«Filippo»

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scusa
«...alla fine non lo conoscevo» Tutti scoppiano a ridere, tranne me. È un'ora, una fottutissima ora, che Emma e le ragazze non fanno altro che raccontarci le loro figure di merda, e sono davvero tante.

«ehi amico, tutto bene?» einar si siede sulla poltroncina blu, al mio fianco.

«no, non va tutto bene» mi guarda, comprensivo.

«te lo ripeto: devi parlarle» il suo sguardo accusatorio brucia, ma so che ha ragione.

«lo so, ma...» la sua voce, dura, mi interrompe.

«niente ma, amico, vai su e parlale una volta per tutto. Chiedile scusa e dille che non ce la fai più» mi alzo e mi dirigo verso le scale.

Salito il primo scalino, mi rigiro verso i ragazzi e lo richiamo.

«si?»

«grazie Ein» mi sorride e mi incita a salire.

Corro per le scale e quando arrivò  davanti alla porta con un grande 125 color oro inciso sopra il mio fiato è pesante e fatico a stare in piedi.

Respiro affannosamente e con le mani tremanti busso.

«Emma, mi fa fatica alzarmi! Chiedi le chiavi a qualcuno.» la sua voce, limpida come sempre, giunge alle mie orecchie e mi sento così sollevato che sia rimasta la stessa.

«non sono Emma» la mia voce, roca, è tutto il contrario della sua, dolce e leggera.

Sento il suo fiato bloccarsi e in pochi attimi il suo Viso è davanti a me e i suoi occhi, freddi e glaciali, mi fissano attentamente con sguardo interrogativo.

«cosa ci fai tu qui?» le sue sopracciglia sono corrucciate mente mi guarda intensamente negli occhi alzando di poco il mento, essendo leggermente più bassa di me.

Restiamo qualche secondo davanti alla porta, scambiandoci sguardi, io fuori e lei dentro, pochi centimetri a separarci. Preso da uno slancio folle mi getto verso di lei e la stringo forte a me, infilando una mano nei suoi capelli e accarezzandoli.

Rimane spiazzata e nei primi secondi non ricambia l'abbraccio, attendo attimi che sembrano infiniti prima che le sue esili braccia percorrano i miei fianchi e stringano dolcente il mio torace.

«mi sei mancato così tanto» è lei la prima a parlare e ad interrompere il silenzio, pronunciando quelle tre parole tanto attese e che io non avrei mai avuto il coraggio di pronunciare per primo.

«anche tu, non sai quanto» Marco la presa, aumentando di poco la forza, assicurandomi di non farle del male.

Inspiro una quantità d'aria eccessiva per sentire, oltre al solito odore della stanza, il suo profumo, che oramai ricordo e amo.

La sollevo con facilità e lei d'istinto
Stringe le gambe intorno ai miei fianchi e allaccia le mani intorno al mio collo.

Cammino fino al suo letto e la sdraio per poi stendermi accanto a lei, tornando a stringerla a me.

Restiamo così, abbracciati sul materasso con addosso le coperte e il suo calore, forse troppo elevato, per minuti, forse ore, che sembrano infinite.

Fin quando, dopo molto tempo, sento il suo respiro farsi pesante e allora mi lascio andare anch'io e mi addormento.

Ciao guys !

Come promesso, ho aggiornato anche oggi per farmi perdonare!

Avrete notato il cambiamento del tempo perché ho deciso di riguardare la storia e fare dei cambiamenti perché alcune cose non mi piacciono molto (forse anche il nome di lei). Riguarderò pian piano tutti i capito e quelli corretti saranno contrassegnati con ' revisionato❗️' all'inizio. Quindi, se vi arriva la notifica della pubblicazione di un capitolo che magari avete già letto vi consiglio di andare a guardare perché potrebbero essere cambiate cose importanti poi potreste non capire più nulla!

Nell'ultimo periodo non vi vedo molto attive quindi vi chiedo "vi sta piacendo la storia?"

Vi consiglio ancora una volta i passare a leggere la mia nuova storia "photos", ne vale la pena!

Spero di aggiornare al più presto!
[penso si aggiornare a 50👁 o 10⭐️]

Ci tengo a chiudere con questo invito/consiglio/richiesta o come vi pare, fatevi sentire....insultate, ridete, scherzate, date consigli, prendetevela con i personaggi o con me...:

«non siate lettori silenziosi»

Fragile | Irama Plume [sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora