Pov Simone
Ok forse mi sono fatto prendere dall'entusiasmo. Come cavolo mi è venuto in mente di invitarla a cena? Che idiota, prima faccio di tutto per farle capire che mi deve stare lontana e poi la invito a trascorrere ulteriore tempo in mia compagnia.
Così per colpa dell'amichetto dei piani bassi, perché è stata per colpa sua, mi ritrovo a dover scegliere quale camicia indossare. Cioè una camicia! Proprio io che non so neanche come sono fatte, va bene forse sto esagerando, ma voglio che il concetto sia chiaro.
Eppure lo sto facendo, mi sto vestendo come un dannato damerino solo perchè gliel'ho promesso e non posso di certo presentarmi in quel cavolo di ristorante da snob come un teppista.
Subito dopo aver finito di indossare la giacca, mi guardo compiaciuto allo specchio e busso impaziente alla porta del bagno, dove si è richiusa da due ore.
"Muffin? Sei viva? Sbrigati non sono un tipo paziente e per di più ho una dannata fame che mi sta divorando!" Esclamo annoiato sperando di smuoverla.
Le mie parole funzionano perchè poco dopo la porta di apre e la dea bionda decide di mostrarsi.
Ma perchè cavolo non ho più chiamato il cardiologo! Sto per rimanerci secco. Dio se è bella. Come posso pensare di trattarla con freddezza se quando sono con lei non sono più padrone del mio cuore? Questo stronzo non mi segue, ormai è seguace della biondina, si esprime in base a lei, se dice qualcosa di bello o appare più divina del solito, perde completamente il controllo e questo è davvero strano, neanche nelle situazioni più tremende, quando ho rischiato di perdere la vita, non ha mai battuto come un tamburo come sta facendo ora. Il rumore che provoca nel petto è così forte che le mie orecchie non riescono a capire quello che mi sta dicendo, le sue labbra carnose e rosee si stanno muovendo.
"Simone mi senti? Mi stai facendo preoccupare!" Dice scuotendomi il braccio e solo in quel momento comprendo quello che dice.
"Si, andiamo."
Il vestito rosso che indossa mi sta mettendo in crisi, non solo il colore ma soprattutto il modello. Ha un ampio spacco sulle gambe e un profondo scollo che lascia poco all'immaginazione. I lunghi capelli biondi sono raccolti in una treccia permettendomi di vedere chiaramente la particolarità dei tratti del suo viso, dove gli occhi spiccano per la loro peculiarità.
"Citandoti: la vuoi smettere di fissarmi?" Mi provoca sorniona, sicuramente compiaciuta di essere riuscita nel suo intento.
Stasera è il mio baricentro, sento che non mi sarà possibile allontanarmi da lei.
Il mio proposito è confermato, quando ci accomodiamo al tavolo e vedo come il genere maschile la sta divorando con lo sguardo e non posso fare a meno di sentire un grande istinto omicida verso tutti loro.
"Stasera sei strano." Afferma decisa non interrompendo mai il collegamento tra i nostri occhi.
"Non credo proprio." Rispondo sbuffando, ma quanto sono infantile in questi momenti? In realtà sono solo geloso e arrabbiato! Non riesco a capire perché ha deciso di indossare questo cavolo di vestito, mi sta mettendo a dura prova e io odio perdere il controllo della situazione.
"Se lo dici tu." Mi concede con un'aria di superiorità di chi sa che ti ha in pugno.
"Piuttosto perchè ti sei messa così in tiro? Lo hai fatto solo per fare colpo su di me?" Domando cercando di prenderla in giro.
"Può darsi." Questa risposta mi spiazza un po', perchè immaginavo che come al suo solito avrebbe continuato la farsa della principessa viziata, cosa che tuttavia non è mai stata.
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Τύχη: quando la fortuna non basta.
RomancePer alcuni di noi la vita sembra possedere binari già stabiliti, percorsi già tracciati e per quanto si voglia cambiare rotta, c'è quel qualcosa o qualcuno che proprio non lo permette. Per alcune persone, tutto ciò può rivelarsi positivo, ma per alt...