Risveglio.

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Ali POV.

Questa volta il risveglio fu uno dei soliti. Uno di quelli da cui le sveglie ti strappano in modo malvagio.

Ultimamente i miei risvegli erano stati una confusione di visioni, controlli esterni, uomini che prendevano il controllo del mio corpo e compivano azioni malvagie trasformandomi in un burattino parecchio cattivo.

Stavolta, ero io e basta.

Ero libera dal controllo di Pitch.

Ero libera di tornare ad essere me stessa.

Aprii gli occhi.

Ma... Aspetta... Non ci riuscii.

Ci riprovai.

Eppure sentivo le palpebre muoversi. E riempirsi di lacrime quando capii. Ero me, ma cieca.

Jack POV.

Venni svegliato da un terremoto. Uno rosso, agitato, enorme e in teoria saggio. Eppure, il Nord che mi stava agitando come un frullato sembrava un bambino il giorno di natale. Era affannato, rosso, con un sorriso che andava da una parte all'altra.

In me qualcosa diceva che non avrebbe dovuto sorridere così. In me qualcosa si stava arrabbiando per quello.

-Manny l'ha resa immortale!

Cosa? Immortale? Ma di chi...

Mi girai verso il tavolo. Ali era sveglia, seduta ad occhi chiusi con le gambe penzoloni. Dentolina e Bunny erano dietro di lei, con le mani (e zampa) dietro la sua schiena. Sandy levitava davanti a lei. Mi alzai lentamente e mi avvicinai a lei. Le presi il viso tra le mani e lo alzai.

-Non è uno scherzo, vero? Un sogno, una trappola...

Avevo avuto sogni di quel genere tutta la notte.

Ali sorrise ad occhi chiusi, piegando un po' la testa.

-No. Pitch non c'è più. Manny mi ha liberato della sua presenza per sempre.

Rise.

-Ma ad un prezzo.

Disse Bunny, guardandomi tristemente.

-A me va bene, anzi, l'uomo nella luna mi ha salvata, mi ha liberato dalla presenza di quell'uomo. Sono di nuovo io. Ed è più di quanto potessi sperare.

-Cos'ha fatto?

Ali aprì gli occhi. Erano neri, ma non completamente. Solo la parte in cui una volta c'era il suo marrone dolce.

-Sono cieca.

Disse come se si volesse scusare per esserlo.

-Va bene così, Jack.

-No. Vi prego, lasciateci soli.

Gli altri capirono, e se ne andarono.

-Non avrei mai voluto che ti succedesse questo.

-Lo so, ma è successo. E non è colpa tua.

-Lo è, invece. Se quel giorno semplicemente me ne fossi andato...

-Sarei tornata al cuore. Sono curiosa, non avresti potuto evitarmi. Non per sempre.

-Avrei potuto...

-Jack, io non credo nel destino. Ma qualcosa ci ha fatti incontrare. Il fatto di essere finita vicino al cuore, il fatto di poterlo vedere. Prima o poi sarebbe successo.

Rimasi in silenzio.

-La mia visione era impossibile da evitare. Lo sapevo. Sono andata incontro al mio destino.

-Molto coraggiosamente, te lo concedo. Ma questo mi ricorda che devo ancora prenderti a calci in culo per essere andata da Pitch.

-Ehm dimenticatene di nuovo. Okay?

La guardai negli occhi, ma lei non poteva fare altrettanto.

-Parlami di quello che è successo da Pitch.

-Mi ha trovata e mi ha teletrasportata in una gabbia nel buio, sospesa da terra. Ero lì da sola per ore. Ogni tanto compariva del cibo, che inizialmente evitai. Poi non resistetti.

In effetti era molto dimagrita.

-Tempo dopo mi accorsi che Sunshine era con me... Aspetta! Che fine ha fatto?

-È con Dentolina. Mi ha detto che è comparsa davanti a lei giorni fa.

-Meno male.

-È per questo che hai ceduto a lui? Gli hai dato una via d'accesso?

Arrossì.

-Sunshine era in pericolo. Non poteva fuggire. E un giorno lui mi ha chiesto di cedere, quindi... Gli ho fatto giurare sul suo onore di Immortale di mantenere la sua promessa. E ha funzionato.

Disse facendo spallucce.

-Poi i ricordi sono più confusi. Ero stata ricacciata lontano, potevo vedere e sentire ma da lontano. Non avevo controllo. A volte poi era strano, mi sembrava di essere con te. Era come se stessi fluttuando nel nulla. Pitch mi addestrava. Ricordo infinite sessioni di combattimento, in cui non ci si riposava mai. Sapevo usare le ombre, sapevo teletrasportarmi e andare in luoghi lontani senza andarci davvero con il corpo. Comunque mi sono risvegliata davvero solo quando hai attivato il ciondolo. Ero davvero io in quel momento.

-Me ne sono accorto.

Rimanemmo in silenzio. Poi sorrisi.

-Hai detto qualcosa, a un certo punto.

La vidi arrossire.

-Cosa? Non credo di aver detto niente.

-Mmm, davvero?

Le chiesi avvicinandomi a lei. Le sfiorai il naso con il mio e lei rabbrividì.

-Sono certa di non aver detto niente. Ero un po' confusa al tempo, anzi credo di esserlo ancora adesso.

Ridacchiai e la vidi trattenere un sorriso.

-Bè, allora lasciamo perdere...

Dissi allontanandomi un po'. Lei spalancò gli occhi e protese le mani in avanti, ad afferrarmi la maglia. Alzò le mani pian piano fino a metterle dietro la mia nuca e mi avvicinò di nuovo a lei. Quella ragazza mi faceva impazzire.

-Allora credo che qualcosa ci sia...

-Sta zitto.

E ci baciammo. Stavolta nessuno dei due stava morendo e ci godemmo il nostro primo vero bacio in santa pace.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 04, 2014 ⏰

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