryn gli aveva dato tutto, gli aveva dato troppo. Aveva donato a lui tutta sé stessa: il suo cuore, la sua anima. Aveva fatto di lui la sua priorità, dimenticando sé stessa. Gli aveva regalato gli anni più belli della sua vita, quelli che non avrebbe più avuto indietro. Lo aveva amato per così tanto tempo, gli aveva perdonato così tanti errori perché credeva che, semplicemente, lui non fosse pronto ad affrontare un rapporto così intenso come il loro. Credeva che lui l'amasse, anche mentre stava con Melanie, lei era convinta che Zayn continuasse ad amarla. In fondo, avevano passato così tanto insieme, lui continuava a dimostrarle così tanto e poi, invece, era andato via lasciandosi alle spalle un'Eryn distrutta e a pezzi.

Poi nel suo momento più buio, Eryn aveva incontrato qualcuno che l'aveva tirata su.

Dylan.

Dylan l'aveva salvata dal buio che, inesorabilmente, circondava la sua anima e la sua mente. Dylan era stato quella corda che gli era stata lanciata all'improvviso, nel bel mezzo di una tempesta. Lui era stato la sua medicina, che l'aveva curata lentamente, senza che lei se ne accorgesse davvero.

Con lui, Eryn aveva ricominciato a vivere, a respirare, a sorridere e, sorprendentemente, aveva ricominciato ad amare.

Dylan aveva salvato Eryn in tutti i modi in cui una persona può essere salvata e lei lo amava per questo. Lo amava perché era stato paziente, perché si era limitato ad essere un semplice amico quando aveva capito che lei non era ancora pronta a lasciarsi andare, di nuovo. Aveva aspettato dietro le quinte, in attesa che il cuore di Eryn fosse completamente guarito, e poi era entrato in scena.

Dylan era la persona migliore che lei avesse mai conosciuto. Era un ragazzo con dei valori e aveva impedito alla sua professione di avvocato di intaccarli. Attualmente lavorava presso lo studio legale del padre, uno degli studi più importanti di Chicago, ed aveva una grande carriera d'avanti a sé.

Eryn, invece, aveva intrapreso la strada che aveva sempre sognato. Con tanto studio e tanto sudore, aveva ottenuto un posto importante all'interno del Chicago Times, insieme alla sua migliore amica Cleo.

Cleo, insieme a Cora, erano le sue migliori amiche da tempi immemori. Avevano passato così tante cose insieme ed erano delle persone straordinarie, ma a volte riuscivano a diventare irritanti, proprio come in quel momento.

-Dovresti smetterla di nasconderti.- affermò Cleo mentre si sedeva sul comodo divano del loro salotto.

-Non mi sto nascondendo.- rispose Eryn indignata, guadagnandosi un'occhiataccia dalle sue due amiche.

-Da quanto non esci di casa?- incalzò Cora, alzando un sopracciglio.

Eryn sbuffò. –Stamattina sono andata a lavoro e Cleo lo può confermare.-

-Intendo, da quanto non esci per andare a prendere qualcosa al bar con il tuo ragazzo o cose del genere.- la guardò male la bruna.

Eryn sapeva bene cosa intendeva, ma non voleva ammettere che stesse scappando da Zayn. Ma loro erano le sue migliori amiche e, a volte, riuscivano ad essere davvero ficcanaso e fastidiose.

-Okay, va bene.- sbuffò. –Semplicemente non voglio vederlo, di nuovo.- ammise, mentre stringeva le gambe al petto.

-Non puoi evitarlo per sempre, Eryn.- disse Cleo, con quei grandi occhi verdi che la scrutavano.

-Non è per sempre, solo fino a quando non riparte.- Eryn fece spallucce e poi si mise comoda nel divano.

Le due ragazze si guardarono preoccupate e poi riportarono il loro sguardo sulla ragazza dai capelli rossi che le stava guardando confusa.

-Zayn non tornerà a Boston.- disse con cautela, Cora.

Eryn sgranò gli occhi e la guardò come se le fosse spuntata una seconda testa. –C...cosa?- la sua voce uscì come un sussurro, mentre sentì che la testa le stava per scoppiare.

-Ha chiesto il trasferimento alla Narcotici qui a Chicago e a quanto pare gli è stato concesso.- spiegò Cleo. –E' tornato per restare.- continuò ed Eryn si sentì svenire. Se non fosse stata seduta sul divano, molto probabilmente sarebbe davvero svenuta.

Non poteva credere a quello che le ragazze le avevano appena detto. Zayn non sarebbe andato via, non di nuovo. La notizia la sconvolgeva perché questo voleva dire che non avrebbe potuto evitarlo a lungo, che tutti gli sforzi che aveva fatto in tutti quegli anni per andare avanti si stavano sgretolando in un batter d'occhio, sotto i suoi piedi.

Il peso di quelle parole era troppo e i sentimenti che avevano suscitato in lei erano troppo confusi. Era sconcertata, allibita perché non si aspettava che Zayn fosse ritornato per restare. Proprio lì a Chicago, vicino a lei. Ma anche se gli aveva praticamente sbattuto la porta in faccia e lo aveva evitato per giorni interi, il suo cuore si sentì inspiegabilmente leggero quando realizzò che Zayn sarebbe rimasto.

Continuare ad ignorarlo sarebbe stato molto più facile se fosse ritornato a Boston. Semplicemente lei avrebbe continuato la sua vita, dimenticando il giorno in cui Zayn aveva bussato alla sua porta. Ma il fatto che lui rimasse cambiava tutte le carte in tavola e il nervosismo, nel corpo di Eryn, crebbe.

Per quanto ancora avrebbe potuto evitare di incontrarlo? Non per molto. E una volta incontrato non avrebbe di certo potuto evitare di parlargli. Erano degli eventi a catena, che si sarebbero susseguiti fino ad arrivare chissà dove ed era la cosa che più preoccupava Eryn. Perché per quanto amasse Dylan e per quanto volesse convincersi che quel ragazzo moro dagli occhi color caramello fosse solo il suo passato, il suo cuore sapeva che stava mentendo e sapeva che la sua presenza a Chicago non avrebbe portato a nulla di buono.

Adesso Eryn sa che Zayn rimarrà a Chicago e i suoi sentimenti in merito sembrano abbastanza confusi.

So che la storia per adesso può risultare abbastanza curiosa, ma stiamo per entrare nel viso della vicenda quindi vi prego di pazientare ancora un po' e di avere fiducia in me.

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-xoxo Ary.

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