"La vita è adesso
Nel vecchio albergo della terra
E ognuno in una stanza
E in una storia
Di mattini più leggeri
E cieli smarginati di speranza
E di silenzi da ascoltare
E ti sorprenderai a cantare
Ma non sai perché" (C. Baglioni)La pioggia cadeva incessante da giorni e il tergicristallo dell'auto quasi non riusciva a contrastare la sua furia. Quella strada non era mai sembrata così pericolosa. L'estate non era ancora finita ma la sensazione di autunno giunse in anticipo.
Luca, con il naso incollato al vetro appannato dal suo respiro, ascoltava, immerso nel suo mondo, la musica con un lettore cd.
Ogni tanto posava lo sguardo sullo specchietto retrovisore centrale osservando il labiale di suo padre, mentre cantava con lo sguardo malinconico le canzoni della solita raccolta di Battisti.
Sua madre era intenta nell'osservare tutt'intorno persa nella sua ansia e nel suo inequivocabile stato di irrequietezza, nell'attesa di arrivare a casa sani e salvi mentre Manuela, scriveva freneticamente milioni di sms con il suo Alcatel.
Luca avrebbe potuto insultarla nel peggiore dei modi che lei non se ne sarebbe nemmeno accorta, immersa com'era nei meandri più reconditi dei suoi messaggi.Claudia sedeva impaziente di fronte la finestra attendendo uno squillo che le indicasse che Luca era a casa. Non stava più nella pelle, poche ore, solo poche ore e si sarebbero rivisti.
Lui le aveva promesso che una volta a casa, consumato il pranzo, pioggia o sole, sarebbe corso da lei con il primo autobus.
Presa da un lampo fulmineo si diresse in camera sua e iniziò a rovistare selvaggiamente nel suo armadio alla ricerca dei vestiti migliori da indossare per l'occasione.
Tra le mille scarpe e le centinaia di borsette, optò per una mini gonna jeans, una maglietta bianca molto stretta e una scarpa ballerina.
Corse al bagno a fare una doccia, asciugò i capelli e si imbarazzò nel notare con quale cura avesse scelto anche le mutandine e il reggiseno.
Che motivo aveva di fare tanta attenzione a quei dettagli se era qualcosa che Luca non avrebbe dovuto vedere?
Arrossì al pensiero ma dovette ammettere che la distanza aveva creato dentro di lei un desiderio che non sapeva definire.Luca posò la sua valigia in camera sua, la aprì e ne tirò fuori un ciondolo con un mezzo cuore di argento identico a quello che indossava lui. Per tutto quel tempo, era rimasto conservato in attesa del momento più opportuno. Esattamente dal giorno in cui lei gli aveva voltato le spalle alla stazione lasciandolo di sasso.
In cuor suo sperava che Claudia accettasse di indossare quella metà per sancire in qualche modo la loro unione.
Mangiò frettolosamente un piatto di pasta, lavò i denti, fece una doccia e scegliendo questa volta accuratamente i vestiti da indossare, scese di corsa alla fermata del bus."20 minuti e sono da te piccola mia..."
Claudia scese le scale con la velocità di Varenne nei tempi di gloria, corse all'angolo della strada e con il fiatone, sotto il suo ombrello rosa, attese qualche minuto.
Eccolo.
Dall'angolo di fronte, sbucò la sagoma di Luca che le si fece incontro come un fulmine, la abbracciò e la bacio intensamente.
Nessuno dei due questa volta diede l'impressione di voler interrompere l'attimo. Entrambi lasciarono cadere gli ombrelli e grondanti di acqua piovana continuarono per lunghi e interminabili minuti a scambiarsi effusioni, come a voler recuperare il tempo perso. Claudia non seppe riconoscere la sensazione nuova che stava percependo ma un brivido sconosciuto la spingeva a non accontentarsi più di quel semplice bacio.
Luca, dal canto suo, non potè nascondere, per ovvi motivi, la stessa sensazione.
Claudia se ne accorse e sorrise quasi a prenderlo in giro. Lui arrossì visibilmente e lei gli fece un cenno di approvazione per tranquillizzarlo.
Era tanta la voglia di essere grandi, tanta la voglia di rendersi l'uno dell'altro ma non era il luogo e il momento adatto e per di più adesso erano entrambi bagnati fradici.La pioggia di settembre aveva la prepotenza di cadere con violenza e rabbia come a voler manifestare la fine dei giochi. Non era strano imbattersi in giorni di sole ed essere catapultati in inverno inoltrato da un minuto all'altro.
