Alexis camminava lentamente. Solo quel corridoio la separava da quella stanza, la stanza di Jack. Oh,
Jack. Jack era il suo migliore amico. Jack non si faceva problemi a parlare con Alexis, nonostante lei
non rispondesse, mai.
Alexis amava passare del tempo con Jack, lo preferiva in assoluto all'andare a scuola. Od allo stare
sola, in casa, mentre aspettava l'arrivo dei suoi genitori.
Jack era proprio l'amico di cui Alexis aveva bisogno. Era alto, al contrario di lei, quindi gli abbracci
erano sempre un incastro perfetto. E, poi, Jack non l'avrebbe mai presa in giro per la sua stupida
dizione. Oh, sì. Perché con Jack, Alexis aveva ripreso a parlare. E poteva dire anche le parole che
tempo addietro aveva reso tabù, come "quattórdici", "perché", "dóccia", "maéstra"...
Forse l'unico problema di Jack era che non poteva uscire dalla sua stanza. La bimba non si poneva
domande, i suoi otto anni e mezzo -mi raccomando, quel mezzo; Alexis era una bimba grande- gli
suggerivano di non preoccuparsi, che magari Jack aveva solo paura. Come lei, aveva solo paura di
uscire allo scoperto.
Bussò alla porta della stanza di Jack, sentendo la musica del suo carillon da dentro, come al solito.
Jack amava quella musica, diceva che lo rilassava.
Oh, sì, se lo faceva. Alle volte, mentre parlava, Jack si addormentava. Lì, in mezzo a quella spoglia
stanca che ad Alexis tanto piaceva. Sdraiato su quel parquet che inspirava un senso di sicurezza alla
piccola bimba. Ed allora Alexis capiva che era tempo di andarsene, Jack aveva bisogno di dormire.
"Strano", pensò la bimba, di solito Jack apriva subito la porta. Ma la maniglia, che lei continuava a
fissare, non scendeva come avrebbe voluto.
Che il suo Jack si fosse dimenticato di lei? Che avesse perso interesse per quella bambina, sin troppo
ovvia, che lo andava a trovare ogni giorno?
Alexis si appoggiò alla porta, per poi scivolare lentamente fino al pavimento. Sembrava una scena di
quel film che aveva visto con la mamma...Frozen, se non ricorda male. Si strinse le ginocchia al petto,
cercando di soffocare i singhiozzi che la stavano prendendo alla sprovvista.
"Va sempre così" si disse, mentre una lacrima, la bastarda, abbandonò il suo occhio, seguita dalle sue
calde sorelle "fingono di tenerci. Un giorno, un mese, un anno. Poi, è sempre la stessa storia. 'Alexis
la strana. Alexis la stupida'."
Si alzò da terra, voltandosi di nuovo verso la porta. Il carillon aveva smesso di suonare, non lo aveva
mai fatto.
Titubante, alzò la piccola mano a stella marina verso la maniglia della porta, che lentamente abbassò.
La porta si aprì verso l'esterno, Alexis la accompagnò lentamente verso la parete a lato di essa.
Deglutì, tremando appena. Forse, Jack era solo andato a casa. Oh, sì, aveva di sicuro fatto così. E, se
ascoltava bene, sentiva la mamma che la chiamava. Sarebbe tornata il giorno dopo da Jack. E lui ci
sarebbe stato, come ogni giorno.
Si maledisse da sola per la sua stupidità, quel pensiero non doveva passarle nemmeno
nell'anticamera del cervello. Jack non poteva tornare a casa. Jack viveva dentro quella stanza, Alexis
lo sapeva bene.
Sospirò, pesantemente. Le sue gambe non volevano smettere di tremare, ma non poteva fare altro.
Magari, Jack aveva bisogno di aiuto. Aveva di sicuro bisogno di aiuto.
Entrò nella stanza, lentamente. La luce che entrava dalla finestra sulla parete sinistra della stanzetta
illuminava il centro di essa.
Lì, in piedi, troneggiava un enorme specchio. A terra, frammenti di vetro. Alexis si mise le mani nei
lunghi capelli neri, lo stesso fece lo spezzato Jack nello specchio, finché anche gli ultimi pezzi di
specchio non finirono a terra, insieme agli altri. La mamma, sorridente, era dietro allo specchio.
Il suo vero riflesso, quello che riconosceva, Jack, era stato distrutto.Parere delle TheGirls
La storia si presenta come intrigante, misteriosa, ma fondamentalmente non racchiude nulla di sostanzioso o una trama effettivamente compiuta. Ci vengono presentati immediatamente due personaggi, senza che ci venga ben narrata la loro personalità e il loro carattere. Viene accennato qualche tratto, ma non è abbastanza. Il testo poteva essere approfondito, allungato giusto un po', per far sì che il finale avesse più effetto. La grammatica non è eccellente, c'è qualche errore e un cambio improvviso di tempo verbale, diverse ripetizioni hanno appesantito la lettura, la punteggiatura a volte troppo presente e confusionaria ci ha reso difficile "prendere fiato" durante la lettura. Peccato, sembrava interessante, ma sarebbe stato meglio svilupparla giusto un po' di più per far comprendere meglio al lettore cosa stava davvero leggendo.
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CONCORSO GIUDICI CHIUSO
RandomAAA cercasi nuovi giudici! Desiderate da tempo far parte di una giuria? Bene, noi TheGirls vi offriamo questa opportunità! Siamo liete, infatti, di annunciarvi che abbiamo aperto le selezioni per potersi candidare a nostri futuri colleghi giudici p...