Faccio spesso sogni strani. Sembrano incubi, però una volta aperti gli occhi mi rendo conto che molte delle cose che accadono ad occhi chiusi poi per qualche sinistro motivo succedono nella realtà. Non so se sia un dono. Non so neanche se dare troppo peso a questa cosa. Ho sognato una persona che non vedo da anni, tanti, troppi persino per ricordami come fosse fatta, eppure nel sogno era così lucido il suo viso che sono sicura che potrei riconoscerla fra mille. Ma è una cosa improbabile che ciò accada, a meno che anche stavolta il sogno non si materializzi nella realtà. Sarebbe una delle rare volte in cui sarei felice che questo accadesse. A malincuore mi alzo.
L'unica cosa che mi da ancora una ragione giusta per svegliarmi alle 5:30 del mattino è il caffè. La magia che può creare un caffè bevuto in un qualunque momento della giornata è incredibile e soprattutto inaspettata. Non tutti ne conoscono le potenzialità, piuttosto lo sorseggiano riducendolo ad una semplice bevanda utile a tenerti svegli ed efficienti. Io invece ne conosco ogni segreto. Fin da bambina ho sempre saputo che il caffè ha un potere nascosto che non può non essere regalato a chi lo beve e a chi lo ignora. Per questo,nonostante lo stress degli ultimi due anni e gli incubi ricorrenti, la mia sveglia che rimbomba nella casa solitaria non è un peso per me. Se a 3 anni conoscevo già il sapore del caffè e a 8 sapevo preparare la moka meglio di mia madre, a 28 sono in grado di preparare il miglior caffè della mia piccola città e tutti quelli che lo bevono in qualche modo ritrovano qualcosa di perduto. Che sia il vero amore, che sia un amore vissuto e trascurato, che sia un figlio lontano, un amico che non si sente da tempo... chiunque con il mio caffè torna alla felicità di un tempo. Su di me non ha questo potere, purtroppo.
Con la tazza di caffè in mano, percorro il piccolo corridoio fino al bagno. Poso la tazza e lavo la faccia con acqua fredda. Che sollievo! Oggi sarà una giornata abbastanza soleggiata, infatti la tenda del bagno non ripara dai raggi prepotenti del sole di Giugno. Infilo i miei abiti in velocità e mi incammino verso la caffetteria della mia famiglia di cui mi occupo completamente da sola, da due anni e dieci giorni. Vivendo in una piccola città da quando sono nata ormai conosco tutti, così uscendo dal portone non è difficile trovarsi subito davanti la Signora Tina, che ormai avrà ottant'anni, ma si tiene ancora in forma portando a passeggio il suo cagnolino tutto peloso che puntualmente mi si getta sulle gambe.
- Stai fermo Ugo! - grida la signora Tina.
-Tranquilla Signora, ormai è il nostro saluto. -
-Cara Anna, lo dico sempre a mia nipote, che tu sei speciale!-
- Grazie Signora...- dico e spero di tenere presente il suo complimento. In pratica mi dice le stesse cose ogni mattina come se fosse prigioniera di una maledizione. O forse lo sono io, perché alle sue abituali frasi io rispondo con le mie abituali risposte.
La saluto ancora sorridendole e mi incammino verso la caffetteria. Che aria frizzante e piacevole. Il sole si infrange sull'asfalto e mi abbaglia tanto è il suo chiarore stamattina. Adoro questo periodo dell'anno perché è proprio a Giugno che puntualmente ogni volta che arrivo di fronte alla saracinesca del mio locale e la apro mi ritorna in mente il liceo. Quando la tenerezza dei ricordi si fa così prepotente, mi preparo subito un caffè e mi siedo a guardare fuori, in quella piazza dove la mia gioventù ha vissuto momenti che ora mi sembrano passati e dimenticati. per qualche minuto dimentico che sono indietro con gli affitti e che il locale sta praticamente cadendo a pezzi e strizzo gli occhi per mettere a fuoco la vita che si muove fuori. Due amiche con lo zaino in spalla l'attraversano di corsa ridendo come matte. Hanno le guance arrossate e negli occhi la speranza che quelle risate restino per tutta la vita e possano condividerle per sempre.
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Il caffè dell'amore
ChickLitQuando Anna si ritrova davanti il suo primo amore, Cesare, suo ex compagno di scuola, non si aspetta di certo che lui sia l'avvocato che curerà la ricchissima eredità lasciatole da suo padre, mai conosciuto. Ma non è questo a meravigliarla, quanto i...