✨Two✨

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Corsi a farmi una doccia d'acqua fredda, riprendendo più energie possibili nel così poco tempo a mio disposizione.
Andai verso l'armadio con solo l'accappatoio addosso, presi un paio di jeans neri attillati con una maglietta nera a collo alto che infilai dentro i pantaloni, e una camicia bianca che lasciai aperta. Dopo aver sentito bussare alla porta dissi di entrare a Mark.
Avevo appena finito di infilarmi le scarpe quando si decise ad entrare.
Forzai un po' il mio corpo a non sembrare stanco dopo tutto quel tempo in cui non avevo smesso di ballare come un pazzo.
Erano le le 19:36, avevo ballato per almeno un'ora e mezza, forse anche due ore.
-Andiamo al ristorante, Hyuck? Sto morendo di fame, è da un sacco che non mangio giapponese- disse salutandomi con un cenno della mano.
Amavo quando mi chiamava con il mio vero nome. Era ormai l'unico a farlo ancora dei ragazzi. Mi chiamava così quando era tranquillo.
Forse era tornato quello di sempre, la sua espressione era cambiata da quella che aveva tenuto per due giorni interi.
Mi alzai sorridendogli e dandogli una leggera pacca sulla spalla.
Le gambe mi tremavano tantissimo.
-Vieni dai- mi fece cenno di andare per primo.
Feci qualche passo con le gambe che a mala pena mi tenevano in piedi e dopo poco la gamba sinistra non mi resse più e caddi.
Mark fece in tempo a prendermi per non farmi cadere rovinosamente a terra, però mi tenne fin troppo forte la spalla sulla quale ero precedentemente caduto, facendomi uscire un gemito di dolore.
-Ohi Hyuck! Che Diavolo?- disse appoggiandomi a terra delicatamente.
-Che è successo? Perché non ti reggi in piedi?- chiese preoccupato chinandosi davanti a me e guardandomi negli occhi, quegli occhi tanto profondi, quelle due macchie marroni in cui sarei volentieri sprofondato.
-Io... ho continuato a b-ballare fino a poco meno di mezz'ora fa- dissi distogliendo lo sguardo da lui, sapevo già che reazione avrebbe avuto, si sarebbe sicuramente arrabbiato.
-Ma sei pazzo?! Hai ballato per quasi due ore dopo le prove?! Vuoi per caso svenire?!- urlò.
Chiusi gli occhi per il suo tono di voce troppo alto, odiavo quando urlava arrabbiato.
Sbuffò prima di iniziare ad accarezzarmi i capelli.
-Diavolo, ma cosa ti è saltato in mente? Non farlo più, intesi?- disse abbassando il tono di voce notando la mia espressione, sapeva quanto odiassi le urla.
Il mio cuore batteva ogni secondo più forte, era sua abitudine toccarmi e pettinarmi i capelli con le dita.
-Alzati stupido, Yong si insospettirà se arriviamo troppo tardi. Già sono arrivato qui alla velocità di un lombrico- disse tirandosi su e porgendomi una mano per alzarmi.
Afferai la sua mano, e fu lui a tirarmi su senza che io provassi anche solo a usare un mio muscolo. Mark era molto forte, a prima apparenza non sembrava che avesse chissà quale fisico, eppure sotto la maglietta nascondeva un corpo scolpito nel marmo, in una vlive una czennie ci aveva chiesto chi avesse il fisico migliore, e tralasciando il corpo di Jaehyun Hyung, Mark era sicuramente il numero uno, anche se in realtà io lo preferivo anche al corpo dello Hyung.
-Tieniti a me. Se Yong se ne accorge ti fa nero, prova a fingere e stai sempre accanto a me. I ragazzi pensavano di fare una vlive- disse scaldandomi il cuore con quel "stai sempre accanto a me" contando che solitamente cercava sempre di non sedersi accanto a me perché sapeva che gli avrei dato fastidio in ogni modo. L'idea di fare una vlive nelle mie condizioni non mi convinceva affatto, però era pur vero che era da tanto che non ne facevamo una, quindi sarei rimasto tranquillo senza lamentarmi.
-Tienimi, ti prego- dissi mettendo un braccio intorno al suo bacino. Lui mi teneva stretto a sé mentre con una mano sulla mia vita lui cercava di tenermi su.
Era incredibile come lui rimanesse sempre con me nonostante tutte le volte in cui lo infastidissi toccandogli le orecchie, le cosce, pizzicandogli la pelle o toccandogli i capelli.
Ci volle un po' prima di arrivare al ristorante.
Mark non mi lasciò comunque nonostante fossimo davanti agli altri, quando faceva così mi incasinava sempre il cervello con i film mentali che mi facevo, non lo capivo spesso e volentieri, non avevo idea di cosa pensare con lui, eppure ne ero follemente perso.
-Ci sono due posti liberi qui, sedetevi- disse Johnny con un espressione indecifrabile mentre guardava la mano di Mark intorno alla mia vita.
Mimai con le labbra un "dopo ti spiego" al castano il quale annuì di rimando.
Mark mi lasciò solo quando mi sedei sul cuscino accanto a Johnny.
Mark si sedé nel posto libero accanto a me.
Dopo qualche minuto ordinammo una quantità enorme di sushi, il quale una volta arrivato fu divorato in pochissimo tempo. Stavo morendo di fame dopo tutta quella fatica, infatti alcuni si stupirono di quanto riuscii a mangiare.
La serata passò tranquilla, ogni tanto Johnny mi faceva qualche domanda alla quale rispondevo un po' vagamente, gli avrei parlato più approfonditamente dopo di quello che era successo. Tra scherzi e risate la cena finì come in un lampo, Mark ogni tanto mi poggiava la mano sulla coscia come a chiedermi con quel gesto se stessi bene, gli poggiavo la mia mano sulla sua per qualche secondo come in risposta che fosse tutto ok, e lui toglieva la mano come se avesse capito il messaggio.
Amavo quando succedevano cose simili tra di noi, ci conoscevamo da così tanto che non serviva né parlarci né guardarci negli occhi per capirci, era una cosa nostra, mia e del corvino.
Finito di mangiare e una volta pagato tornammo ai dormitori, dove ci riunimmo in quello dei 127 per la vlive a sorpresa.
Avvertimmo il manager prima di iniziare.
La vlive non ebbe problemi, era una "domanda e risposta" che dopo circa un'oretta finì.
Eravamo molto stanchi, infatti andammo tutti a dormire.
Mi tolsi i vestiti della serata, appoggiando i pantaloni sullo schienale della sedia, per poi rimanere in intimo e maglietta a maniche corte.
Jaehyun si addormentò quasi subito, ma io non riuscivo a prendere sonno.

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