Capitolo 19

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CARLA'S POV.

Era bello stare sotto le coperte. Non mi sarei alzata molto presto quella mattina, anche se avevo patecchio da fare. Un salto all'ospedale, l'appuntamento con James, la cena per conoscere il misterioso ragazzo di Sara...

Sbuffai, rigurandomi nelle lenzuola. C'erano fin troppe cose da fare ed io non avevo assolutamente voglia di iniziare quella giornata.  Nell'assoluto silenzio che regnava dentro la mia stanza, sento la porta cigolare. Passi che si avvicinano. Faccio finta di nulla, fin quando non salto letteralmente in aria a causa di qualcuno che continua a saltellare sul materasso.

"Buingiorno!"

"Cazzo Sara, scendi dal letto"

"Uffa, sei noiosa" Ad ogni salto diventavo sempre più nervosa. Mille piani su come avrei potuto ucciderla si presentavano nella mia mente.

"Carla, Sara! Iniziate a litigare già da ora?" È fantastico sentire le urla di tua madre non appena si apri gli occhi,  sìsì.

"Ha cominciato Sara però!" Dico, piagniucolando. Sarà si presta subito a smentite, dandomi un pizzicotto sul braccio.

"Non è vero, Carla è una bugiarda!"

"Avanti, basta tutte e due! Ora venite a fare colazione"

Colazione. Cibo. Magiche parole che riescono a riportare la felicità. Entrambe balziamo giù dal letto e con velocità incredibile scendiamo giù per le scale. Prendiamo posto sulle sedie e afferriamo dal tavolo un cornetto. Un morso, poi un'altro. Un mix di odori pervadono le mie narici. Mia madre ci raggiunge, sorseggiando del caffè.

"Allora, avete programmi per oggi?"

"Io devo passare dall'ospedale, poi nel pomeriggio esco con James e.."

"Ah, lo sapevo che tra vou c'era qualcosa!" Sara tendeva ad essere piuttosto fastidiosa.

"Non c'è nulla tra di noi"

"Oh, certo. Dicono tutte così"

"Sara."

"Sì?"

"Soffoca." Inutile descrivere le nostre occhiatacce e quelle dei nostri genitori. Non sopportavano più le nostre "continue e futuli liti", come le descrivevano loro.

"Ad ogni modo, ricordati che stasera c'è la cena." Mi ricordò mia madre, placando quella lite che sembrava non aver fine.

"Oh già, allora devo assolutamente avvisarlo!" Con il resto del cornetto in bocca, Sara inviò vari sms al ragazzo. Sorrideva mentre scriveva, aveva sicuramente accettato l'invito.

"Beh, io vado a prepararmi!" Mi alzai e andai in camera mia. Feci una doccia e mi vestii, uscendo poi di casa. La prima tappa era l'ospedale!

****

La mattinata in ospedale era stata più stressante delle altre. Eravamo riusciti ad entrare dentro la stanza di Tristan per qualche minuto, gli abbiamo anche rivolto qualche parola anche se ovviamente lui era rimasto immobile sul suo letto. Connor gli aveva pure portato dei fiori, era così carino e premuroso. Anche se sembrava piuttosto agitato, sembrava fosde ansioso per qualcosa. Decisi di non pensarci più di tanto e così mi iniziai a preparare per l'appuntamento con James. Aprii le ante dell'armadio, dando un'occhiata dento. Cosa dovevo mettere? 

"Sara, puoi venire in camera?" Decisi che forse era meglio farmi aiutare da mia sorella. O forse era meglio non fidarsi?

"Arrivo!"   Iniziai a  rovistare tra i vestiti, quando mia sorella mi raggiunse. Era appena uscita dalla doccia, era coperta dall'asciugamano e i capelli le gocciolavano sulle spalle.

Hi Stranger, I'm a disaster. Can you love me?Où les histoires vivent. Découvrez maintenant