Capitolo 26

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Canzone: I'm still here(Sia)⬆️

Josephine

Il suo inferno si schianta con ferocia nei miei occhi, non riesce a prendere sonno come me.
"Cazzo..." biascica mentre si porta le mani sulla fronte, ha paura di addormentarsi a causa dei suoi incubi.
"Vieni qui, ho bisogno che il tepore del tuo corpo sani le cicatrici sulla mia anima"sussurra quasi in maniera impercettibile.
Mi rannicchio vicino a lui, Christopher si stende lateralmente e mi circuisce la vita con un braccio, poggia la testa poco più sopra del mio petto, poggio una mano tra suoi capelli e lo accarezzo delicatamente.
Ogni volta che gli sono vicina finisco per provare un immenso e profondo amore che negli ultimi tempi, da quando ho perso il bambino, viene associato anche all'odio.
"Cosa hai sognato ultimamente?" Gli pongo la fatidica domanda, di cui odio sentire la risposta ma gliela pongo lo stesso sempre.
"Non riuscivo a salvarti" rivela in un soffio, con una voce carica di timore e di paura.
"Sono qui Christopher, io sono viva, non mi perderai" sussurro, come un felino pronto all'assalto mi salta addosso, con occhi accessi.
"Ho voglia di te" biascica nel mio orecchio,con tono basso e sensuale. "Del tuo corpo caldo." Mi bacia sotto l'orecchio. "Delle tue labbra morbide" prosegue e mi bacia la mandibola. "Voglio penetrarti ripetutamente, fino a dimenticarmi come cazzo mi chiamo..." Striscia l'erezione fra le mie gambe. "Voglio farti urlare il mio nome Josephine."
"Prendimi come vuoi" mi lascio sfuggire mentre continua a torturarmi con i suoi baci peccaminosi.
"Lo sto per fare" asserisce con tono divertito.
Ci perdiamo nei nostri corpi per mettere a tacere i demoni che perseguitano le nostre anime.

