Capitolo 109.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

✨✨✨

Jamie's pov.

"Papà, non rimani con noi anche stasera?" Mi chiede Dulcie, mentre mi infilo la giacca e la sciarpa. "Dai, resta con noi.. resta con noi..."

"Piccola, mi piacerebbe.. purtroppo papà deve lavorare stasera." Le dico, dandole un bacio in testa. "Ci vediamo domani, va bene?" Chiedo, accovacciandomi di fronte alla mia piccolina.

"Ci porti di nuovo sulla neve domani?" Chiede.

"Non credo sia una buona idea.." Interviene Amelia. "Elva starnutisce ogni due minuti, ha preso molto freddo quel giorno..." Mormora.

"Troveremo una soluzione." Replico, facendo l'occhiolino a Dulcie. "Adesso devo andare." La bacio di nuovo sulla fronte. "Ti voglio bene. Dai un bacio ad Elva da parte mia... okay?" Lei annuisce ed io mi alzo. "Ciao, Amelia."

"Ciao, Jamie." Mormora, prima di chiudere la porta. Attraverso il vialetto e salgo subito in auto. Mi metto gli auricolari e chiamo immediatamente Dakota che, a giudicare dall'orario, si starà svegliando proprio in questo momento. Non vedo l'ora di tornare a casa da lei. Sono preoccupato all'idea di saperla da sola, ma al tempo stesso so che le mie figlie mi mancheranno tantissimo. Certo, penso che sarebbe tutto più facile se solo vivessimo tutti nello stesso stato.. ma non è possibile. Non posso di certo spostare tutta la loro vita, compresa quella di Amelia, da qui a Los Angeles. Lei non sarebbe mai d'accordo. E non sarebbe giusto. E al tempo stesso non posso pretendere che Dakota lasci famiglia ed amici per trasferirsi in un altro stato così.. Ormai la nostra vita è lì a Los Angeles. Ed è sorprendente anche per me, perché all'inizio non pensavo che sarei mai stato capace di lasciare Londra, di vivere altrove, lontano dalle mie figlie soprattutto.. vedendole una volta ogni tanto. E invece funziona. È doloroso, terribilmente doloroso perché mi sento diviso in due tra le persone che amo di più al mondo, ma allo stesso tempo funziona.

"Pronto?" Risponde, con voce assonnata.

"Hey..." Sorrido come uno stupido anche solo sentendo una sua parola. Mi sento un tredicenne innamorato alle prese con la prima cotta ogni volta che parlo con lei. Ed è una sensazione stupenda. "Ti ho svegliata?" Mi viene in mente solo adesso che magari stava ancora dormendo e che io l'ho svegliata.

"Non fa niente... volevo sentirti." Mormora, con la voce più tenera del mondo. "Come va a Londra? Sei con le piccole?" Mi chiede.

"Le ho appena lasciate, sto andando all'evento adesso.. ho preferito chiamarti adesso perché dopo si farà piuttosto tardi, ci sarà un after party e cose del genere, quindi...." Le spiego.

"Ah, quindi stasera fai baldoria..." Mormora.

"Sei gelosa, Johnson?" La prendo in giro.

"No. Ma in realtà mi manchi..." Sospira. "Sai.. ho conosciuto il padrino di Ezer, abbiamo firmato tutti i documenti. Sono ufficialmente la sua madrina adesso.." Dice, senza riuscire a nascondere l'orgoglio e la gioia che prova.

"Ah, si?" La schernisco. "E che tipo è?" Chiedo.

"Un tipo. Si chiama Gabriel Gomez. È un amico di Jeremy ovviamente..." Mi spiega. "Lo conosco da poco, sembra simpatico.. ci siamo scambiati i numeri per ogni evenienza." Dice.

