Caro Min Yoongi, sono una tua fan.
Oggi è il tuo compleanno, il ventiseiesimo per essere precisi, e ci sono tante cose che vorrei fare, con tutto il mio cuore.
Prima di tutto voglio dirti buon compleanno in maniera speciale, perché questa è la prima volta che ne passiamo uno insieme.
Vorrei tanto essere lì per dirti tutto ciò che penso, ma la distanza, che tra soli tre mesi verrà finalmente abbattuta, e la tua importanza mi impediscono di farlo.
Quando sapevo cosa fossero i BTS, non ero ancora consapevole di come fosse la vostra musica, che persone foste, cosa significasse il vostro nome, ma più di tutto non sapevo chi tu fossi; ripenso tante volte a quanto avrei potuto fare se solo i miei stupidi paraocchi non mi avessero trattenuta dall’ascoltarvi e conoscervi per quello che siete davvero.
Avrei tanto voluto amarvi come faccio adesso, solo con qualche anno di anticipo, ma non tutto è possibile. Non tutto è possibile, così come poteva non essere possibile il fatto che io venissi ad un vostro concerto o il fatto che voi sareste venuti in Italia: col tempo e con la speranza, che deve essere sempre l’ultima a morire, si è realizzata solo una delle cose scritte qui sopra. La possibilità di vedervi, di vederti è finalmente diventata possibile.
Il primo giorno di marzo, il tuo mese, era il giorno in cui si sarebbero aperte le vendite per i concerti di Londra e Parigi: quei biglietti che volevo con tutte le mie forze, con tutto il mio cuore, ma soprattutto con tutto il mio amore per voi. Sarebbe stato difficile da realizzare quel sogno, ma ero pronta a rinunciare a tutto pur di farcela, quel giorno in cui ero più convinta che mai: esattamente una settimana fa. Arrivate le dodici di mattina, dopo aver fallito il tentativo più importante avevo, però, perso le forze per sperare di trovare anche solo due posti in quello stadio a Parigi che avrebbe potuto regalarmi l’esperienza più bella di tutta la mia vita; ma come ho già detto prima, la speranza deve essere l’ultima a morire e io avevo fatto l’errore di averne persa almeno un po’. Grazie al fatto che io non riuscivo a rassegnarmi, a mia sorella che aveva deciso di riprovarci e a i miei genitori che erano disposti a fare tutto pur di vederci felici, ce la facemmo, tutti insieme, a tenere testa a quella sfortuna iniziale.
Le lacrime che io e mia sorella abbiamo versato e lo stato d’animo che si era impossessato di noi sono semplicemente inimmaginabili.
Sai Yoongi oppa, volevo anche dirti un’altra cosa, forse la più importante: grazie. Un semplice grazie, ma dal significato immenso: con questo voglio racchiudere tutto.
Grazie di essere il Min Yoongi che amo, quello che non ho scelto “formalmente” come mio bias, ma si è autoeletto tale, quello che è sé stesso, nei suoi pregi e nelle sue imperfezioni, nelle sue forze e nelle sue debolezze; grazie a quel Min Yoongi che ha vissuto un’infanzia difficile, attraversando in tutti i sensi percorsi difficili, a quello che alla domanda “Cosa vorresti mangiare di più?” ha risposto “Qualcosa che sia cucinato da mio fratello”. Grazie a te perché sei semplicemente unico, sensazionale e dannatamente spettacolare; sei quella persona che tutti vorrebbero accanto.
Grazie.
E scusa tutta quella gente che parla senza sapere, quella che non ha voglia di conoscere chi tu sia e soprattutto scusa quella che lo ha fatto ma non ci ha capito proprio un bel niente.
Infine vorrei dirti solo una cosa, che è l’emblema di quello che provo per te: sii felice sempre, nonostante tutto e tutti, anche se quel qualcuno sarai tu, che per paura di deludersi, si sottovaluta. Io ti prometto, qui, dall’altre parte del mondo, che lo farò con te, sempre e nei momenti più difficili.
Grazie Min Yoongi.
Ti voglio bene. Immensamente.
💙💛-Silvana.