Sferro una gomitata dritta contro il suo sterno, Christopher retrocede di qualche passo , torna ad attaccarmi e mi blocca entrambi i polsi.
L'unica soluzione è dargli un calcio lì , mi dispiace amore ma devo proprio farlo!
Gli do un calcio dritto fra i gioielli di famiglia, ma resta immobile, serra la mascella e non emette un fiato.
Gli calpesto i piedi e mi dimeno come un'anguilla , alla fine gli mordo il braccio e finalmente lascia la presa. Gli do una gomitata sul setto nasale e retrocede di qualche passo.
"Basta così per oggi." Mi fa segno con la mano di fermarmi. "Sono bastate un paio di settimane per farti tornare a soffiare gattina"ammette divertito mentre si stende sul tappeto della palestra madido di sudore.
La sua pelle è rivestita da una leggera patina che la fa luccicar , sembra che sia cosparsa di piccoli diamanti.
Ci alleniamo due volte a settimana, é un modo per scaricare la rabbia che ho dentro di me.
Questo è un allenamento che vale solo per me ,Christopher non fa nulla se non bloccarmi , se le prende e basta in un certo senso.
"Dopo questo mi aspetto un lavoretto idilliaco dalla tua bella bocca sexy."
Immaginavo che facesse una delle sue battute squallide, non ci farò mai l'abitudine.
Si morde il labbro e mi guarda in maniera provocatoria.
"Sei un pervertito ..." Mi siedo a cavalcioni sul suo addome e gli mordicchio la mandibola.
"Magari potresti farlo ora."
Mi afferra le natiche con forza , gli poggio le mani sul petto , per non schiantarmi contro il suo corpo possente che desidero toccare e impadronirmene in tutti i modi possibili. Passo la mano sui suoi pettorali duri come marmo e man mano scendo verso il basso.
"Ragazzi la colazione è pronta " urla mia madre mentre spalanca la porta della palestra , salto in piedi e Christopher gira gli occhi al cielo.
Mia madre passa in pratica quasi ogni giorno per vedere come sto, io gradisco le sue visite mentre Christopher, beh Christopher le tollera se così si può dire.
"Devo ricordarmi di chiudere a chiave ogni cazzo di stanza in cui entriamo, andrà a finire che Lilith entrerà durante un amplesso " borbotta stizzito.
Più lui vuole la sua privacy, più mia madre lo perseguita ovunque ed entra nelle stanze nei momenti meno opportuni. A volte mi domando se lo faccia apposta solo per indispettirlo.
"Devo farmi la doccia ? Vieni ? Magari viene anche tua madre a darci una mano" prosegue con un velo di irritazione.
"Non essere così melodrammatico, lo sai che lei è così. È un po'' invadente ma lo fa perché ci vuole bene e non verrò, vado a fare colazione."
Mi sorpassa con sguardo serio e innervosito e si allontana.
"Stasera ti porto a cena fuori, indossa qualcosa di carino."
Qualcosa di carino? cena fuori? Sto parlando con Christopher?!
"Dove mi porti ?Come mai tutta questa galanteria?"domando curiosa salterellando fino alla porta.
"In un posto..." risponde vago.
Gli accarezzo la schiena tonica e muscolosa , mi aggrappo alla sua schiena e gli salto addosso.
"Vuoi un passaggio ?"
Mi imprime i polpastrelli nella pelle delle cosce e sobbalzo.
"Si al piano inferiore . Ho fame, mi sfianchi uomo."
"Non ho fatto niente tutto il tempo, l'unico a prendersele sono io. L'unica cosa con cui ti posso sfiancare, è il sesso."
Gli bacio il collo per poi afferrargli il lobo in bocca succhio delicatamente, so che gli piace quando faccio così.
"Se fai così andiamo in camera da letto e non in cucina."
Scende gli scalini a due a due velocemente, e mi fa scendere dalla sua schiena, prima di arrivare in cucina.
"Non siamo arrivati" mi lamento.
"Non mi va di parlare con Lilith ... la affronterò dopo."
"Ti stai perdendo i migliori pancake del mondo!"
"Non fa niente" ribatte mentre scompare entrando nella nostra camera da letto.
Sahara mi assalta le gambe sudate, dovrei farmi prima una doccia, sono madida di sudore ma preferisco mangiare prima.
Mia madre ha già risposto i piatti sull'isola, mi guarda con un cipiglio quando vede che non c'è Christopher
"Dov'è l'uomo delle caverne ?" Inarca un sopracciglio, ha un po' di farina sparsa in faccia e sui vestiti, non è mai stata così distratta.
"Si sta facendo la doccia. Era molto sudato, molto sudato."
Sexy e sudato, sai mamma se tu non fossi entrata in palestra probabilmente saremmo finiti per cedere al desiderio.
"Non sbavare Josephine!" Mi lancia uno strofinaccio contro , si ha ragione.
"Papà come sta ? Lui con i suoi sbalzi di pressione."
Mi viene a mente il colore delle sue orecchie rosso fuoco, quando ha ascoltato involontariamente una dei commenti pervertiti del mio demone seduttore.
"Meglio, sta prendendo le pillole per abbassare la pressione " ribatte. Mi siedo sullo sgabello , verso il succo d'acero sui pancake e sgranocchi le uova che ci sono intorno.
"Come va con i vostri allenamenti ? Ho visto che vi davate da fare lì dentro!"
Dentro? Sto intendendo male?
"Si, ci alleniamo molto intensamente" chiarisco.
"Sai dove vuole portarmi questa sera?"
"No, non so niente. Perché dovrei sapere qualcosa ?" domanda nervosamente, cambia umore con la stessa velocità con cui potrei schioccare le dita.
"Non lo so, era una semplice domanda, nulla di importante" rispondo facendo spallucce.
"Ciao ragazzina." Mi saluta Elaja mentre entra in cucina , lui da dove sbuca ? Dov'è mia sorella che gli sta attaccata come un post it al frigo?
"Ciao? che ci fai qui ? Solitamente mi vieni a trovare sempre nel pomeriggio."
Ciò che ho imparato di Elaja, è che non è una persona mattiniera e odia essere disturbato la sera tardi. Christopher invece è molto suscettibile appena si sveglia , non bisogna mai stuzzicarlo di mattina, altrimenti per un granello di sabbia scatenerebbe l'inferno.
"Volevo vedere come stavi,Christopher ti ha parlato della cena ?"
Spero che non sia una cena dove si incontrano tutti i capi delle varie casate. Non voglio entrare nel circolo vizioso di questo mondo malato ,loro ci stanno dentro fino al collo ma io mi tiro fuori.
"Si, mi ha detto di indossare qualcosa di carino. Non è una cena ... cena di lavoro vero ?"
Non so che termine usare per non offenderlo.
"No, no, vuole portati fuori per una cena fra voi due. Volevo sapere se te lo avesse già chiesto oppure no" risponde tranquillo Elaja.
Christopher scende al piano inferiore con indosso solo un asciugamano legato in vita.
Osservo il suo corpo in ogni suo dettaglio, partendo dai capelli che sono bagnati e lisciati indietro.
Gli occhi azzurri sono torbidi , il labbro è leggermente sollevato verso l'alto in uno dei suoi sorrisi sghembi sexy da morire.
Scandagli i suoi pettorali tonici, gli addominali scolpiti per poi arrivare all' asciugamano che  poggia sulla linea V.
Mi mordo il labbro nervosamente, sa essere sempre così disinibito e sicuro di sé.
"Ciao." Sorride mentre entra in cucina. Si siede accanto a me, come se nulla fosse, ma si rende conto di essere nudo e bello da morire ?
"Dovresti vestirti, non puoi mica andare in giro nudo per casa ? Potrebbe caderti e nessuno dei presenti ha intenzione di vedere le tue grazie. Se vuoi fare colazione vestiti" lo ammonisce mia madre puntandogli un dito contro. Gli sposta il piatto e lo tira verso di sé. "Non mangi finché non ti vesti" borbotta mia madre.
"Sono a casa mia , e dovresti ringraziarmi per aver indossato l'asciugamano. Faccio quello che voglio, dove voglio e in qualsiasi momento " abbaia Christopher e riprende il piatto come se nulla fosse.
"Sei indecente " borbotta mia madre girando gli occhi al cielo.
"Sono fiero di esserlo."
Elaja sorride sornione mentre si gode tutta la scenetta , ormai i dibattiti con mia madre sono in pratica una consuetudine.
Mia madre e Christopher hanno l'abitudine di scontrarsi su tutto e per ogni cosa, sarà perché sono più simili di quanto credono.

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