【Capitolo 14】

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//salve! Ed ecco uno della serie di capitoli di passaggio prima deLLA CATASTROFE!
DAN DAN DAAAAN.
No vabbè, a parte scherzi, spero possa piacervi e SCUSATEMI COME SEMPRE PER IL RITARDO.
In più, grazie mille per tutte le stelline e le letture (1,58K), VI AMO TANTISSIMO, non pensavo che una storia del genere sarebbe mai potuta arrivare a questo traguardo HAHHAHA.
Vi informo anche che presto inizierò una revisione dei vecchi capitoli, ci sono certi errori/ripetizioni che mi fanno venire la pelle d'oca.
Buona lettura🌙☀️



Hoseok era confuso.
Quella mattina aveva avuto il piacere di svegliarsi a causa del rumore proveniente dalla cucina.
Mugolando ed insultando chiunque lo avesse disturbato, aveva piano piano aperto gli occhi, per poi ritrovarsi, tra le braccia, il cuscino di Taehyung stropicciato.
La verità lo aveva schiaffeggiato in piena faccia.
Sospirò, passandosi una mano sul viso e poi tra i capelli, subito dopo essersi messo seduto.
Quindi ieri sera, è stato tutto frutto della mia immaginazione? pensò, affranto.
Sbadigliò, perdendosi nel vuoto per un paio di secondi, provando a mettere in moto le rotelle dentro la sua testa.
Guardò in giro, sperando che Taehyung avesse lasciato delle prove per dimostrare la sua presenza.
Effettivamente, constatò, la coperta dall'altro lato del letto era spiegazzata e arruffata, ma si chiese se non fosse stato lui stesso ad averla ridotta in quel modo, rotolandosi per colpa del caldo.
Arricciò il naso, per poi allungare il braccio in cerca del cellulare.
Ci mise tutta la forza di volontà possibile per non lanciarlo dopo aver visto le notifiche.
La prima tra tutte, era un messaggio di Taehyung.
Spalancò la bocca e subito sbloccò il cellulare, finendo nella chat:

My Taetae🌙

Buongiorno.
Sono arrivato in Giappone.

