Capitolo tre.

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Il film era finito da appena un paio di minuti e Alis si era addormentata con la testa poggiata sulle mie gambe, non volevo proprio svegliarla così rimasi in quella posizione ancora per un altro po' di tempo.

Nella mia stanza iniziava a fare freddo quindi presi in braccio la piccolina e la portai nella sua cameretta, aprii la porta che dava accesso a quella stanza, fin troppo grande per una bambina della sua età, mi diressi verso l'enorme letto a baldacchino color panna e poggiai delicatamente la mia sorellina facendo attenzione a non farla svegliare e la coprii con una coperta che avevo trovato sopra la cassapanca.

Questa stanza mi trasmetteva molta tranquillità, forse anche perchè i colori delle pareti erano di una tonalità di lilla e di rosa molto confortevoli. Per fortuna Alison era davvero magra e pesava poco, altrimenti non sarei mai riuscita a portarla nella sua stanza.

Ritornai in camera mia e chiusi la finestra vicino alla scrivania, faceva decisamente troppo freddo in quella camera. Presi il mio iPod dalla borsa e mi stesi sul letto aspettando di addormentarmi con le note di "All Of Me".

La solita sveglia suonó alle sei e mezzo in punto con quell'odioso rumore che trapanò i timpani, ancora ad occhi chiusi cercai disperatamente di spegnere quell'aggeggio odioso ma ogni tentativo fu inutile, così mi alzai, spensi la sveglia e mi diressi verso la cabina armadio per scegliere i vestiti che mi sarei dovuta mettere per andare "all'università" o per meglio dire, al negozio di fotografia e infine andai verso il mio bagno per una doccia mattutina.

Finita la doccia asciugai i miei lunghi capelli biondi, mi vestii e mi passai anche la piastra.

Quando scesi al piano di sotto trovai già la colazione sopra al grande tavolo in centro al salone, quella mattina Louise diede il meglio di se, preparò un numero infinito di cornetti alla crema e al cioccolato, le fette biscottate con la marmellata di albicocca e infine un bicchiere di latte alla vaniglia, il mio preferito.

"Complimenti alla cuoca!" Dissi entusiasta e Louise mi rispose con uno dei suoi dolci sorrisi. Consideravo più madre lei che la mia vera madre biologica.

Dopo aver mangiato una brioches e aver bevuto il mio latte mi diressi in camera di Alison per controllare se stesse ancora dormendo, mi avvicinai al suo letto e con molta cautela le diedi un bacio sulla fronte per poi sussurrarle un "ti voglio bene piccola" e uscire dalla stanza. Presi lo zaino con le varie attrezzature per la macchina fotografica e uscii dalla casa salutando prima Louise con un bacio sulla guancia. Speravo solo di non essermi nuovamente dimenticata le chiavi di casa sulla scrivania, anche perchè insieme c'erano quelle dello studio e oggi sarebbe toccato a me aprire il negozio dato che non potevo fare il turno pomeridiano visto che la sera sarei dovuta andare a fare quelle cazzo di foto in quel locale di merda.

Perchè ho accettato? Perchè cedo sempre ai favori di Agnes?

Semplice, alla sua voce così dolce non le si può dire di no. Avevo anche messo in scena quel ricatto ma tanto lo sapeva benissimo anche lei che sarei andata comunque e speravo davvero lei mi accompagnasse.

Dopo aver incolpato mentalmente Nes per tutta sta merda entrai in macchina e andai al negozio, normalmente c'erano sempre tanti parcheggi liberi a quell'ora, certo, chi volete ci sia alle otto del mattino in giro di sabato? Molte volte agli apprendisti veniva dato anche come giorno di pausa il sabato quindi c'era molta meno gente del solito, in più alcuni corsi all'università il sabato non c'erano quindi anche di ragazzi non ce n'era nessuna traccia.

Trovai, infatti, parcheggio proprio davanti al negozio però prima di scendere dalla macchina cercai disperatamente le chiavi nella borsa che trovai dopo vari minuti nell'angolo più remoto della mia Louis Vuitton.

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