Twist and Shout

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Tony Stark non lo avrebbe mai ammesso, eppure a volte le prime impressioni potevano risultare infinitamente errate. Era difficile accettare quel cambio di testa, tanto quanto era difficile sostenere un comportamento ostile e distaccato, con chi non gli trasmetteva più il desiderio di comportarsi come tale. Peter Parker era una compagnia piacevole, non poteva più nasconderlo e, sebbene all'inizio fu dannatamente difficile abituarsi all'idea che potessero andare d'accordo, dopo quasi un mese di lavoro Tony aveva accantonato l'idea di fingersi l'antieroe della situazione, accettando il fatto che sì, erano diventati amici e che, dopotutto, poteva vivere quella cosa con serenità, perché nessuno lo avrebbe mai redarguito per quel fatto. Era vero che Steve e Bruce lo avevano canzonato più volte, specie in quelle occasioni dove Tony li aveva snobbati e ignorati per passare del tempo con Parker anche al di fuori dello S.H.I.E.L.D. piuttosto che con loro, ma non ce l'avevano davvero con lui. Lo sapeva.

«Quello stupido progetto! Ci toglie un sacco di tempo che potrei dedicare ad altro! Ovvio che finito il lavoro, cerchiamo di rilassarci come possiamo, bevendo qualcosa insieme», si era giustificato, qualche giorno prima, quando la sua assenza stava diventando, a detta di Banner, sospetta. Sospetta, poi? E anche fosse stato che lui e Peter avevano instaurato un rapporto d'amicizia? Certo, non gli faceva piacere ammettere che dal non volerci avere niente a che fare, era passato a quasi non poter fare a meno della sua compagnia, ma questo non significava di certo che li stava tradendo, a lui e Steve. In più Bruce aveva pure iniziato uno stage nel laboratorio di ricerca dello S.H.I.E.L.D. - Tony non aveva ancora capito in che ambito, e sinceramente nemmeno gli interessava - e era capitato spesso di passare del tempo anche con lui, sebbene preferisse di gran lunga spendere quegli attimi al quartier generale, da solo con Peter e nessun altro. C'era qualcosa, nella compagnia di Parker, che lo metteva paradossalmente sempre a suo agio.

«Ci siamo su da tre settimane, ormai. Possibile che non riusciamo a finire quest'accidenti di cosa? Non puoi continuare ad andare in giro in pigiama!» Lo indicò, con un gesto teatrale, sbuffando.

«Non è colpa mia! Tu hai voluto rincarare la dose con gadget e altre cose tipo... tipo quel coso che asciuga la tuta o l'AI a riconoscimento vocale! Sei sicuro che siano davvero essenziali, Tony?» gli domandò Peter, quando gli aveva mostrato un piccolo dispositivo - una specie di centralina elettrica in miniatura - da posizionare da qualche parte nella ragnatela di cip e rame che l'interno della tuta presentava ordinatamente nel suo tessuto.

Tony sbuffò. «Beh, l'asciugatore è vitale. Metti che cadi in mare, o piove? Vuoi rischiare tipo la morte per ipotermia? E l'AI è un buon modo per gestire il tutto a voce, evitando di inserire stupidi tasti inutili che ingombrerebbero solamente. Le cose se si fanno, vanno fatte bene!» lo redarguì, con quel tono polemico che ormai Peter sembrava aver imparato a conoscere e a non temere più, per quello forse gli riservò un sorriso divertito.

Alzò le mani in segno di resa. «Sei tu l'ingegnere, Tony. E sei tu che ti lamentavi del tempo che ci stiamo mettendo...»

«Ah, beh. Ora è colpa mia, no? Non ti sopporto, Spider-Man», sbuffò e come di consueto, Peter abbassò gli occhi, e si zittì.

You Say Goodbye, I Say Hello [ Young!Starker - Tony/Peter -WINNER WATTYS 2020 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora