ꜰxᴄᴋ ɪᴛ | ᴍᴀʀᴋʜʏᴜᴄᴋ

🍒Twentyone🍒

Ripresi coscienza a causa di qualcosa che non andava nel mio corpo, o delle sensazioni che provavo su di esso, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, cosa il mio corpo stesse provando, da cosa avessi attorno.
Quando ripresi un po' controllo del mio corpo sentii una strana sensazione percorrermi il collo, sentivo una mano sotto il mio mento tirarmi verso l'alto e un'altra sensazione che non riuscivo a decifrare, la mia sensibilità era ancora un po' annebbiata dal sonno.
Mossi una mano verso l'alto, andai a contatto con della pelle, della morbida e soffice pelle, quella pelle non l'avrei mai confusa con nessun'altra, la pelle di Mark.
Gli occhi non volevano saperne di aprirsi, li avevo come sigillati, volevo capire, volevo vedere, volevo Mark.
Spostai la mano lungo la sua pelle delicata, sentii i suoi capelli contro la mia mano, quei capelli scuri come le tenebre che la notte precedente avevo toccato giocandoci con le dita per troppo tempo, quei capelli color carbone che tanto amavo.
Sentii una mano lungo la mia schiena salire, sempre la stessa mano che la notte precedente mi aveva tenuto stretto al corpo di Mark, ma questa volta era sotto la felpa. Inarcai la schiena lasciandomi andare a quel delicato tocco che passava con le dita sulle mie vertebre, a una a una le superava tutte per poi stringere un po' la mia pelle in corrispondenza delle scapole, alla fine scendeva di nuovo verso il basso per poi ricominciare a sfiorarmi quel punto tanto sensibile della schiena.
Volevo rendermi conto di ciò che mi stava intorno, di ciò che stava succedendo, ma i miei occhi non volevano saperne ancora di aprirsi per lasciarmi un po' di libertà. Quella sensazione strana ancora non mi abbandonava, la sentivo tanto forte sul mio corpo, eppure non capivo dove e con cosa il mio corpo si sentisse così tanto pressato. Volevo a tutti i costi aprire gli occhi, volevo a tutti i costi guardare il mio amatissimo Mark, volevo toccarlo, volevo abbracciarlo, volevo farmi toccare da lui ovunque, il mio corpo era suo.
Inarcai ancora la schiena, sentivo le gambe piegate e le piante dei piedi conficcate nel materasso. L'odore degli indumenti di Mark mi riempiva le narici, quel buonissimo profumo che il suo corpo passava anche ai suoi vestiti, amavo alla follia quell'aroma, lo rendeva così maledettamente sexy.
Sentii il mio cuore perdere un battito quando sentii la sua mano toccarmi il fianco.
Mi tirò sempre più sù il mento con le dita, poggiò di nuovo l'altra mano dietro la mia schiena per sollevarmi ancora di più dal materasso.
Sentii le labbra contro qualcosa, d'istinto aprii gli occhi trovandomi davanti la cosa più inaspettata che mi potesse succedere.
Improvvisamente capii cosa stesse succedendo.
Mark era di fianco a me, mi teneva saldo a sé.
Le nostre labbra erano unite in un bacio casto. Le nostre labbra non si muovevano di un millimetro, Mark spingeva contro le mie senza cercare di muoverle, i suoi occhi erano chiusi.
Quando si accorse del fatto che io fossi sveglio iniziò a muovere lentamente le sue labbra.
Iniziai a ricambiare il bacio, era molto lento, però era stupendo. Non mi importava di niente in quel momento, volevo solamente tenermi stretto a Mark finché sarebbe durato il bacio.
Mi misi seduto mentre eravamo ancora avvinghiati l'uno all'altro.
Lui aprì gli occhi e i nostri sguardi si incontrarono. Lui si staccò subito da me catapultandosi fuori dal letto.
-Oddio... che cazzo ho fatto!- urlò tirandosi i capelli iniziando a camminare lungo tutta la stanza.
-Scusa io... Cristo era il tuo primo bacio! Che cazzo mi è saltato in mente?!- urlò ancora tirando un pugno contro il muro così forte che chiusi gli occhi dalla paura per il tonfo che era risuonato nella stanza, ero sicuro che gli sarebbe uscito del sangue dalla mano per quel colpo.
-Dio! A te piace Johnny!- urlò per poi uscire dalla camera sbattendo la porta.