Capitolo Uno.

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Cammino senza sosta da ore, non sento il freddo, non sento la stanchezza, non sento più niente.
Non voglio sentire più niente.
Non so esattamente dove sto andando,  voglio solo allontanarmi da quella che una volta chiamavo casa, ma che non lo è più  da  cinque maledetti anni, dopo la morte di mio padre nulla è stato più come prima, mia madre ha tentato con tutta se stessa ad essere forte ma il dolore ha avuto la meglio.
Si è rifugiata nell'alcool e in un uomo violento che io non sono più disposta a sopportare, ho provato troppe volte a salvarla, ma se lei non vuole essere salvata io voglio almeno salvare me stessa, ho sofferto troppo nella mia vita e non merito altra sofferenza.
Mentre sono immersa nei miei cupi pensieri noto in un vicolo un uomo che parla con una donna che ha tutta l'aria di essere una veggente, l'avrò forse capito dalla sfera di cristallo che ha in mano? Sono proprio una volpe!

Mi avvicino, non credo assolutamente a queste persone, ma almeno per un momento potrò ascoltare le sue puttanate e non i miei pensieri.

Non appena li raggiungo l'uomo si volta a guardarmi, è sotto shock, forse avrò interrotto qualcosa di importante, ma il suo stupore mi mette a disagio, mi guarda come se fossi un'aliena

<<Non posso.. Non posso crederci.. s-s-sei uguale a lei.. o meglio, uguale a lei appena diciottenne>>

I suo grandi occhi blu mi scrutano, celano però un velo di tristezza che mi spezza il cuore, perché mi sembra che sia un uomo buono

<<Mi scusi la domanda forse impertinente, ma lei chi?>>

<<Mia moglie, cioè, non so più come definirla da quando l'ho persa in quel maledetto incidente>>

Volendo esagerare quell'uomo avrà 30 anni ed ha già perso la moglie in modo tragico, ma quanto è bastarda la vita? La cosa davvero strana però è che lui sembra la versione adulta del mio fidanzato.

Non ho avuto nemmeno il tempo di rispondere, di dire una frase di conforto, mi guardo intorno ed è come se fosse sparito nel nulla, come se non fosse mai stato qui.
Alzo lo sguardo verso la veggente che intanto mi scruta e poi dice

<<Ragazza mia il tuo futuro è roseo, avrai un marito e due figli, ti realizzerai e sarai felice, tua madre si salverà, ma..>>

È ovvio, c'è sempre un ma..

<<Dovrai costantemente compiere buone azioni, se dal male resterai anche solo indifferente, tutto si sgretolerà e tutto perderai, ricorda queste parole, le comprenderai e troverai ogni tua certezza in un palazzo a New York>>

Chiudo gli occhi, ho bisogno di metabolizzare, non credo ad una sola parola ma non significa che non mi abbia colpita in parte.. aspetta.. COME SA DI MIA MADRE?

Riapro gli occhi ma la veggente non è più davanti a me, ed io non sono più in quel vicolo ma davanti casa di mia madre, ma tutto ciò che mi circonda mi sembra un falso, come se io non fossi realmente lì..
È come se io stessi guardando dall'alto.. forse sto sognando?
Vedo l'uomo che prima era dalla veggente bussare alla porta di casa mia, è con due bambini uno è un maschietto e l'altra una femminuccia, il maschietto è identico a lui, la bambina invece no, somiglia più..
La bambina somiglia a me.
Ma che cazzo?
Perché bussa alla porta di mia madre?
E perché la bambina somiglia a me?
E perché anche se urlo nessuno sembra sentirmi?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 16, 2019 ⏰

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