Una volta trasformato in Chat Noir, per Adrien aprire la cassaforte era stato facile; Chloe se n'era resa conto appena aveva rimesso piede in casa dopo la scuola e lo aveva trovato sul pavimento, circondato da Miraculous e dai pezzi della scatola che aveva probabilmente buttato per terra. Ci mise un istante a ricordare che, fondamentalmente, l'aveva chiusa lì dentro per nasconderla a suo padre e ai dipendenti dell'albergo e non ad Adrien stesso, eppure lui la guardava come se volesse metterle le mani al collo e strangolarla.
«Ne manca uno,» le disse. «quello della tartaruga. Cosa ne hai fatto?»
Chloe scrollò le spalle e lasciò cadere la cartella accanto alla porta; non si sarebbe abbassata a rispondere a tono ai capricci di qualcuno che probabilmente non sapeva neanche cosa stava facendo.
«Ho solo pensato che con te fuori gioco e me che ti faccio da balia Ladybug avesse bisogno di un altro assistente.» spiegò.
Chat Noir le andò incontro. «Non avevi alcun diritto di farlo. Cosa ti è preso? Pensavi che fosse una buona idea prendere un Miraculous a caso e darlo alla prima persona che hai incontrato? Chi ti assicura che non lo userà a sproposito come ha fatto mio padre? Potresti aver creato un nuovo supercattivo!»
Chloe deglutì, provò ad ignorare il tono dirompente della voce di lui, il modo in cui tutto, dalla posizione del suo corpo, alle sue parole, fino alla sua voce, lo facesse sembrare un predatore minaccioso, ma strinse i pugni e sostenne il suo sguardo.
«Ho preso un Miraculous a caso, sì, ma non l'ho dato ad una persona qualunque, puoi credermi.» disse. Aspettò che Chat Noir desse segno di essersi calmato, ma lui non lo fece. Pollen comparve nel suo campo visivo, come ad assicurarle che, nel caso l'avesse attaccata, non era sola, anche se ancora non si era abituata alla sua presenza e spesso dimenticava che in un modo o in un altro riusciva a seguirla dovunque. «Il Miraculous è in buone mani. Mi hai chiesto tu di impedirti di fare del male a Ladybug, sto solo facendo il mio dovere.»
Un lampo di luce verde accompagnò la comparsa di Adrien, il suo piccolo Kwami fece una smorfia e si allontanò da lui, ma rimase abbastanza vicino da poter intervenire, all'occorrenza.
«Ti giuro» disse Chloe con una smorfia «che approveresti totalmente chi lo ha ora.»
Adrien deglutì e premette le mani contro le tempie, il capo chino, le ginocchia piegate per lo sforzo. «Proteggere Ladybug dovrebbe essere compito mio; mio e di nessun altro.» disse.
Chloe si domandò se lo stava dicendo per convincersene o per ricordarsi che era così, non aveva idea di chi gli avesse dato quel compito o se l'avesse deciso da solo per via di quello che affermava di provare per la ragazza.
«Ma ora ha bisogno di qualcuno che la protegga da te.» gli ricordò.
Adrien scoprì il volto, gli occhi erano umidi. «Credi che non lo sappia?»
Chloe sospirò. «Credo che tu non sia in te e che dovresti calmarti.» gli disse.
Pareva che si fosse ripreso, che fosse riuscito a mettere da parte quella voce che aveva affermato di sentire negli ultimi giorni e trovato ancora la pace, almeno per un po'.
«Non posso calmarmi se non so se la persona che le guarderà le spalle sia degna di fiducia.»
«Adrien, guardami.» disse. Chloe pensò che avrebbe potuto avvicinarsi senza correre troppi rischi e lo fece. Gli sfiorò il braccio. «Hai voluto fidarti di me, allora fidati se ti dico che se ti dicessi chi ha il Miraculous tu approveresti in pieno la mia scelta.»
Adrien accennò un sorriso, Chloe quasi non avrebbe osato sperarlo.
«Chi è?» lo sentì chiedere.
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L'ombra del gatto - INCOMPIUTA
FanfictionPapillon è stato sconfitto e Gabriel Agreste è in prigione; Marinette non ricorda come sia successo, né riesce a smettere di preoccuparsi per la sparizione improvvisa di Adrien. Con Chat Noir che le si rivolta contro e cerca di ucciderla, Maestro Fu...