Il cuore di Hoseok fece una capriola.
Si lasciò cadere all'indietro, fino a sprofondare di nuovo nel suo cuscino, con un sorrisetto stampato sulle labbra.
Era felice.
Davvero felice.
Così felice che avrebbe potuto urlare.
Ma allo stesso tempo, era malinconico.
Tae aveva usato un tono freddo.
E gli mancava.
Gli mancava da morire e non sapeva ancora se avesse le fottute allucinazioni o se il suo ragazzo fosse davvero stato lì, quella notte.
Ebbe la risposta non appena il suo naso percepì l'odore del cuscino che aveva accanto.
Quel leggero odore dolce, fruttato, il profumo di Taehyung, era stampato sulla sua federa.
Intenso, buono,
come quando la mattina si svegliava e lo trovava in cucina a preparargli la colazione,
come quando le sue mani andavano a fargli il solletico sotto la maglia del pigiama, per svegliarlo e infastidirlo,
come quando, una volta aperti gli occhi, se lo trovava mezzo nudo davanti, a lamentarsi di quanto fossero in ritardo e che avessero di nuovo saltato parte delle prove.
Prese un respiro profondo, cercando di immaginarselo lì, al suo fianco, tra le sue braccia, mentre lo baciava e lo coccolava.
Perché non lo aveva svegliato, quella notte?
Se non fosse stato in dormiveglia avrebbe potuto ricordarsi ogni singola cosa perfettamente.
Non avrebbe avuto quel dubbio ad opprimerlo.
Guardò l'orario e capì che era arrivato il momento di alzarsi ed affrontare un'altra giornata,
senza di lui.
Si trascinò fuori dal letto e, nell'andare verso l'armadio, calpestò le foto che si era premurato di sistemare perfettamente fino a formare un cuore la sera prima.
Aveva pensato di fargli una foto e mandarla al minore, ma alla fine, dopo aver litigato per l'ennesima volta con Jimin, si era messo a letto e aveva cercato di addormentarsi, tra le lacrime.
Quindi, prima di cambiarsi per andare dagli altri, ne scattò una e la mandò a Taehyung, sperando che l'avrebbe apprezzata.
Arrivò piano in cucina, solo dopo essersi messo dei vestiti comodi, e trovò Yoongi, seduto al tavolo, con la sua solita espressione assonnata e, quella mattina, infastidita.
Non appena varcò la soglia si sentì scrutare pesantemente dallo sguardo del suo hyung, prima che iniziasse a parlare.
"Stavo aspettando proprio te, Hope" mormorò, dopo aver sbadigliato ed essersi stropicciato bene gli occhi.
Hoseok rimase un po' confuso dall'improvvisa capacità di comunicazione di Yoongi, dato che raramente apriva bocca di prima mattina se non per insultare chiunque gli si fosse messo tra i piedi.
"Dobbiamo parlare" aggiunse, incrociando le braccia.
Ed a quel punto, l'ansia del rosso era salita alle stelle.
Quelle due parole, dobbiamo parlare, sembravano essere state create apposta per far salire la pressione agli esseri umani.
"Che succede?" si avvicinò piano, sedendosi di fronte a lui.
"Lo staff si sta facendo la stessa domanda, Hoseok. Non riescono a capire cosa stia succedendo, perché ultimamente tu sia così nervoso e suscettibile. L'unico che ha fatto due più due è stato il manager" le parole del maggiore furono mormorate con un tono indecifrabile: non si riusciva a capire se fosse irritato oppure no.
"Probabilmente vi ha visti in momenti un po' più intimi, ha notato che siete mancati sempre contemporaneamente alle prove, magari anche che siete usciti insieme più spesso, sta di fatto che ieri, mentre ti stavi deprimendo a letto invece di esercitarti, è venuto a chiederci se ci fosse qualcosa di romantico, tra Taehyung e te" aggiunse, distogliendo lo sguardo dal piatto della colazione e rivolgendolo finalmente a lui.
Hoseok deglutì e sentì il panico prenderlo all'improvviso.
"E voi che avete detto?" chiese, immobilizzandosi, con un filo di voce.
Yoongi rise ironico e roteò gli occhi al cielo.
"Secondo te? Avremmo potuto confermarlo?" sospirò, spingendo il piatto pieno di cibo in direzione di Hoseok.
"Non abbiamo nemmeno negato, però. Noi cinque non ne sappiamo niente.
Ora mangia, però." gli fece l'occhiolino e il rosso rimase un po' basito da quel gesto, soprattutto visto che a rivolgerglielo era stato Min Yoongi.
"Ci stai provando con me, hyung?" rise allora, iniziando a mangiare.
L'altro fece un'espressione disgustata.
"Chi ti credi di essere, horse" disse con una risata di scherno.
"Ho altri interessi, io." aggiunse, appoggiando la guancia al palmo della mano e il gomito al tavolo.
"E comunque, non cambiare discorso, non ho finito, Hobi..." ricominciò a parlare, giocherellando con il laccio della felpa.
"Visto che ultimamente per vari problemi sembriamo tutti poco produttivi, il manager ci vuol far prendere una pausa"
Il più piccolo sgranò gli occhi.
