Silenzi e Paure

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Era passata una settimana dall'ultima volta che Claudia aveva visto Luca e lui era sparito. Si sentiva tradita e non lo avrebbe mai perdonato. Pensò a quanto fosse stata stupida a correre così velocemente ancora una volta e soprattutto a non chiedergli dove abitasse per andargliele a cantare in faccia.
Si sentiva una stupida. Usata e maltrattata ancora una volta. Quel viso angelico era stato forse peggio di Simone. Lui era arrogante e si vedeva, Luca invece nascondeva dietro quel volto dolce, una bestia.
Era ferita nell'animo questa volta. Non sapeva se si sarebbe rialzata tanto facilmente e a nulla servivano le cure e le attenzioni di sua madre che aveva capito e intuito qualcosa, il giorno in cui trovò un mezzo cuore a ciondolo per terra nella sua cameretta.

Luca cercava di non pensare a quella ragazza che per la prima volta in vita sua gli aveva fatto provare un senso di delusione tanto grande. Aveva riposto in lei tutte le speranze di poter essere migliore anche nell'amore. Stava dando tutto sé stesso e a quanto pare non ne era valsa per niente la pena.
Aveva visto passare migliaia di chiamate e messaggi di Claudia e ignorarli non era stato per niente facile ma non aveva intenzione di soffrire ulteriormente per chi avesse abusato della sua sincerità.

<<No mamma non ho fame. Lasciami stare per favore!>>

Claudia aveva vistosamente perso almeno 2 chili e l'appetito stentava a tornare. Si chiedeva se avesse potuto sbagliare qualcosa. Che il karma avesse ripagato con la stessa moneta la sua omissione? Se potesse aver capito o visto qualcosa? Visto qualcosa...
Un lampo le colpì la testa di colpo. Il primo giorno di scuola. Conoscendo Luca probabilmente era andato lì a farle una sorpresa e potrebbe aver visto l'abbraccio. Potrebbe aver pensato più di ciò che fosse evidente. Ma per quale motivo un ragazzo tanto maturo avrebbe dovuto agire con tanta superficialità? Perché non si era confrontato?
Se la causa era questa avrebbe dovuto rimediare. Ma come? Non sapeva nemmeno dove cercarlo ma se non fosse andata a scuola forse lo avrebbe intercettato davanti la sua.

Luca era tra le nuvole. Non ascoltava una sillaba pronunciata dal professore di matematica. Per quanto il suo orgoglio lo spingesse a stare lontano da lei, la sua mente e il suo cuore remavano contro. Le mancava la sua presenza. La sua dolcezza. Si chiese se non fosse normale prendere alla leggera una relazione nei primi tempi. Ma poi pensava all'estate passata lontani e costruiva film interi sui tradimenti di Claudia con chiunque potesse essere interessato a lei. No. Non avrebbe fatto passi indietro. Il tempo avrebbe cucito la ferita e forse non sarebbe rimasta nemmeno la cicatrice.
Al suono della campana andò a passo spedito verso l'uscita e si bloccò alla vista di un lenzuolo bianco appeso tra gli alberi con una scritta che recitava così:

"Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te" (Modà)

Quel gesto pieno di amore lo colpì e lo frustrò letteralmente. Chiunque fosse il fortunato destinatario di quel messaggio, stava vivendo una storia d'amore meravigliosa. Quella canzone era stata in quei mesi colonna sonora dei loro incontri e adesso qualcuno stava traendo beneficio da quelle parole.

<<Ti amo. Non andare. Lasciami parlare... ricordi quando ti dissi che avrei voluto parlarti. Era di questo che volevo parlarti. Simone mi ha cercata e mi ha chiesto un ultimo abbraccio. Ha tentato di baciarmi e mi sono ritratta. Gli ho detto che sto con te. È te che voglio! Non è successo nulla. Ho sbagliato e ti ho mentito. Ho mentito quando giorni prima mi aveva scritto un sms e per paura di perderti non ti ho detto nulla. Ho sbagliato perché so che non avevo nulla da nascondere e che invece adesso tu stai pensando più di ciò che dovresti. Quel messaggio è tuo. Puoi anche andare via. Io ti aspetterò. Io ti amo>> disse Claudia intercettando Luca e correndogli dietro.
<<Vai al diavolo. Adesso che lui ti ha preso in giro, torni da me? Ma non ce l'hai un po' di dignita?>>
<<Lu, non è successo nulla!>>
<<Non chiamarmi Lu... non meriti il privilegio di chiamarmi così. Solo una persona poteva e se adesso fosse qui si vergognerebbe per te!>>