"Ah, ecco..." Chi cazzo è questo adesso? So benissimo che non ho niente di cui preoccuparmi, ma non posso fare a meno di sentirmi infastidito all'idea che un uomo si sia avvicinato, sicuramente con intenzioni non grandiose, a mia moglie e mio figlio. Scusa, fratello.. ha il mio anello al dito e mio figlio nella pancia. Un tempo credo che sarei impazzito di gelosia, invece oggi sono consapevole che non ho niente di cui preoccuparmi. Basta anche solo guardarla per far capire a tutti che appartiene a me. E questo soddisfa il mio animo da cavernicolo, e non di poco. "Capisco... mmmh.." Mormoro.

"Che c'è, sei geloso? Chiede, provocativa.

"No, perché dovrei?" Chiedo. "Ammetto che fai uscire il cavernicolo che c'è in me, ma basta guardarti per capire che non sei sul mercato."

"Ah, si?" Ridacchia.

"Ti ricordi che hai il mio anello al dito che prova che appartieni a me, e nostro figlio nella pancia. Non ho bisogno di altro." Replico orgoglioso, non per le mie parole, che in realtà vanno contro ogni mia opinione da femminista, ma per il fatto che mi appartenga per davvero. E che non abbiamo bisogno di dimostrazioni, perché è così.. è così e basta. E ne sono fiero.

"Mmmh.. Le tue parole hanno un non so che di eccitante, Dornan. Quand'è che torni?" Chiede.

"Allora ti manco solo per questo? Per tenerti al caldo nel nostro letto? Mi ferisci, piccola." Dico, sfoggiando il tono più triste del mondo.

"Devo ammettere che sei molto caldo... non posso negarlo." Ridacchia. "Comunque no, mi manchi per un milione di motivi diversi." Fa una pausa breve. "Anzi, ci manchi tanto."

"Anche voi." Sorrido. "Ma torniamo all'altra questione... quindi, ti eccita sapere che ti considero mia in tutti i sensi? Dov'è finito il tuo femminismo, Johnson? Mi preoccupi." Le dico.

"Sono tua. E tu sei mio. È un dato di fatto. Mi piace la tua possessività, non ha nulla di malato o tossico.. quindi l'approvo con tutta me stessa. Anche la femminista che c'è in me è super d'accordo, credimi..." Mormora.

"Ne sono felice... Vuol dire che provvederò a soddisfare la femminista che c'è in te nel miglior modo possibile non appena tornerò." Le dico, con una voce carica di promesse. "A proposito, torno tra qualche giorno. Questo è l'ultimo giorno di promo.. ma ho promesso a Dulcie di portarla sulla neve." L'informo.

"Dai loro un bacio da parte mia. Mi mancano tantissimo...." Dice Dakota, sospirando.

"Anche tu manchi a loro. Chiedono sempre di te.." Mi chiedo se sia il caso di dirle che sarebbe più facile se fossimo tutti almeno nello stesso stato, ma non voglio che si senta costretta a prendere una decisione del genere per colpa mia.. soprattutto adesso che è incinta, dato che cerco di evitarle ogni tipo di preoccupazione possibile. Magari gliene parlerò più in là.

"Dimmi quando sei con loro, così posso vederle su FaceTime.. mi mancano da morire." Dice.

"Sarà fatto.." Rispondo, sorridendo. "Come sta il mio ragazzone? Si sta comportando bene?"

"Si fa sentire..." Replica. "Forse dovremmo iniziare a pensare ad un nome.. o almeno a farci un'idea al riguardo. Che ne dici?" Chiede.

"Penso esattamente la stessa cosa." Le dico. Restiamo al telefono per il resto del tragitto, ma continuo a pensare a lei in ogni momento, come sempre. E credo che si veda alla perfezione, visto che tutti mi guardano con un'espressione strana dato che sto sorridendo come uno scemo per il semplice fatto che ho appena parlato con mia moglie. Il mio amore. Ma non me ne vergogno, perché ho tenuto a bada le mie emozioni per troppo tempo.. e lei mi fa venire voglia di esternarle tutte.

È sempre stato così. Solo lei.

✨✨✨

Salve a tutti!!
Che ne pensate?

Damie • The love affair IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora