Quante cose pulite, quante Persone pulite ho avuto la fortuna di conoscere...Dentro di me restano: la neve, le rondini che a primavera giravano attorno alla Torre Medievale, il suono delle campane che ora il terremoto ha soffocato, l'emozione che provavo a vestirmi in costume antico, il piacere che provavo a sentire il laccio del corpino stringersi fino all'ultimo occhiello. Sentivo un orgoglio ineguagliabile nello sfilare in corteo, sotto all'arco bellissimo del Medioevo...
Mi regalarono una piccola valigia, avrò avuto 6 anni, conteneva un piccolo telaio tondo, i fili, l'ago e dei corallini per fare collane, una tronchesina ed una pinza...avevo imparato da poco a scrivere e così ci scrissi sopra con la penna rossa : LA VALIGIA DELLE BELLE COSE. La tenevo sotto al letto e prima di dormire l'aprivo sempre, ogni volta che mi procuravo del materiale utile l'aggiungevo, era diventata il mio piccolo laboratorio... Mio padre si trovava sempre a constatare che qualche pezzetto di filo di rame gli mancava dal tavolo di lavoro...e finiva lì, nel mio piccolo tesoro, insieme ai ritagli di stoffa che mi regalavano le nonne.... Dopo tanti anni vorrei rivederla la mia valigetta e adesso so perché mi fermo sempre a guardare nelle vetrine i trolley, gli zaini... Era un amore vero e proprio...aprirla, ogni volta, mi dava un'adrenalina pazzesca, mi torna il tuffo al cuore anche ora che ci penso...Com'eravamo puliti nel credere alle storie, a non mangiare la "palmella" prima di Pasqua, eravamo bellissime, noi tutte, che ridevamo per cose semplici...in quel mondo di fiaba. Ecco.....non posso nominarvi tutti, ma tutti siete qui oggi, con me, coi vostri genitori, i nonni...mi rendo conto che era, è, la nostra, una GRAN FAMIGLIA... Mi direte che non torno che raramente, avete ragione ma non sopporto più vedere quelle strade vuote, le case senza luce...mi fa male non vedere più Giustina mentre scendo a casa, non incontrare la mia saggia amica Marianna. Mi manca il suono del campanello che mi annuncia Ada o zia Cleonice con zio Antonio, salutare Olimpia e, più su, Tonino, che affacciato alla finestra, mi riconosceva dal passo e mi chiamava prima di vedermi.... Mi sembrano pulitissime le nostre cose, viste da qui, da una capitale meravigliosa ma sfatta dal luridume dei poteri. Ecco, volevo raccontare questo: la gran voglia di fare, nella semplicità di gesti solidali e caldi... La vera Gente, il Popolo da cui provengo...e questo per me, vale più di qualsiasi medaglia d'oro al mondo... Ed ecco che qui torna la VALIGIA DELLE BELLE COSE....quella che resta dentro di me ed ogni volta che si apre è il vero scrigno di un tesoro che vede solo chi lo vuol vedere...... Patrizia Manni
E' un ritorno ad un mondo scomparso ma che esiste in tutti quelli che lo hanno sperimentato. Tu riesci a farcelo vedere in tutte le sue dimensioni e sfumature, non solo...riesci a farcelo rivivere: la voglia di fare, di imparare anche le piccole cose, la fiducia nel futuro e nelle potenzialità individuali, l'ottimismo. Tutto questo è perduto adesso...è molto triste come sei triste tu quando ritorni al paese e come lo siamo noi quando rivediamo la nostra casa natale e i posti dove abbiamo vissuto da piccoli. Si imparava l'uncinetto, il ricamo, i vestiti per le bambole, la creatività...dov'è adesso la creatività?
Laura Pistone
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LA VALIGIA DELLE COSE BELLE
Short StoryLa storia della valigetta vera che tenevo sotto al mio letto da bambina