Luca continuò a camminare senza più voltarsi e lasciò Claudia tra le lacrime. Le era costato tanto mostrarsi più duro di ciò che fosse ma non avrebbe fatto passi indietro. Se lo ripetè ancora una volta.

Claudia tra una lacrima e un singhiozzo staccò lo striscione dagli alberi, lo appollottolò e lo ripose all'interno del suo zaino. Prese la strada di casa in silenzio, ingoiando lacrime amare.

Non esiste zucchero o edulcorante per il dolore. L'amarezza non si altera. Esistono ricette per ogni sentimento negativo. Le cure sono una miriade ma l'amore fa male. Avrebbe voluto avere una bacchetta magica e poter sparire via oltre lo specchio di Alice. Forse il Bianconiglio esisteva davvero. Forse era davvero sempre in ritardo come lei, in perenne ritardo con la vita e con le sue scelte. Forse lo Stregatto avrebbe con i suoi enigmi, alleviato i suoi tormenti e ad attenderla ci sarebbe stata la Regina di Cuori pronta a strapparle il suo dal petto e riporlo all'interno della bacheca dei trofei. In fondo cosa avrebbe dovuto farsene di un cuore a pezzi?

Pianse, pianse e pianse ancora. Si maledisse per non essere stata accorta nelle sua azioni. Per essere sempre troppo umana e aver ceduto ad un abbraccio, aveva perso la persona che amava e lui forse aveva già tra le braccia un'altra ragazza molto più furba e intelligente di lei.
Ma dove pensava di andare con centocinquanta centimetri di superficialità? Con la sua terza di seno e il suo trentotto di vita? Chi avrebbe potuto sedurre un ragazzo di un centottanta cmentimetri con le sue caratteristiche? E divagò nella sua negatività affondando in un'autocritica infinita. Ogni suo pregio divenne un difetto e ogni lacrima un chiodo piantato sul cemento.
Tutto ad un tratto una mano le afferrò la spalla con forza e lei si voltò in un urlo di spavento. Era Luca. Il suo cuore perse un colpo. Quasi svenne. Lui la guardava immobile e in silenzio.
Poi disse:<<Era la verità?>>
<<Luca io...>>
<<O si o no...>>
<<Si.>>
<<Ti amo anche io. Non mentirmi mai più.>>

I due ragazzi si baciarono come fosse la prima volta e si diressero di corsa alla villa che poche settimane prima era stato teatro di una fuga degna di Alcatraz. Corsero come due bambini e si nascosero tra i cespugli e i rovi. Lui le sfilò la maglietta e le sue mani questa volta affondarono seguendo le proprie intenzioni. Lei si irrigidì ma lo lasciò fare. Non per riconquistarlo ma perché era ciò che desiderava. Lui le baciò il collo e lentamente scese verso il suo petto lievemente imperlato di sudore. Lei ricambiò le attenzioni prestandosi alle sue volontà. E questa volta non ci furono cancelli chiusi o custodi a fermare ciò che l'amore gli stava suggerendo. Non fu ciò che entrambi volevano. Non era il luogo adatto per una prima volta. Ma per la prima volta Claudia scoprì quanto fosse bello concedersi al piacere di sentirsi voluti. Amati. Soprattutto amati.

E poi la pioggia. Non credevano ai loro occhi. Sembrava una congiura. Ancora la pioggia.

La pioggia cadde copiosa a lavare via gli ultimi residui delle scorie accumulate nell'ultima settimana e rivolti i visi al cielo aprirono la bocca come a volerne bere fino a scoppiare.

CON IL SOLE NEL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora