36|migliore amico

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📍Mosca, Russia
Settembre 2018

Alla fine, dopo aver passato mezz'ora all'ingresso dell'aeroporto a controllare tutti i voli in partenza, abbiamo deciso di salire direttamente su un aereo per la Russia e restare a Mosca fino a martedì prossimo, quando partiremo per Sochi.
Il volo è stato lungo, anche se io come al solito ho dormito tutto il tempo, siamo arrivati a notte fonda e siamo entrati nel primo hotel che abbiamo visto, prendendo una stanza e riposandoci per il resto della nottata.

Quando stamattina mi sono svegliata, Daniel era già ben sveglio, e per la camera regnava l'odore delle uova che aveva ordinato per colazione.
Gli effetti di questa fuga si stanno già vedendo: gli è tornato il sorriso, è di nuovo allegro e non ha fatto accenno al discorso di voler lasciare la RedBull.
Ovviamente sa che ne dovremmo discutere, e io cercherò di convincerlo a non mollare e a fargli cambiare idea, anche se credo che sarà difficile.
Adesso siamo in giro per la città, e mi solleva vederlo di nuovo di buon umore.

"Almeno per qualche ora, cerchiamo di evitare il discorso sulla RedBull, ti prego.
Ho bisogno di distrarmi e di parlare di altro." esclama l'australiano, facendomi intuire dal suo tono che per altro si riferisce alla mia vita sentimentale.

"Come va con i due contendenti?" domanda, scoppiando a ridere e facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Appena arrivata a Singapore ho passato la serata con Carlos e dopo le qualifiche sono stata con Stoffel, le cose vanno bene con entrambi.
Penso che non riuscirò mai a prendere una decisione, non ce la faccio a scegliere fra uno dei due." rispondo, sbuffando.

"Secondo me una decisione l'hai già presa, semplicemente non riesci ad ammetterlo." continua, mentre io lo guardo perplessa.
A volte mi fa paura la sua versione da psicologo.

"C'è un motivo per cui hai perdonato Stoffel nonostante ti avesse fatto soffrire, e c'è anche un motivo per cui non sei mai riuscita ad andare fino in fondo con Carlos.
E la ragione è la stessa." esclama, cercando di farmi aprire gli occhi.
Resto in silenzio per qualche secondo, rendendomi conto che il mio migliore amico mi conosce meglio di quanto mi conosca io.

"Ammettilo, ti ho colpita in pieno." aggiunge, con sguardo fiero.

"Lo ammetto, mi conosci bene." dico, mentre lui mi avvolge un braccio intorno alle spalle.

"Quindi secondo te cosa dovrei fare?" domando, accoccolandomi a lui mentre camminiamo per le strade di Mosca.

"Dovresti parlare con Carlos e chiarire definitivamente le cose con lui.
Non aver paura di dirgli la verità, non lo perderai.
Nonostante tutto, lui tiene tanto a te, e non si allontanerà.
All'inizio dovrai essere comprensiva, è ovvio che vorrà prendere un po' le distanze, ma fidati, lo conosciamo entrambi bene, forse tu anche meglio di me, e sai che non riesce a starti lontano più di tanto.
Ma è meglio che soffra così piuttosto che illuderlo, sarebbe solo peggio.
Poi, solo dopo aver parlato con lui, dovrai essere tu a farti avanti con Stoffel.
Lui è innamorato di te, l'abbiamo capito tutti, ma non sa quali sono le tue intenzioni, non sa se tu sei disposta ad arrivare fino a quel punto dopo tutto quello che è successo fra di voi, quindi devi essere tu a fargli capire di aver definitivamente superato la cosa.
È tutto nelle tue mani Alex." risponde.
Sorrido pensando al fatto che probabilmente starà aspettando da molto di farmi questo discorso.

