Hera
Io e il mio svolazzante vestito bianco stile impero facciamo il nostro ingresso in palestra con un ritardo di ventitré minuti, uno scarto perfetto per attirare su di me l'attenzione di tutti i presenti. Come è giusto che sia.
Anche se temo di non essere la ragione per cui ora abbiamo lo sguardo dell'intero Petrarca su di noi. Noi, inteso come me, Hera, sovrana dell'Olimpo, e mia sorella, Hestia, ragazza con una melanzana in testa.
Sì, perché proprio questa sera, senza consultare la vera esperta in materia, che sarei io, è scomparsa per qualche ora per poi presentarsi alla festa con una chioma molto più... viola. La mia gemella si è tinta i capelli di viola. Temo sotto influenza di Punkie. Ed è per questo che ogni rapporto tra loro dovrebbe concludersi all'istante.
Perciò ora non solo non possiamo prendere più il posto l'una dell'altra, ma se prima lei poteva almeno sperare di avere una piccola possibilità con Tommy, ora quest'ultima è andata in fumo.
Non è nemmeno vestita a tema. Anche se sospetto che il look da oltretomba di questa sera abbia a che vedere con il fatto che gli antichi romani siano ormai tutti morti e sepolti.
Lei, comunque, nonostante siano passati giorni dal suo ultimo contatto con Addominali, e, se volete la mia opinione, non ne servono più di tre per superare una delusione amorosa, non si è ancora ripresa e si trascina da un luogo all'altro con la vitalità di una formichina calpestata sotto un tacco dodici.
Per fortuna ci sono io, che la prendo per un braccio, trascinando lei e la sua ombra a forma di Stefano Russo fino a dove si trova Doppia G. Giulia e Ste, dopo il piano di Hestia di costringerli a parlare lasciandoli soli nella nostra cucina, si lanciano occhiate sospette e piuttosto eloquenti ogni volta che stanno nello stesso raggio d'azione.
Non so cosa sia successo a Stefano, ma sembra che si sia improvvisamente svegliato per rendersi partecipe della vita reale insieme a noi. Da quando ha preso coscienza di far parte di una società dove è gradito il suo contributo, ha perso l'aspetto del solito mollusco e ha acquistato quello di un essere umano.
Sono impressionata.
Ma non come quando...
"Mimmo?" Sento un tonfo. È la mascella della mia gemella che atterra contro il pavimento. E poi eccone un altro. Il mio battito cardiaco che precipita a zero quando mi giro e mi rendo conto che Punkie non è più... punk.
Ho bisogno di rimanere da sola per qualche minuto per metabolizzare.
Punkie non...
No.
Non riesco a...
Cosa?
Sono confusa. In modo vietato ai minori.
"Ho lasciato la principessa senza parole?" Inarca un sopracciglio, sul quale non ci sono i soliti anellini. Dove sono gli anellini? Mi mancano. Se ne sono andati portando via anche la mia stabilità mentale. "Hes, carini i capelli."
"Dov'è la matita nera sotto agli occhi? Cosa ne hai fatto?" Mi avvicino incredula e attiro il suo viso a me portandogli una mano sotto al mento. "E il fucsia? Perché la cresta non è più una cresta? Perché non è più fucsia?"
Tutto ciò che ottengo come risposta è una risata. Non solo da parte di Domenico, ma anche da parte degli altri tre spettatori, che provvederò a far espellere dalla scuola per questo affronto.
Faccio un passo indietro e, ricordandomi chi è Hera Felici, mi sistemo la coroncina di fiori sulla testa. "Sarà un vero colpo per gli adepti della tua setta, come riconosceranno il loro capo durante il prossimo sacrificio umano?"
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Una ragazza come te
Genç Kurgu[COMPLETA] Hera ed Hestia. Con la H. Due gemelle così diverse da poter essere paragonate al diavolo e l'acqua santa. Diverse, sì, ma le differenze possono essere facilmente superate quando nel quadro generale entra anche lui. Lui... che è innamorato...