Mercuzio Inizia A Cambiare

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Benvolio era spettinato e i suoi vestiti erano sciupati e sporchi di erba.
<<Mercuzio!>> gridò Romeo palesemente arrabbiato scuotendo il fratello <<Ma perché continui a sparire?! Che cosa ti prende?!>>
La gente più vicina ai ragazzi si era voltata a guardare la scena. Mercuzio non sapeva cosa rispondere. Benvolio si mise tra i due giovani e aiutò Mercuzio ad alzarsi.
<<Romeo, non puoi sempre trattarlo così>> sussurrò Benvolio.
Romeo non trovò le parole per ribattere; si sistemò la giacca dalle sfumature blu con frustrazione.
In quel momento passò il calesse dei Capuleti sul quale erano seduti Tebaldo e una donna completamente coperta da un mantello bianco i cui bordi erano impreziositi da ricami dorati. Ella dava la schiena alla piazza e, quindi, ai giovani Montecchi. Tebaldo era appoggiato al calesse con il gomito destro e stava guardando i ragazzi con aria provocatoria. Egli ordinò al cocchiere di fermarsi; questi obbedì.
<<Messeri!>> gridò il giovane Capuleti. Romeo, Mercuzio e Benvolio e tutta la piazza si voltarono verso Tebaldo. Quest'ultimo scese dal calesse. Vano fu il tentativo della donna, la quale aveva capito cosa stava per accadere, di fermare il ragazzo posandogli una mano sul ginocchio. A Mercuzio sembrò di aver già visto quella mano.
<<Permettete una parola?>> domandò Tebaldo ridendo sotto i baffi una volta trovatosi davanti ai giovani Montecchi.
<<Una parola?>> chiese Romeo beffardo <<Sembra che tu voglia qualcosa di più concreto>>
<<Romeo>> lo richiamò calmo Mercuzio <<non provocarlo>>
<<Ah no?!>> esclamò il giovane Capuleti sgranando gli occhi e spalancando un sorriso <<Non eri forse tu che godevi nel provocarmi?>>
<<Non più ormai>> ribatté Mercuzio con una calma disarmante, quasi indifferenza. Romeo e Benvolio guardarono il ragazzo sbalorditi.
<<Ah!>> rise Tebaldo <<Davvero vuoi mantenere fede alla parola data al principe? Non saranno di certo le parole a mutare il mio odio verso di te e tutti i Montecchi, e nemmeno un'unione>> Romeo s'irrigidì. <<Mia cugina ora è promessa al conte Paride>> sussurrò <<Anche se lei non mi ha visto, io c'ero quando ricevette questa notizia e i suoi occhi si sono riempiti di felicità: è Paride l'uomo che Giulietta vuole accanto a sé, dunque non provate mai più a postarle gli occhi addosso!>>
Mercuzio sapeva che questa era una bugia: lo leggeva negli occhi di Tebaldo e dalla sua espressività troppo marcata; Benvolio non riuscì a nascondere il suo dispiacere per Romeo; quest'ultimo, invece, si fece prendere dall'ira. Cercò di prendere Tebaldo per la gola, ma Benvolio e Mercuzio riuscirono a tenerli separati. La folla trasalì.
<<Dai!>> lo provocò Tebaldo <<fatti avanti, Montecchi!>>
<<Tebaldo>> disse Mercuzio <<siamo venuti in pace...>>
<<La tua pace mi disgusta!>> lo interruppe il giovane Capuleti prendendolo per la camicia <<Parli di pace proprio tu che non hai mai esitato a sguainare la spada! Forza, combatti da uomo!>>
Mercuzio non aveva alcuna intenzione di battersi con Tebaldo. Il suo volto aveva assunto un'espressione incredibilmente calma. Sentiva di essere osservato da una persona importante che lo stava mutando in un altro ragazzo in quello stesso istante. Con la coda dell'occhio si accorse che la donna sul calesse si era voltata ad osservare la scena spostando il peso sulle mani. Mercuzio, nonostante il cappuccio e il girocollo del mantello della donna le lasciassero scoperti soltanto gli occhi, aveva capito che ella era molto angosciata per la situazione.
Quegli occhi! Mercuzio aveva già visto quei dolci occhi castani!
<<Battermi con te non mi dà più alcun piacere, Tebaldo, né aspiro a provocarti>> affermò impassibile il giovane Montecchi. Romeo, Benvolio e Tabaldo lo fissarono impietriti. Erano tutti disarmati da quella insolita compostezza. C'era tra la folla chi pensava fosse un nuovo modo di provocare Tebaldo, ma la verità era che Mercuzio sapeva che a Giulietta non sarebbe piaciuta l'idea di un'altra zuffa.
<<Addio, Tebaldo>> concluse il ragazzo liberandosi dalla morsa del Capuleti. Dopodiché se ne andò seguito da Romeo e Benvolio. La donna non riusciva a togliere gli occhi di dosso da quel dolce e bel ragazzo dai capelli biondi come il grano.
<<Andiamocene, Giulietta!>> esclamò Tebaldo stizzito tornando sul calesse. Durante il viaggio verso casa, Giulietta non riuscì a smettere di pensare al gesto di Mercuzio.

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