Dieci domande su di te.

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Salve a tutti, sono Sharon (@Indelebliam su Twitter) e questa è la prima storia che pubblico su questo canale. Prima di lasciarvi leggere in pace, voglio ringraziare alcune persone che mi hanno supportata nell'arco di questi tre stramaledetti mesi. Ringrazio la mia cuginetta Giada, che è stata la prima a leggere la mia storia per intero alternando lacrime, sorrisi ed insulti rivolti alla sottoscritta, Denise, fonte di idee meravigliose, senza la quale non avrei mai portato a termine questa storia, Lavinia, che mi ha supportata e appoggiata per tutti questi mesi ed Elena, che mi ha sempre spronata a fare del mio meglio.
Si tratta di una One Shot Larry (capitan ovvio colpisce ancora), ma prima di leggerla vi consiglio di dare un'occhiata a questo video:https://www.youtube.com/watch?v=0lb0MDcATHs

Si tratta dell'intervista (l'unica) che Harry e Louis abbiano mai fatto da soli, in Francia nel 2012. A questo video mi sono ispirata per scrivere la storia che troverete di seguito. Me ne stavo sul letto di camera mia quando mi sono chiesta: che succederebbe se Harry e Louis si ritrovassero di fronte alle telecamere da soli una seconda volta?

(*) Horcrux= riferimento alla saga di Harry Potter. E' un oggetto o una persona in cui un mago ha nascosto un pezzo della sua anima.

                                                                        LOVE CAN PURIFY US

Harry si sveglia tormentato da un dolore lancinante alle tempie ed un'orribile sensazione di nausea che lo portano automaticamente a pentirsi di essere rimasto sveglio tutta la notte per rivedere la nona stagione di Friendsinsieme a Louis mentre entrambi si ingozzavano di pop corn al burro e si trangugiavano tutte le bibite del mini-bar. Decisamente una pessima ideama Harry non sa dire di no al suo ragazzo, non quando quest'ultimo allarga gli occhioni blu e sbatte ritmicamente le palpebre utilizzando quella sua voce carezzevole e, Dio, Harry andrebbe fino in capo al mondo se Louis lo pregasse di farlo in quel modo.


Passano dieci minuti buoni prima che il riccio riesca finalmente a mettere a fuoco il luogo in cui si trova e di questo dà la colpa al suo insistente mal di testa anche se, a dirla tutta, chiunque lo conosca sa quanto complicato sia per lui svegliarsi al mattino.
Tutto intorno a lui sembra arredato appositamente in modo che ricordi i cottage sulle montagne: pavimento e soffitto sono interamente in legno mentre i muri sono dipinti di un bordeaux scuro che Harry trova particolarmente confortevole, al centro della stanza c'è un letto a due piazze di legno bianco con due comodini per entrambi i lati sui quali sono poste delle grandi abat-jour ed un telefono, mentre sulla parete di fronte al letto è affisso un enorme televisore al plasma e vari quadri raffiguranti paesaggi invernali. In fondo alla stanza, proprio accanto alla porta del bagno, c'è un piccolo divanetto di pelle nera ed un tavolino di vetro su cui sono riposte alcune riviste, una macchina per il caffè ed il telecomando. Le luci sono collocate all'interno di piccole fessure nel soffitto e producono un barlume soffuso che scurisce i colori rendendo la stanza più calda ed accogliente. Harry giurerebbe davvero di essere in uno di quegli chalet sulla montagna se la grande vetrata di cristallo proprio di fronte a lui non gli concedesse la visuale della Tour Eiffel.

Malgrado i minuti impiegati nel tentativo di cacciare via il sonno, Harry è ancora accoccolato tra le coperte col viso letteralmente compresso su un cuscino a rombi mentre ne respira l'odore dolce e maschile di Louis.Vorrebbe tanto sostituire questa stupida federa imbottita con il petto, non altrettanto morbido ma infinitamente più accogliente, del suo ragazzo, ma quest'ultimo non è accanto a lui e se il buongiorno si vede dal mattino, Harry ha appena deciso che questo non lo sarà affatto, non se Louis non è qui a svegliarlo con un bacio a fior di labbra.

Insonnolito il riccio si costringe comunque ad alzarsi per fare una doccia e dirigendosi verso il bagno sente distintamente i propri passi risuonare sul pavimento in parquet rendendosi conto solo in quel momento che la camera è inghiottita da un surreale silenzio. A questo punto Harry è sicuro che il suo ragazzo abbia lasciato la stanza perché quest'ultimo è troppo rumoroso, rumorosissimo, probabilmente la persona più rumorosa che il riccio abbia mai conosciuto, cosa che chiunque potrebbe considerare un difetto, ma dal momento che senza la sua voce sembra tutto troppo vuoto, Harry aggiunge l'aggettivo “rumoroso” alla lunga lista delle cose che ama di Louis.
Quando e come sia diventato così stucchevole, Harry non lo sa neppure, ma è certo che si tratti di una malattia tanto potente quanto incurabile che lui stesso ha soprannominato “L'effetto Tomlinson” (il motivo per cui è rimasto sveglio tutta la notte senza nemmeno opporre resistenza, per intenderci).
Questo strano virus, dotato di incantevoli occhi blu e bellissime labbra sottili, ti porta a fare cose contro il tuo volere, a dire di sì continuamente e, nel peggiore dei casi, ad arrossire violentemente e diventare un perfetto imbranato. Inutile dire che Harry abbia provato a curarsi, a coprirsi per non ammalarsi ulteriormente ma che è stato tutto inutile e, alla fine, a lui va bene così. Gli va più che bene essere un malato terminale se la malattia dal quale
non può guarire è Louis Tomlinson.

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