20. Zero zotico

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Hestia

Seduta sul divano a guardare passivamente i colori della tv, senza rendermi conto di essere su Real Time, risulto di spalle a mia mamma e quindi mi scambia per Hera.

"Hera, tesoro! Non ti prepari per la festa?"

La mia spiegazione non è necessaria. Dalle scale scende una figura mitologica che porta un denso profumo di zucchero: se vi sembra di non averla mai studiata a scuola, è perché è di nuova generazione. Di quelle che usano lo schermo dell'iPhone come specchio e pubblicano i loro incantesimi sotto forma di caption latine nelle foto di Instagram.

Brutta razza, io vi avverto.

"Io sono nata pronta, cara mammina."

"Ah, mi era preso un colpo. Pensavo fossi lei."

"A quanto pare ultimamente lo pensano tutti." 

Presente le dee di Hercules che intonano frasi allusive verso Meg, giusto per farla sentire ancora un po' più in colpa? Ecco, Hera ci delizia con tali divini canti, mentre fluttua davanti allo specchio in entrata e controlla la luminosità del suo petto cosparso di brillantini. Quando sei troppo figa, lo schermo dell'iPhone non basta.

Guardo l'ora e mi sento di intervenire con tono da oltretomba, giusto perché gli dei non sarebbero nessuno senza Ade come nemico: "Mancano ancora due ore alla festa. Cosa fai, nel frattempo? Aspetti che ti si sedimentino i neuroni, dopo aver scosso la testa per far risultare più vamp la messa in piega?"

Hera stacca i suoi occhietti vanesi solo per rivolgermi un sorriso malizioso: "È unicamente in questi tuoi rari casi di acume che sento di essere tua parente. Brava, sorellina, così acida ti voglio."

"Non parlare di acume, tu. La cosa più acuta che hai è la voce quando cacci i gridolini di fronte ai video di cuccioli allattati con il biberon."

"Uff!" Hera si sventola profumando l'ambiente. "Quanta pesantezza! Ma', io vado da Giulia! Se rimango qui anche un minuto di più rischio che mi si afflosci per davvero la messa in piega, subito dopo l'umore, naturalmente. Ciao ciao!"

"Ok, tesoro." Sorride mamma, intenta a ripiegare vestiti. "Divertiti e non fare tardi."

"Ok, mammina! A dopo! Hes, ci vediamo in palestra, bye bye!"

"Sì sì sì..." Faccio un'onda con la mano e ignoro la pazza. Ovviamente non ci andrò in palestra, alla festa del secolo. Ma neanche sotto tortura.

La porta si richiude con delicatezza e io torno a fissare Real Time. Vorrei deprimermi indisturbata, ma purtroppo Hera non è l'unica parente che mi rende la vita difficile.

"Tesoro." Esordisce mia madre. "Tu quand'è che ti prepari? Mancano solo due ore."

Evito di girarmi verso di lei perché leggerebbe nei miei occhi le mie vere intenzioni (pigiama nero, horror scaricato illegalmente e bambole voodoo da infilzare). Mi limito a vedere il televisore e strascicare un: "Boh, dopo vediamo."

"Non hai intenzione di andare?"

Wow, mamma è The Mentalist.

"No."

"Teso-"

"Sh-sh." Chiudo la mia mano come se fosse il becco di un'anatra, in modo da farle capire che sarebbe meglio se si zittisse. "Niente discorsi motivazionali, la risposta è no comunque."

Mia madre sospira, assieme allo sbuffo del ferro da stiro che sta maneggiando con fare esperto: "Ok... se comunque cambi idea, ti ho appena stirato il tuo vestitino zotico preferito."

Una ragazza come teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora