15. Zero ripensamenti... forse

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Hera

Finalmente sono tornata in tutto e per tutto a essere la gemella venuta bene. Basta vestiti neri, stop ai quintali di kajal e fine della costante voglia di fare la fine del piccolo Cuzco.

Hera, la bellissima, perfetta e dolce Hera, si riprende tutto quello che le spetta e torna ad essere la regina del mondo, proprio come dovrebbe essere.

Mi lascio cullare dal profumo di vaniglia delle candele che ho sparso per la stanza e nascondo la mia soddisfazione sotto uno strato di maschera ai mirtilli. Serve a purificare i pori della pelle, nel caso non lo sappiate.

"Stai facendo una seduta spiritica per rievocare lo spirito di Coco Chanel?"

Perché mia sorella entra in camera mia senza bussare? Perché deve rompere l'equilibrio dei miei chakra con la sua voce fastidiosa? Perché esiste in generale?

"Cosa vuoi, Satana?"

Non apro nemmeno gli occhi, resto distesa sul mio letto nella speranza che Hestia capisca che la mia magnanimità nei suoi confronti è esaurita nel momento stesso in cui le ho concesso di avere il mio cellulare per parlare con D'Angelo.

"Volevo avvisarti che io e Domenico abbiamo finito il progetto di scienze, quindi non dovrai più studiare con lui o cose del genere."

Ah.

Okay.

Bene, no?

"Era quello che volevo." Affermo, espirando poi un po' d'aria per rilassare i muscoli ed evitare che restino in tensione rovinandomi la postura.

"Come sospettavo." Replica lei. Sento i suoi passi risuonare nella stanza e per un secondo penso voglia approfittare della mia posizione di svantaggio per strangolarmi e poi farmi a pezzi, ma mi rendo conto che non è così quando apro un occhio e la trovo a controllare il suo cellulare, che io avevo precedentemente lasciato sul comodino.

"Mimmo mi ha inviato un messaggio." Mi comunica. "Mi riprendo il telefono per rispondergli."

"Ci penso io." Dico senza neanche rifletterci troppo. Schiudo le palpebre e l'espressione scettica della figlia del demonio mi investe. Cosa vuole da me? Non le basta che io le abbia gentilmente lasciato avere il mio stesso patrimonio genetico? Scommetto che qualcuno ucciderebbe per avere il mio dna nel sangue. "Sto parlando con Giulia, mi serve!"

"Ah, scusami allora." Lancia l'oggetto che ha tra le mani sul mio letto e subito dopo gira i tacchi, metaforicamente parlando. Non riesco a immaginare la mia gemella con un paio di scarpe più alte di mezzo dito. Si muoverebbe con la grazia di un tirannosauro.

Aspetto che chiuda la porta e recupero il cellulare dalla cover nero morte di anima innocente. Eccolo lì, il messaggio incriminato.

Ti ricordi che dobbiamo ancora finire di guardare Il giardino delle torture 2?

Mi ricordo. Certo che me lo ricordo. E ricordo anche di aver raccontato a mia sorella ogni schifoso dettaglio di quell'orrendo lungometraggio che non potrebbe essere definito film nemmeno nelle più selvagge fantasie per far sì che fosse lei a guardarlo al mio posto. Non ho la minima intenzione di sottopormi di nuovo a una mezz'ora di killer ninja.

Sì e non vedo l'ora!

Mentre compongo le parole, immagino un battito di ciglia coperte di mascara e la risatina da oca ad accompagnare il tutto. Con Punkie, comunque, non lo farei di certo. Non voglio mandargli segnali che potrebbero essere mal interpretati, né mi riesce di flirtare. Punkie non è uno con cui si flirta.

Hai visto il nuovo trailer di Grido nella notte?

Oh, certo. Come no. L'ho guardato appassionatamente mentre sacrificavo un criceto come dono agli inferi per ottenere bellezza eterna. È stato molto toccante, mi sono commossa.

Una ragazza come teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora