"E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male."
-Matteo 6:13
"Adesso mi spieghi perché hai detto una bugia a Dimitri. Non è vero che dobbiamo tornare in classe, abbiamo due ore di ginnastica" si arrabbiò Aurora fermandosi di colpo davanti i bagni della palestra.
"Ho sempre saputo che gli ex non si parlassero più ma a quanto vedo è una generalizzazione con eccezioni" rifletté Ciel.
"Ma la smettete di parlare tutti come se veniste da un altro pianeta..." urlò confusa Aurora.
Ciel aggrottò la fonte. Non capiva.
"Che intendi con tutti?" Domandò.
"Mio padre parla come te, sembra che siate esseri superiori e noi solo dei comuni mortali senza cervello che vivono ancora in uno stato di natura senza cultura e con la ragione limitata dagli istinti" si sfogò Aurora.
"Come si chiama tuo padre Aurora?" Domandò Ciel interessato.
'Come si chiama?!' Aurora ci pensò su per un po'. Cercando nella sua memoria quel nome.
"Io non lo so...Non l'ho mai chiesto a mia madre e lui non me lo ha detto ma comunque chissene di mio padre. Insomma Ciel non sarai mica geloso di Dimitri?" Disse Aurora alzando la voce alla fine.
"Ahahah geloso no principessa. Solo che tu sei mia e mi servi. Quindi niente distrazioni con altri uomini" chiarì la situazione il biondo.
Possessivo non geloso.
"Ascoltami bene: ci conosciamo da tre giorni quindi tesoro caro non intrometterti così nella mia vita perché io non appartengo né a te né a nessun'altro" e detto ciò alzò i tacchi e tornò in palestra.
Pensava che Ciel tentasse di fermarla ma, fortunatamente, non fu così.
Quando la russa tornò in palestra, vide Irina andare verso di lei
"Rora devo parlarti urgentemente" disse.
"Mi spiace Irina ma ora non posso, non sono dell'umore giusto" disse con tristezza mista a rabbia. Irina annuì guardando gli occhi spenti dell'amica.
"Che succede?" Domandò poggiando una mano sul suo viso.
"Niente, Ciel è sempre il solito antipatico" si limitò.
Aveva lo sguardo basso e un sorriso malinconico sul volto. Irina la guardò compassionevole. Doveva essere difficile essere sempre belle, e lei lo sapeva bene. "Non piangere Irina, dopo ti si gonfiano gli occhi e ti si malforma il viso" le diceva sempre sua madre per evitaredi vedere sua figlia piangere.
Ma chi ti vuole bene non guarda la bellezza ma come stai.
A volte, Irina, avrebbe voluto che Aurora piangesse e tirasse fuori quello che aveva dentro. Ma la voragine che aveva nel petto, non sarebbe stata colmata nemmeno dalle lacrime.
"Ora però voglio stare da sola" disse allontanandosi da lei. Irina la lasciò andare.
Aurora entrò nella stanza dove c'erano tutti gli attrezzi. Era piccola e buia, la luce non funzionava e quindi si doveva stare attente alle mille palle da football, rugby, basket che erano sparse a terra. Senza inciampare, si sedette su un vecchio materassino ormai scolorito dal tempo.
Dalla tasca del suo giacchetto estrasse una canna preparata la sera prima ed iniziò a fumare. Si gettò all'indietro mentre il fumo usciva dalla sua bocca e dalle narici.
"Ora va meglio" pensò.
Si sentiva stressata e confusa in quei giorni. Aurora aveva avuto sempre una vita tranquilla senza tante preoccupazioni: a scuola andava bene, aveva persone che l'amavano e sua madre aveva sempre cercato di darle tutto. Ma con l'arrivo del padre, i suoi sentimenti rimasti a lungo sepolti, Ciel e la sua arroganza, avevano scombussolato quel suo equilibrio quotidiano.
"Sei fortunata che gli insegnanti non vengano mai qui" la schernì una voce che conosceva fin troppo bene.
"Dimitri mi hai fatto spaventare" disse impassibile.
"Scusami"
Il materassino si abbassò e Aurora capì che il ragazzo si era seduto vicino lei.
La bionda si alzò e si mise a sedere.
"Mi dispiace per prima ma quel ragazzo è proprio strano" si scusò.
"Stai tranquilla, ma dimmi chi è? Non l'ho mai visto" domandò Dimitri.
"Si chiama Ciel ed è appena arrivato in questa scuola. È arrogante più di me e mi da fastidio" spiegò porgendo lo spinello a Dimitri.
"Capisco ahaha ti da fastidio che qualcuno sia più presuntuoso di te. Non ti piace essere secondo nemmeno nei tuoi difetti" la derise.
"Il secondo posto è il primo dei perdenti" si difese Aurora.
"Oh davvero e questa quando l'hai pensata?"
"Non è mia ma del mitico Enzo Ferrari"
"Ah già tu e il tuo grande amore per l'Italia, gli italiani, la pizza, la Formula1 e Sebastian Vettel" si ricordò Dimitri.
"Sebastian Vettel è tedesco però corre in Ferrari che è italiana quindi ti perdono questa tua distrazione" scherzò Aurora.
"Ma dimmi, perché sei a scuola? Hai finito quasi due anni fa" gli domandò Aurora.
"Sì ma mi alleno ancora con la squadra" spiegò.
Dimitri aveva due anni in più di Aurora e per i quattro anni del liceo, era stato capitano della squadra di basket.
Aurora annuì e gli accennò un sorriso.
Dimitri lo ricambiò e senza pensarci troppo si gettò su Aurora e iniziò a farle il solletico.
"Dai basta ahahah non lo sopporto" riuscì a dire tra una risata e l'altra.
Ma Dimitri sembrò non ascoltarla.
Si fermò dopo due minuti e rimase a fissarla.
"Bella come sempre" disse per poi baciarla. Fu un contatto breve in quanto Aurora si staccò subito e si alzò in piedi allontanandosi da lui.
"Ma che fai?"
"Io, scusami, ma ti amo ancora Aurora" disse sincero avvicinandosi a lei.
"Torniamo insieme ti prego" la supplicò. Prima che Aurora desse la sua risposta, Dimitri la strinse tra le sue braccia.
"Dimitri..." sussurrò sentendo i battiti del suo cuore.
Voleva spingerlo via, digli che non l'amava più ma non ci riusciva. Per la prima volta in vita sua si sentiva una vigliacca.
Aurora cinse il ragazzo con le sue braccia e senti il sorriso del biondo premere contro i suoi capelli. Non disse niente. Non per pietà o per il bene che gli voleva ma per l'erba, voleva tenerlo buono e forse non voleva ferirlo ancora una volta. Teneva a lui come un fratello ma l'amore che provava si era spento da tempo.
I due si staccarono e si baciarono di nuovo. "Usciamo oggi pomeriggio? Recuperiamo la colazione" propose Dimitri.
Aurora annuì per poi staccarsi velocemente. Non era abituata a dimostrare tanto affetto. Era fredda e solo sua madre e i suoi nonni ricevevano tanti abbracci e baci da parte sua.
Quando Aurora e Dimitri uscirono dallo stanzino, tornarono nelle rispettive aule. Le restanti ore di lezione passarono tranquille, Ciel non disse più niente ma ogni tanto la guardava. Irina era sempre più preoccupata e assilava Micheal con i suoi problemi.
All'uscita da scuola, Ciel voleva proporre ad Aurora di uscire ma lei lo ignorò per gettarsi tra le braccia di Dimitri davanti lui. Rimase impassibile il biondo ma dentro sé sentiva qualcosa di strano, qualcosa di mai provato prima. Avrebbe strappato il cuore del russo e glielo avrebbe fatto mangiare e per evitare di perdere il controllo se né andò.
Aurora, nel frattempo, decise di andare al sushi "all you can eat" con Dimitri e poi lo tartassò con la sua mania dello shopping. Non era felice di usare così Dimitri ma almeno riusciva a distrarsi un po'.
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La Redenzione Del Diavolo
Terror"Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli? Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell'assemblea, nelle parti più remote...