"Devo solo trovare il coraggio." esclamo, sbuffando.
Ho davvero paura, soprattutto per quanto riguarda Carlos.
Non voglio farlo soffrire, e vederlo stare male a causa mia mi farà solamente stare altrettanto male.
Tengo a lui come a pochi altri, è una delle persone più importanti della mia vita, e non voglio allontanarmi da lui, anche se so che prima o poi tornerà tutto alla normalità, forse.

"Non preoccuparti, più ci pensi, più ti fai paranoie e più ti blocchi.
Devi parlare con entrambi chiaramente, sia per il tuo che per il loro bene.
Però ricorda: la priorità è Carlos.
Non fare nulla con Stoffel prima di aver chiarito la situazione con lui, potrebbe solo farlo stare peggio." aggiunge, raccomandandosi.

"Sai, a volte ti sottovaluto.
Sarei in un mare di guai senza i tuoi consigli." continuo, lasciandogli un bacio sulla guancia.

"Lo so, sono il migliore." dice, fingendo di darsi arie.

"Okay ora basta, chiudiamo il discorso e godiamoci questa giornata.
Lasciamo stare i problemi per qualche ora e rilassiamoci, va bene?" esclamo, riproponendomi mentalmente però di aprire il discorso RedBull stasera in albergo.

Passiamo la giornata in giro per la capitale Russa, imbattendoci anche in qualche paparazzo che non perde l'occasione di scattarci qualche foto.
Non abbiamo mai nascosto il nostro legame davanti alle telecamere, e le storielle che i giornalisti si sono inventati più volte su di noi non ci sono mai interessate.
Noi sappiamo che la nostra è una stupenda e salda amicizia, ma è pur sempre solo amicizia.
Chi pensa che ci possa essere altro fra noi due, non conosce il nostro rapporto.
Dan per me è come un fratello maggiore, è parte della mia famiglia ed è una figura fondamentale nella mia vita.
Non riuscirei mai a farne a meno, ma non penso che avrò mai la sfortunata opportunità di sperimentare come sarebbe la mia vita senza di lui: non litighiamo praticamente mai, e anche quando lo facciamo, nessuno dei due resiste più di tre giorni.

Quando dopo cena torniamo in hotel, mentre lui è a farsi una doccia io chiamo Max, e gli chiedo un consiglio su come affrontare la questione con Daniel.
Lui mi consiglia di non girarci troppo intorno e parlargli chiaramente, e decido di ascoltare il suo consiglio.

"Cosa hai intenzione di fare con la RedBull?" chiedo, appena si siede sul letto.

"Non lo so Alex, davvero non ne ho idea.
L'altro giorno ho parlato a caldo, ed ero un po' instabile perché avevo avuto l'ennesima delusione.
Ci ho pensato in questi giorni, e ho capito che forse non è una grande idea quella di lasciare in questo momento, ma non so se riuscirò a sopportare ancora questa situazione.
Sono combattuto." risponde sbuffando, mentre i suoi occhi iniziano a farsi lucidi.

"Lo so che è dura Dan, so che è difficile quando le persone che prima ti sostenevano iniziando a mettere i bastoni fra le ruote.
È complicato andare avanti, ma non ti puoi arrendere.
Non puoi e non devi.
Ce la puoi fare Dan, sei davvero sicuro che loro siano più forti di te?
Ti ho visto affrontare problemi peggiori ed uscire col sorriso e, soprattutto, vincitore.
Io credo in te, e anche tutte le persone che seguono questo sport sono dalla tua parte.
Non arrenderti, ti prego." esclamo, con voce un po' rotta dal pianto e gli occhi lucidi.
Lui resta in silenzio per qualche secondo, si asciuga un paio di lacrime sfuggite al suo controllo e fa un sospiro profondo.

"Va bene, mi hai convinto.
Ma sappi che lo faccio soprattutto per te." risponde, anche lui con voce spezzata.
Qualche lacrima inizia a scendere anche a me, e lo abbraccio forte, per trasmettergli tutto il mio supporto e tutto il bene che gli voglio.

"Ce la farai, ne sono sicura."

brothers | formula 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora