Lettera 1

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  Sabato, 23 Novembre, 2018

Caro pulcino,
Sono io, la tua principessa. Era da tanto che avevo voglia di scrivere questa lunghissima lettera per te.
Sono ora tredici mesi e ventisette giorni che mi hai distrutto la vita, ma non é colpa tua. Oggi é stato un giorno come gli altri, mi sono svegliata, ho mangiato un po', sono andata a scuola, sono salita sull'autobus che ci portava assieme a scuola, ed ho guardato il posto accanto a me che era sempre occupato da te. Alcune volte mi chiedo perché tuo padre ti ha comprato una moto.
Prima potevo almeno vederti da lontano su quel bus.
La penna sta viaggiando a ritmo dei miei pensieri, sto riempiendo questo foglio bianco con dei simboli che formano lettere, con lettere che formano parole ed infine queste parole formano delle frasi.
Ho appena finito di leggere un libro. É il tuo preferito: "Harry Potter- I Doni della morte" ormai lo tengo sempre con me.
Mi ricorda la tua faccia concentrata su quel libro mentre lo leggevi a casa mia quando i miei genitori non c'erano.
Bei ricordi eh!
Comunque non ti ho nemmeno chiesto come stai! Che stupida, avevo dimenticato.
Dopo aver divorato il libro mi sono seduta sul mio letto e fissavo un punto della stanza, indecifrabile, sconosciuto da me stessa.
Lo fissavo con un sorriso sulle labbra pulcino, ricordando quelle belle giornate passate assieme.
Perché sei andato via da me?
Non avrò mai la risposta vero?
Vabbè lascia perdere le mie paranoie.
Oggi ho anche pianto, ma ormai é diventato un rito piangere.
Mamma e papà sono ancora fuori, e la piccola pazzoide di mia sorella ha pianto tutto il giorno. Ma dopotutto ha solo un'anno, devi vedere com'è diventata bella e grande, i suoi capelli sono così soffici ed i suoi occhi sono di un marrone intenso.
Per non parlare delle sue guance paffute che sono da ricoprire di bacini.
Oggi ti ho visto, si eri in palestra ed io sono stata sbattuta fuori dalla classe perché come ogni volta sono assente in classe, non ascolto, non faccio altro che pensare e siccome la professoressa di letteratura é una vecchia... No, meglio non insultare, vabbè, siccome mi ha buttato fuori ho deciso di andare a vederti, anche da lontano.
Così sono scesa e mi sono messa davanti alla porta sul retro mentre facevi la tua lezione di educazione fisica.
Ti ho anche visto con una ragazza di cui non conosco il nome.
Era davvero bella comunque.
Ogni volta che ti guardo sento i brividi. Odio questa sensazione.
Credo che per oggi basti.

          La tua principessa.

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