era tutto così bello...

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Era il primo giorno delle medie, tutti ci chiedevamo come sarebbe stata la nostra esperienza, ricordando quando alla materna, guardavamo gli alunni di prima secondaria pensando
"ma quanto sono alti e grossi! ".
Il silenzio, decorava l' ansia che saliva, io e mia cugina, aspettavamo di essere chiamate a far parte di una classe, sperando che avessero accettato la nostra richiesta di stare insieme.
Il tempo scorre... Lento, veloce, forse più o meno come sempre, ma così non sembra.
Un' ombra cattura l' attenzione ormai oscillante.
Mi volto, ma dov'è mia cugina?! Senza distogliere lo sguardo da quell ombra sempre più grande, la cerco. Ma dove si sarà cacciata?!
"Cabeddu Martina".
Che? Cosa? Chi ha detto cosa?!
Era la Maes...professoressa, che dopo aver calpestato l'ombra e aver nominato diverse persone, chiama nella sua classe Martina, mia cugina.
Mentre la vedo che sale le scale, penso:-Ma, mi chiamerà nella stessa classe? Aspetta... Cabeddu con la "C", Zedda con la "Z", neanche il tempo di finire il mio ragionamento, che il mio nome viene richiamato.
Comincio a correre verso la felicità per l' essere stata scelta nella stessa classe... Peccato che mi dimentico lo zaino... Torno indietro...
"Zedda Aurora, c'è?! "
SISSISSI!!! SONO IO!, rispondo.
Insomma... Diciamo che mi sono fatta notare fin da subito...
Entro a scuola... Ma... Che razza di scuola è?! Non c'è neppure un disegno...
Nemmeno il tempo di salire in macchina, che comincio a raccontare a mia madre tutto, ma TUTTO però. Vengo però fermata dal pianto di mia sorella, 3° elementare, diciamo che le piace farsi notare, ma non quanto mio fratello! Quasi 5 anni, terza materna.
Eh vabbè, rinuncerò a raccontare la mia esperienza.
Torno a casa, subito si fa sera, poi notte.
Il buio, culla la mia curiosità di ciò che sarebbe potuto accadere il giorno dopo, un' ultima preghiera, e si dorme.
Oddio, ma, è già mattina?! Vabbè, mi lavo, mi cambio, colazione, e si vola!!!
Mammaaa, andiamoo! Urlo.
Qui mi accorgo che sono solo le 7:25 del mattino, e dopo le frasi abbastanza chiare di mia madre, mi decido ad aspettare.
Arrivati a scuola, troviamo nuovamente la professoressa nella porta, cosa abbastanza strana... No? Beh, ci viene comunicato che le classi sono state rifatte, e che io non sono più con Martina...
... Ero l'unica a non conoscere nessuno...
Fattostà che ormai è andata così, non mi resta che abbassare la testa.
Fin dal primo mese, fui etichettata come la 'secchiona della classe', ma, aspettate, non è che per questo non riuscii a farmi amici eh, certo erano 3 e ricordavano il mio nome solo per le interrogazioni, però, vabbè, ci si accontenta.
Qualche mese dopo, cominciai a notare uno strano comportamento da parte di questi compagni, insomma, ridevano sempre quando entravo in classe, e quando chiedevo il perché, non rispondevano... Mannò, pensai. È solo un' impressione.
Gli ultimi mesi, però, le risate aumentarono sempre di più... Ci furono le vacanze estive, 3 mesi, 3 mesi in cui mi sentivo dire "sei cambiata".
Macché, mi dicevo... Si... Macché...
In queste settimane, comunque, mi convinsi al fatto che fosse tutta una mia impressione, per cui entrai tranquillamente in seconda.
Ecco, fù li che mi accorsi che in realtà, non era una mia impressione, ma stavo cercando solo di nascondere la realtà.
In tutto ciò, cercavo di capire il perché, dato che io non lo merito, non è colpa mia, non sono io la causa.
A inizio seconda, qualcosa cambiò...

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