Capitolo 52

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Ed era finita che il rinomato donnaiolo Claudio Conforti, seduto sulla macchina di Alice, visto che la sua era stato costretto a cederla alla bella ragazza. Il motivo? Dopo pranzo era stata chiamata da Calligaris per un sopralluogo e, poiché tutto il materiale necessario per badare alle bambine, era stato costretto a scambiare la sua bellissima SLK per una misera OPEL di Alice. Se i problemi si fermassero li sarebbe stato molto, ma molto, più facile affrontare la giornata. Infatti, a parte Arianna che era stata accompagnata a casa di un'amichetta per il pomeriggio, la piccola Giulia era seduta sul suo seggiolino, che mordicchiava uno dei suoi giochini per i denti.

Era parcheggiato davanti alla gradinata dell'Istituto e il quesito era: entrare con la bambina, visto che la babysitter che aveva detto di chiamare suo fratello aveva avuto un contrattempo; oppure, chiamare la direttrice per darsi malato e quindi tornare a casa, senza suscitare pettegolezzi inutili.

Il destino decise per lui. La direttrice lo aveva chiamato dicendogli di sostituire Anceschi, chiamato per una consulenza, alla lezione che avrebbe dovuto tenere oggi in aula.

"Perfetto" mormorò, guardando la bambina sullo specchietto retrovisore "E va bene...vuol dire che doveva andare così!" si convinse, scendendo dalla macchina. Cosa già sospettosa, visto che era quella di Alice. "Se devono spettegolare" pensò, mentre apriva il passeggino della bambina e apriva la portiera posteriore.

Di certo gli sguardi curiosi e mormorii sorpresi non erano mancati. Claudio cercò di fare finta di niente, perché doveva essere così strano?

"Claudio?!" la Boschi, accompagnata dalla direttrice erano ferme a guardarlo. Visibilmente sorprese. Una delle due con un sorriso in volto, l'altra no, facile capire chi fosse l'una e chi fosse l'altra.

"Salve direttrice...Valeria!" salutò entrambe "Vogliate scusarmi, ma...la babysitter mi ha dato buca all'ultimo secondo e...non sapevo dove altro portarla" era imbarazzatissimo, sapeva di dover dare spiegazioni a molti.

"Non si preoccupi..." intervenne la Greco "...ma...non sapevo fosse un padre"

"Oh...no...no" la corresse subito "...è mia nipote, sto badando a lei per questa settimana che mio fratello e mia cognata non ci sono" cercò di essere chiaro.

"Lo sa quanto me che questo non è posto da bambini" si abbassò la donna, già nonna di quattro nipotini "Ma quanto siamo belli!"

"Lo so...infatti le chiedo di fare uno strappo alla regola solo per oggi, tanto devo fare lezione in aula e non ci sono campioni a rischio contaminazione o altro..."

"Ha il mio consenso dottore, ho fiducia nel suo buon senso!" gli sorrise e si congedò, continuando per la sua strada. La Boschi era ancora ferma a realizzare quanto stesse vedendo in quel momento.

"Tutto bene?!" si trovò a chiedere Claudio, notando che non si muoveva.

"Si...certo" annuì lei, distogliendo lo sguardo dalla bambina e riprendendo la sua strada anche lei.

"Bene..." sospirò "...sarà una lunga giornata!" iniziò a spingere il passeggino fino all'aula dove avrebbe dovuto tenere la lezione.


"Oh...andiamo piccola!" Claudio stava cercando di far smettere di piangere la piccola Giulia. Aveva resistito per tutta la lezione, tra borbottii increduli dei suoi studenti e delle persone che passavano davanti alla porta aperta per indicare sia lui che la bambina.

Faceva avanti e indietro per l'aula, non l'aveva ancora lasciata per andare nel suo ufficio, in quanto sperava di calmare la piccola.

Decise di rinchiudersi nel suo ufficio per avere un po' più di tranquillità, non si poteva vedere il via vai di persone li davanti.

L'Allieva - Ricordati che ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora