3. Youngjae

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Entro in classe e mi siedo sull'unico posto rimasto vuoto, quello davanti alla cattedra.

Questo primo giorno non poteva andare peggio.

Tutti parlano tra loro, in fondo si conoscono da 1 anno, mentre io sono lo sconosciuto arrivato oggi.

Prendo una matita e un quaderno dal mio zaino e inizio a disegnare.

Mi é sempre piaciuto disegnare, fin dall'infanzia e mi reputo bravino, non sono poi così male i miei disegni.

<Hey ciao!> sento una voce alla mia destra.

Non pensavo iniziassero a parlarmi giá dal primo giorno...o almeno che iniziassero a parlarmi e basta.

Mi giro e vedo un ragazzo dai capelli biondo cenere e gli occhi neri.

<Mi chiamo Youngjae.> si presenta porgendomi la mano.

<Sono Jungkook, piacere.> gli stringo la mano.

<Non ti ho mai visto, ti sei trasferito da poco?> mi chiede il biondo.

Di solito le persone fanno queste domande solo per fare conversazione, lui invece, sembra davvero interessato alla mia risposta. Sará la volta buona che riesco a socializzare dopo anni.

<Ho cambiato scuola per...vari problemi.> sorrido.

Non mi va di raccontare in cosa consistono questi 'problemi', almeno non ora.

<Oh, che problemi?> mi chiede curioso.

<V-vorrei evitare di parlarne.> rispondo.

Potrò sembrare distaccato e scontroso, ma la mia voglia di ricordare é sotto i piedi.

Ricordare mi fa solo male.

<Oh scusa se ho toccato un tasto dolente.> mi dice il biondo dispiaciuto.

<Tranquillo, non fa niente.> orrido rassicurandolo.

Io e Youngjae abbiamo parlato veramente tanto finché non é arrivato il professore. Abbiamo molto in comune e lui é veramente simpatico e divertente.

Incredibile, ho fatto amicizia con qualcuno giá dal primo giorno. Questa giornata era inizia abbastanza di merda, ma ora ha preso una piega piacevole.

Con l'arrivo dell'intervallo, Youngjae si offre di accompagnarmi al mio armadietto e, dopo aver mandato un messaggio ai miei amici che sarei andato al mio armadietto con lui, ci incamminiamo verso di questo.

Non nascondo il fatto che ho un po' paura che Taehyung sia giá lì, ma con la compagnia di Youngjae mi sento più sicuro.

Giriamo l'angolo e, scorgendo il mio armadietto da lontano, noto che il mio vicino non é ancora presente. Posso finalmente tirare un sospiro di solievo.

Se tutti i giorni dovranno essere così, tanto vale assumersi un bodyguard.

Arrivati all'armadietto inizio a guardarmi intorno, con la paura che arrivi Taehyung.

Questa mia agitazione non passa inosservata a Youngjae che ha iniziato a guardarmi stranito.

<Sicuro di stare bene, Jungkook? Ti vedo turbato.>

Oh Youngjae, non hai la minima idea di quanto non stia affatto bene.

Stavo per rivelargli quello che mi attanaglia la mente da questa mattina, finché non mi tornano in mente le sue parole.

"non ti renderò solo l'anno,ma anche la vita un inferno." al solo ricordo vedo giá la vita tirarmi uno schiaf- no aspetta, lo schiaffo me lo hanno tirato veramente.

<Jungkook, svegliati. Sei rimasto a fissare il vuoto tutto il tempo. Dobbiamo tornare in classe, la campanella é suonata.> Youngjae mi sta tirando degli schiaffetti sul viso finché, vedendo la reattivitá che non ho, ha deciso di tirarmi una manata in pieno viso.

Almeno é riuscito a svegliarmi dal mio stato di trans.

Non c'é stata traccia di Taehyung e mi va più che bene.

Chiudo l'armadietto e tiro un urlo talmente forte che tutti quelli presenti nel corridoio si sono girati.

<Se ti va più che bene non avere mie tracce, vedrò di sprecare più tempo insieme a te, se questa cosa non ti fa piacere.>

Cazzo, ho pensato a voce alta senza accorgermi del fatto che Taehyung mi stesse fissando appoggiato al suo armadietto con una spalla.

Mi giro cercando disperatamente Youngjae, senza però trovare quella testa bionda.

<Ho fatto andare via il tuo amico che era insieme a te dicendogli che ti avrei riportato in classe il prima possibile.> mi spiega con ancora la spalla appoggiata.

Se avere i miei momenti di vuoto significa ritrovarmi da solo, in un corridoio, con Taehyung, vuol dire che andrò a farmi curare.

<Ma sappiamo entrambi che non succederá.> si rimette dritto e, prendendomi per la maglia, mi sbatte contro gli armadietti.

<Che ne dici di iniziare a buttare tempo con te giá da adesso?>

Sono tra lui e il muro, non ho via di scampo.

<N-non faremo meglio a t-tornare in classe visto che é già suonata la campa-> non finisco la fare che mi sbatte ancora contro la superfice fredda degli armadietti.

<Oh ma finiscila. Tu e le tue lagne da secchio mi avete giá stancato e siamo solo al primo giorno.>

Infatti, siamo solo al primo giorno, dovrò sopportare tutto ciò fino alla fine dell'anno?

<S-siamo in un corridoio dove i prof passano, n-non puoi farmi niente o verrai s-sospeso.>

Il mio balbettare non lo fará di certo intimorire, ma sento la presa sulla maglia farsi meno stretta.

<Quindi qualcosa di intelligente sai dirlo? Mi sorprendi.> si stacca da me e, tenendomi la maglietta con una sola mano, inizia a trascinarmi.

<D-dove mi stai p-portando?>

Se non torno in classe, la prof mi ucciderá.

<L'hai detto tu che in corridoio non mi conviene farti niente, quindi ti porterò in un posto più isolato.> dice continuando a rivolgere lo sguarda davanti a sé.

Perché non imparo a chiudere questa cazzo di bocca una sola volta?!


[Il capitolo dopo é stato uno dei più difficili da scrivere e capirete il perché quando lo pubblicherò :)
Bye :3]

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