Ci sono due modi di affrontare le difficoltà.Modificare le difficoltà o modificare te stesso in modo da affrontarle.
– Fox, non perdere la concentrazione!
Naruto si era ridestato immediatamente e si era concentrato sull'obiettivo, aveva puntato il suo K12 sulla torretta nemica e aveva sparato contro il nemico per neutralizzarlo.
Quella missione si stava rivelando più difficile del previsto, si stavano scontrando con un sistema ben organizzato, come se non bastasse, il clima umido e piovoso delle isole Cayman stava mettendo a dura prova la loro resistenza; d'altronde era da almeno una settimana che stavano addosso ai caimani per impedire che gli apache si alzassero in volo e si abbattessero sulle coste baltiche.
Quello che non avevano previsto era che l'esercito fosse così ben organizzato ed equipaggiato, non potevano permettersi di perdere nemmeno un colpo, avrebbe segnato la loro disfatta.
Anche Naruto, ammirato e classificato tra i migliori combattenti per la sua tenacia, cominciava ad accusare i colpi di una missione lunga, sfibrante e infruttuosa.
– Non riusciremo mai a bloccarli da questa posizione! Dobbiamo andare alla rampa di lancio e bloccarli lì, è quello il loro punto debole, possiamo stare qui per settimane, non concluderemo mai nulla, arriveranno sempre altri uomini.
– È troppo rischioso, non abbiamo le spalle coperte.
-Fox ha ragione, stando qui perdiamo solo tempo, denaro e munizioni, dobbiamo tentare un attacco diretto – un altro commilitone si era aggiunto a sostegno della tesi di Naruto.
-Cosa pensate di fare?
-Io e Fox potremmo arrivare alla base se voi teneste impegnati i caimani, una volta lì, piazzeremo le cariche per distruggere gli apache e neutralizzare i soldati nemici.
-... State attenti.
Uscire fuori dalla trincea lo aveva sempre elettrizzato, poteva dire di vivere solo di scariche di adrenalina ormai, era assuefatto alle sensazioni che tenere in mano un fucile gli regalava, non gli importava molto della vita degli altri, se a dividerli – come dicevano i più incalliti pacifisti – ci fosse soltanto un confine, lui era un soldato e quelli di fronte a lui erano nemici da eliminare.Mors tua, vita meaera il suo motto, se lo era anche fatto tatuare sul fianco sinistro, lui era nato per fare il soldato.
-Copriamoci le spalle a vicenda.
In compenso era molto protettivo nei confronti dei suoi compagni, era uno tra i più esperienti lì e voleva assicurarsi di proteggere i più giovani.
Usciti dal loro rifugio, erano riusciti ad individuare un nascondiglio dietro cui potersi riparare dai colpi, una delle torrette si era infatti accorta di loro e aveva sparato incessantemente su di loro, poco male, da quella posizione poteva sganciare meglio la granata e correre meno rischi; liberatosi della torretta aveva cominciato a correre insieme al suo compagno, stando attento ad evitare trappole, fosse e colpi.
-Ecco la base! Prendo le cariche.
-Non essere frettoloso.
-Ma abbiamo via libera.
Non aveva finito di dire la frase che entrambi avevano percepito chiaramente un proiettile sfiorargli i capelli, Naruto, messo alle strette, avevo dovuto utilizzare il mitra a raffica che si portava dietro e in poco tempo era riuscito a sbarazzarsi degli altri soldati.
-Piazza la carica!
Ma il ragazzo era stato troppo frettoloso e non aveva programmato bene i tempi d'esplosione, la carica era esplosa prima che gli apache potessero sollevarsi da terra; il primo ad essere travolto era stato Konohamaru, carbonizzato dall'esplosione anticipata delle cariche, Naruto era rimasto incastrato nel portellone della base nemica e non si era trovato preparato quando qualcosa lo aveva colpito con forza provocandogli un dolore talmente acuto da fargli perdere i sensi.**
-Starai bene ragazzo, coraggio.
Naruto aveva aperto gli occhi a fatica, sentiva la bocca impastata, asciutta ed amara, il suo corpo sembrava non appartenergli, aveva la sensazione di avere un fardello enorme al posto delle gambe.
-Si sveglia, menomale.
-Fox, come ti senti?
-Dove sono? – era riuscito a formulare quella domanda a fatica, anche parlare gli creava dolore.
-Cos'è successo? – frammenti degli ultimi attimi prima di svenire gli erano comparsi come un flash.
-Konohamaru? – aveva chiesto, suo malgrado allarmato.
-Konohamaru ha pagato un prezzo troppo alto per la sua distrazione...
-Cosa...
-È rimasto vittima della carica, era troppo vicino ed è stato spazzato via.
Naruto aveva chiaramente percepito una sensazione di nausea risalirgli lungo l'esofago, poi, una volta presa coscienza di dove fosse, si era ritrovato a stringere i denti per il dolore che il braccio destro gli provocava, aveva quindi abbassato lo sguardo ed aveva notato solo in quel momento che il suo avambraccio era completamente lacerato, aveva provato a muoverlo, cercando di non cedere al panico, ma non vi era stata alcuna risposta. Con uno sguardo che sapeva essere tra lo sconvolto e il furibondo, aveva guardato il suo comandante.
-I medici hanno cercato di fare il possibile, una parte dell'aereo ti ha preso in pieno e reciso l'avambraccio, sono riusciti a riattaccarlo ma non è detto che le funzionalità torneranno.
-Mi sta dicendo che non ho più il braccio in pratica?!
-Sto dicendo che dovremo aspettare e vedere.
-Come faccio a scendere in campo senza un braccio?
-Ecco, riguardo a questo... sarebbe meglio che tu non prendessi parte a nessuna missione, almeno fino a quando la situazione non sarà più chiara.
Aveva percepito chiaramente tutti i suoi nervi crollare, non poteva essere estromesso dal SUO esercito, dalla sua vita, dalla sua passione, semplicemente non poteva essere accantonato.
A malincuore aveva accettato la decisione e, pur di restare in seno all'esercito, aveva accettato di far parte del reparto di creazione e sviluppo granate, tutto sommato poteva testarle ed ogni volta riusciva a sentire quel brivido che gli mancava terribilmente.
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Ungesabi
Fanfiction-JATH è un nucleo a sè stante che non risponde a nessuna giurisdizione, semplicemente aiutiamo chi ne ha bisogno. -Non ha senso quello che dici. -Cosa ti turba? Non avere un ideale per cui sparare?. -Non è solo questo, in base a cosa ci schieriamo c...