Se a Londra la gente cammina trecentosessantacinque giorni l'anno con l'ombrello a portata di mano, in Sicilia questa abitudine non è consueta.Claudia avrebbe voluto tanto invitarlo a casa sua ad asciugarsi e mettere qualcosa di asciutto addosso ma sapeva che fosse alquanto prematuro e sua madre non avrebbe capito e forse gradito.
Così, in un gesto di condivisione, decise di rischiare un bel raffreddore insieme a lui non curandosi degli abiti bagnati che ormai vestivano da abbondanti minuti.
All'improvviso il sole fece di nuovo capolino tra le nuvole e un senso di tenue calore invase i loro volti già parecchio arrossati dalla loro eccitazione.
Si appostarono poco distanti dalla casa di Claudia dove il porto navale di Palermo faceva breccia tra le strade cittadine, guardorono le navi attraccare e partire in lontananza e si chiesero se un giorno avrebbero affrontato un viaggio insieme su uno di quei bestioni.Luca improvvisamente divenne paonazzo e prese dolcemente il mento di Claudia voltando il suo viso verso il suo dicendo semplicemente:<<ti amo.>>
Claudia per l'ennesima volta fu colta impreparata ma si ricompose subito per non imbarazzare ulteriormente Luca e rispose:<<sei diventato tutto rosso... io invece... ti amo anche io stupidotto...>>Questa volta fu un bacio passionale ma delicato, come a voler sancire definitivamente la loro unione. Luca prese dalla tasca il ciondolo a mezzo cuore che aveva comprato per lei e glielo pose sul palmo della mano.
Senza dire una parola Claudia si volse di spalle e tirò su i capelli dalla nuca invitando Luca a legarle il ciondolo attorno al collo. Lui, preso alla sprovvista impiegò un'infinità di tempo per legarglielo ma alla fine, tra uno sbuffo e qualche imprecazione, riuscì nell'intento.Stare insieme per loro era così bello che non si accorsero di quanto si fece tardi e se per Claudia raggiungere casa sarebbe stato un attimo, per Luca sarebbe stato un viaggio tra un autobus e un altro e sua madre, ne era certo, avrebbe sbuffato a più non posso.
Si abbracciarono un'ultima volta, Luca la accompagnò al portone e attese che fosse in casa per poi andare via di corsa.Il solito bus 224 si fece attendere abbondantemente e nell'attesa, Luca si sedette su una panchina attendendo con la musica alle orecchie l'arrivo del mezzo.
Stava ascoltando l'ultimo album del suo gruppo rock preferito: "Hypnotize" dei "System of a Down", in particolare la canzone "Dreaming".
Dalla prima volta che l'aveva ascoltata se ne era innamorato subito. Amava il sound cattivo e melodico allo stesso tempo di quella band e non appena salì sul suo bus, dovette imprecare perché le pile del lettore cd lo abbandonarono al solo rumore assordante del mezzo.
Finalmente giunto sotto casa, attraversò la strada e fece in tempo a giungere al marciapiede opposto che improvvisamente si accasciò quasi svenendo. Un forte mal di testa e un capigiro presero il sopravvento. Si sentiva confuso e non ebbe nemmeno la lucidità di chiedere aiuto.
Ma durò soltanto pochi istanti, si rialzò in piedi e lì per lì non fece caso all'accaduto, tanto da entrare in casa e non fare riferimento a nessuno di quanto fosse successo.
<<Sarà stata l'acqua che ho preso oggi, non ci ho messo molto ad ammalarmi, maledizione>> pensò Luca, tra il preoccupato e il sollevato.Claudia attendeva impaziente un sms di Luca che le dicesse che era a casa ma non arrivò. Provò a chiamarlo ma non rispose.
Luca si sentiva stanco e appena si distese sul letto non si accorse nemmeno che stesse per addormentarsi. Quella notte uno dei due dormì profondamente, forse troppo, l'altra invece non chiuse occhio e un brutto presentimento le diede il tormento.
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CON IL SOLE NEL CUORE
RomanceUna storia come tante. Un ragazzo e una ragazza provenienti da due mondi differenti ma incredibilmente simili. Sogni, progetti, passione, eros e un unico comune obiettivo. Un cammino lungo e difficile, talvolta semplice e spensierato, qualche volta...