Piacere, Millie Bobby Brown (2/2)

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Consiglio: like that - Bea Miller

~ 🕷~

"Can see it from the way you're looking at me
You don't think I'm worth your time
Don't care about the person that I might be
Offended that I walk the line
So what if I'm not, so what if I'm not
Everything you wanted me to be?
So what if I am, so what if I am
More than you can see
When you treat me like that
It's pushing me harder"




«Siamo arrivati.» annunciò Finn nel momento in cui la moto si arrestò dolcemente vicino a un marciapiede del tutto anonimo agli occhi della piccola Brown.

Erano ancora nel centro di Vancouver, ma probabilmente in una delle zone più ricche, dovette dedurre la ragazza alla vista dei grandi grattacieli e delle immense penthouses che si stagliavano dinnanzi ai suoi occhi.

Sì, erano di sicuro in uno dei quartieri più benestanti della città.

Lo capiva, la piccola Brown, da come l'aria era mutata intorno a loro, irrigidendosi in una nota più seriosa; lo capiva da come le persone erano cambiate intorno a sé: erano cambiati i vestiti, il portamento, l'aria di camminare, di parlare. Tutto era stato avvolto in un fascio di compostezza snaturale, di eleganza fittizia e arie altezzose.

«Dove... dove siamo?» chiese la ragazza, incapace di reprimere quella punta di curiosità che le solleticava i pensieri.

«Downtown Vancouver» fu la risposta piatta, inflessibile, del ragazzo che le dava ancora le spalle su quella moto.
«Questa è Burrard Street.» le spiegò Finn con tono neutro, mentre si passava con nonchalance una mano tra i capelli, adesso ancor più arruffati e ingarbugliati dal vento.

A quelle parole, Millie finalmente ricordò: Downtown Vancouver, ma certo.

Dopotutto, come aveva fatto a non dedurlo da sé?

Dove mai poteva vivere un uomo come quello, se non nel centro economico e finanziario?
Il cuore pulsante della città, conosciuto per la frizzante vita notturna, i bar vivaci, i club e le infinità di locali per gente come lui.
Boutique di lusso a ogni angolo e strade spesso pullulanti di visitatori e turisti che approdavano nell'area nord della città grazie al Canada Place, il famoso terminal a forma di veliero di cui Vancouver ne vantava da sempre la rinomata bellezza e a cui le navi da crociera attraccavano quasi giornalmente. Era noto per le sue ampie e caratteristiche vele bianche, da sempre utilizzato come spazio per le convention, le esposizioni più prestigiose.

Millie Bobby Brown si era ripromessa più volte di visitare quella parte della città, eppure da oltre un anno aveva rimandato sempre per motivi più o meno veritieri; e adesso quasi le veniva da ridere, perché adesso era proprio lì, con un perfetto sconosciuto e l'unica voglia che aveva era quella di andar via, non di certo quella di vestire i panni da turista.

La ragazza alzò gli occhi al cielo, volgendo lo sguardo verso l'immenso edificio che si stagliava alla loro destra, prorpio di fronte a dove la moto aveva parcheggiato.

«Quale piano è il tuo?» chiese l'ingenua Millie in un moto di curiosità, porgendo la domanda ancor prima che l'orgoglio potesse frenarla dal chiedere informazioni che lo riguardavano.

Si morse la lingua: no, non voleva lui credesse che anche la più insignificante indicazione sulla sua vita potesse interessarle.

«Tutti i piani, sono i miei.» fu la risposta secca del ragazzo, mentre raddrizzava il busto in uno scatto veloce, sfiorando piano con la schiena il petto di Millie.

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