BLOWHOUSE - CLAY

166 10 1
                                    

IL MIO VECCHIO AMICO FATTO

Cazzo, come saliva.
La roba che mi circolava nelle vene in quel momento era la migliore che avessi mai provato.
Non sapevo più il mio nome, o dove fossi, o chi fossi. In realtà ,non sapevo nemmeno che cosa mi fossi appena sparato in vena, ma l'unica cosa di cui ero certo, era che avrei voluto che quel momento non finisse mai.
Sentii in lontananza la suoneria del mio cellulare, nonostante il telefono fosse proprio di fianco a me.
Allungai il braccio sul cuscino umido del mio letto improvvisato del mio furgone, e risposi senza leggere il numero.
-Bro, ho le pillole. Sei in giro?-
Alzai gli occhi al cielo. In quel momento volevo solamente stare da solo, da solo con la mia droga nel sangue.
Non parlavo on Jesse da diversi anni. Ritrovarmelo a New York sembrava quasi un segno del destino. Al contrario mio, aveva sempre vissuto a Westerfield, e quando me ero andata per seguire i miei affari in giro per l’America, mai avrei pensato di rincontrarlo.
-Cazzo Bro, te l'ho detto di non chiamarmi al cellulare! Ti raggiungo io al motel, fra qualche minuto.-
Riagganciai , pensando che non lo avrei realmente fatto. Stavo così bene nella mia casa mobile, così sereno e sballato. Non desideravo altro che stare in pace, e i problemi di Jesse iniziavano a stancarmi mentalmente.
Sin da quando era piccolo, un piccolo adolescente sbarbato come mio fratello, aveva sempre portato solamente guai. Guai che dovevo risolvere io.
Sapevo che sarebbe diventato un teppistello quando aveva iniziato a vendere l’erba a scuola, ma di certo non mi aspettavo tutto questo casino.
Il solitario e strano Jesse era diventato un cocainomane cronico con vari problemi penali e una ragazza assassina che stava cercando di fare uscire da un ospedale psichiatrico di massima sicurezza.
Era così surreale che non riuscivo nemmeno a capire perché lo stavo aiutando.
Mi misi al volante, sentendo la testa vuota fluttuare a destra e a sinistra.
Il motel non era molto distante da dove avevo parcheggiato il furgone per la notte. Alla radio trasmettevano una vecchia canzone che non conoscevo, eppure sapevo le parole.
Parcheggiai vicino all'auto di Jesse.
Salì le scale velocemente, arrivando davanti alla porta della stanza che Jesse occupava illegalmente.
Aveva un'espressione sconvolta , probabilmente come la mia .
Mi fece entrare nella camera buia, spiegandomi che non accendeva la luce per paura i essere beccato .
La stanza era un disastro, con tutti i suoi indumenti sparsi sul pavimento.
Mi fece un cenno, indicandomi un vecchio zaino in un angolo, e tornò a sedersi sul letto sfatto, la luce lunare che illuminava a malapena il suo viso scarno.
Prese il suo cellulare e ci stese quel poco di Coca che gli rimaneva, ignorandomi.
Aprii lo zaino, scoprendo così la varietà di pillole che si era procurato. Pensai subito a quanti soldi avrei potuto farci, a quanta droga avrei potuto comprare, ma quelle pillole servivano per comprare una nuova identità alla ragazza pazza del mio amico, e per quanto solitamente non mi sarei fatto problemi a scappare. Con soldi altrui, Jesse era uno di famiglia.
-Come cazzo hai fatto a prenderne così tante?-
-Bastano?-
-Si, penso di si.-
-Pensi? Ho un piano, cazzo. Non ci devono essere dubbi e incertezze. Non posso farla uscire da quel posto di merda senza un fottuto documento.-
-Ehi Bro, datti una calmata! Lo conosco solo per reputazione il tipo , non ho mai comprato documenti falsi fino a d'ora!-
Jesse mi guardò con sguardo serio, restando a lungo in silenzio, per poi scoppiare a ridere insieme a me, perché sapevamo benissimo che non era così. 
Erano molte le cazzate che avevo fatto, quando avevo la sua età.

BEHIND THE HOUSE - "The House Saga " Spin offDove le storie prendono vita. Scoprilo ora