"Cosa?! Perché? Per quanto?!"
Yoongi lo guardò inespressivo e subito cercò di calmarlo.
"Stai tranquillo, è una piccola pausa di due settimane circa. Abbiamo approvato tutti, per far stare meglio te, più che noi, visto il tuo recente malumore. Il manager ha detto di riferirti che faresti bene a prendere il treno e tornare a casa dai tuoi"
gli sorrise lo hyung, per poi afferrare il bicchiere pieno di succo davanti a se e berne un lungo sorso.
Hoseok rimase spiazzato a quelle parole, indeciso sull'essere grato nei confronti del suo manager, oppure grigio pensando di avere la rara opportunità di tornare dai suoi ma non poterlo fare per l'odio che si era creato dopo l'ultimo incontro.
Infatti, era davvero raro che gli fosse data una piccola vacanza come quella, tanto difficile era riuscire a liberare dagli impegni un paio di giorni.
Nonostante tutto, però, Hoseok sapeva che non avrebbe potuto apprezzare quelle due settimane nel modo in cui gli era stato proposto.
Come avrebbe potuto solo pensare di tornare a casa dopo lo schiaffo che aveva ricevuto in pieno volto?
Come avrebbe potuto varcare la porta d'ingresso senza sentirsi indesiderato e un figlio di cui vergognarsi?
Non sarebbe tornato da loro.
Non ne aveva la possibilità.
E soprattutto, non voleva nemmeno.
Yoongi notò come lo sguardo del rosso si fosse perso nel vuoto, con un'espressione malinconica e gli occhi lucidi.
Aveva pure iniziato a giocherellare con il cibo nel piatto.
Il maggiore prontamente gli passò una mano davanti agli occhi per risvegliarlo da quell'improvvisa trance.
"Hope, tutto okay?" chiese preoccupato, avvertendo che presto avrebbe avuto un ennesimo crollo emotivo.
Hoseok scosse la testa e si riprese dai suoi pensieri, annuendo alla sua domanda allarmata.
"Si si, tutto okay" mormorò, passandosi una mano tra i capelli.
"Solo che...non posso tornare dai miei genitori..." aggiunse, parlando in modo cupo.
"L'ultimo incontro non è andato bene, probabilmente non hanno intenzione di rivedermi per un bel po'...e sai a cosa mi riferisco" finì il discorso con una risatina amara, che fece sospirare lo hyung.
Si avvicinò a lui e gli diede una leggera pacca incoraggiante sulla spalla, cercando di tirargli su il morale.
Avrebbe tanto voluto abbracciarlo e dirgli che sarebbe andato tutto bene, che i suoi genitori, per quanto male avessero reagito, provavano sempre tanto amore nel suoi confronti, ma temette di poter peggiorare le cose, visto lo stato di equilibrio emozionale precario in cui Hoseok si trovava.
Poi, gli venne un'idea:
"Potresti andare a trovare tuo cugino" propose il maggiore.
"Non ne stavi parlando giusto poche settimane fa?"
Il rosso sembrò cambiare immediatamente umore.
Alzò la testa per guardare Yoongi negli occhi e parve riflettere.
"Hyung, hai ragione..."
"Pff, ovvio! Io ho sempre ragione."
Beh, in effetti, un paio di giorni lontano dalla caotica Seoul per stare in campagna con suo cugino gli avrebbero fatto solo bene, no?
Avrebbe finalmente potuto provare ad abbandonare tutte le preoccupazioni che lo opprimevano, diventate oramai come un masso poggiato sulla sua schiena.
Oppure avrebbe potuto togliersi dalla testa lui, almeno per un po'.
Ed ecco che lo stava facendo di nuovo.
Stava pensando a Taehyung.
Proprio in quell'istante, quest'ultimo ebbe la tempistica perfetta da mandargli un messaggio.
Anche lui, come Hoseok, aveva pensato di inviargli una foto: Tokyo illuminata da uno splendido sole, vista dall'alto della stanza d'hotel in cui probabilmente ora il biondo si stava riposando.
Allegato alla foto, lesse il messaggio con scritto:
Buongiorno, Hobi.
E nonostante il minore avesse fatto una cosa dolcissima, nonostante avesse ricordato al rosso quanto valesse la pena amarlo,
faceva male.
Ad Hoseok, faceva estremamente male.
Taehyung gli mancava e si sentiva ancora in colpa per il casino che aveva combinato.
Non aveva avuto la possibilità di sistemare le cose e questi sentimenti, mischiati insieme allo stress per gli allenamenti e per le prove, lo stavano davvero rendendo pazzo.
Finalmente prese una decisione.
Magari non sarebbe riuscito a non sentire la sua mancanza, ma forse a distrarsi per riflettere riguardo al comeback imminente, si.
Si alzò dal tavolo e si diresse a passo svelto verso la camera, sotto gli occhi di Yoongi, rimasto accanto a lui tutto quel tempo.
"Dove vai?" chiese il più grande, guardandolo perplesso.
"A fare la valigia e ad avvertire mio cugino."

//chiedo venia per gli errori, correggetemi eventualmente,
spero che vi sia piaciuto🖤

𝘼 𝙋𝙚𝙧𝙛𝙚𝙘𝙩 𝙈𝙚𝙨𝙨 .{VHOPE} (interrotta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora