CAPITOLO QUARANTASEI ❤

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Quando gli occhi di mia madre si posarono su di me l' unica cosa che avrei voluto fare era scappare.

Non la vedevo da così tanto tempo che mi era sembrato impossibile persino pensare di riconoscerla nei pochi momenti in cui pensavo a lei, ma quando me la sono ritrovata davanti, l' ho riconosciuta all' instante.

Si, come se il tempo non fosse mai passato, come se quegli anni si potessero cancellare in un attimo, come se il passato fosse una semplice macchia che si confonde con le altre.

Avrei voluto abbracciarla forte, ma ho involontariamente fatto un passo indietro quando l' attimo dopo in me erano affiorati alcuni ricordi.

Aveva sempre giustificato Manuel, l' aveva sempre protetto senza alcun riguardo per i miei sentimenti.

«Ivan» pronuncia il mio nome come un richiamo dolce e calmo, come se gli fossi mancato tanto.

I suoi occhi si riempiono di lacrime, ma nonostante questo continua a fissarmi negli occhi.

Capisco che vorrebbe corrermi incontro e abbracciarmi, ma non ci riesco.

«Come stai?» mi chiede accorciando di qualche passo la distanza che avevo messo tra di noi per proteggermi.

«Sto bene» le rispondo freddo distogliendo lo sguardo.

Se solo avesse smesso di giustificarlo, se solo non mi avesse distrutto anche lei, se solo avesse riconosciuto gli sbagli enormi di mio fratello.

E se non mi avesse portato ad allontanarmi, adesso avrei ancora una madre su cui affidarmi e per cui esserci.

Se non avesse scelto lui, sarei potuta andare da lei ed esprimerle tutto il mio dolore, avrei potuto piangere sulla sua spalla e non mi sarei sentito così solo e abbandonato come mi era successo.

«Perché non ci sediamo tutti e preparo un po' di thè o di caffè?» ci chiede Amy interrompendo l'imbarazzante silenzio che si era creato tra di noi.

La guardo, ma non riesco a vedere nemmeno lei in questo momento.

Ho bisogno di restare solo, di guardare il mare e sentirmi un po' più vicino al sole che rimanere in quella stanza in cui nessuno sapeva davvero che cosa avessi passato.

«Grazie, ma è meglio che vada» dico mentre nello stesso tempo afferro la mia giacca.

«No, per favore. Rimani. E' così tanto tempo che non ti vedo...» mi chiede mia madre con un sussurro.

«Rimani» mi chiede Amy con un tono di voce tranquillo.

Io vorrei soltanto correre via, ma ho imparato ad essere un uomo tanti anni fa quindi annuisco piano e riposo la giacca dal bracciolo della poltrona da cui l' avevo recuperata.

Noto lo sguardo di ringraziamento di mia madre nei confronti di Amy, ma cerco di non farci caso.

L' unica cosa che mi aveva fatto cambiare momentaneamente idea era che era stata lei a chiedermelo.

Nel suo sguardo mi era sembrato di leggerci curiosità e comprensione.

«Ragazzi e Claire, mi aiutereste in cucina, per favore?» chiede a tutti i suoi amici gentilmente.

So che non si riferisce a me perché non mi guarda neppure, ma ho lo stesso intuito che cosa vuole fare: lasciarmi da solo con mia madre.

Per qualche istante nessuno di noi due riesce a pronunciare una parola, ma poi è lei che rompe l' imbarazzante silenzio che era calato nella stanza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 17, 2019 ⏰

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