Capitolo 6

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Alessandra's pov

Come è possibile che Ross abbia ridotto in quello stato Lino? Come mi sono potuta innamorare di un simile stronzo inglese? Ma la cosa che più mi fa male è che hanno litigato per me! Per il mio amore. Mando un messaggio di scusa a Lino, mi sento in colpa per averlo mandato affanculo, ma ero nervosa e scioccata per ciò che avevo visto. Sto tornando a casa di mia madre, non vedo l'ora di riabbracciarla, di ritrovarmi tra le sue braccia che mi hanno sempre rassicurata e consolata.
Parcheggio nel piazzale con il brecciolino, Mina e Cita, i pastori scozzesi di mia madre, mi corrono incontro abbaiando. Io come al solito li accarezzo e ovviamente mi scaraventano a terra leccandomi il viso. Qualche minuto dopo riesco ad alzarmi in piedi ed entro in casa. Mamma si fionda per abbracciarmi, seguita da Gertrude, la gatta più antipatica al mondo,  che invece di venirsi a strusciare sulla mia gamba gira l'angolo e va verso la ciotola. Ingordo!
"Ale, prima non hai voluto raccontarmi cosa è accaduto, ora però devi farlo!"
"Gelosia, mamma, pura gelosia! Lino mi ha baciato e da cretina l'ho detto a Ross."
"Ma perchè glielo hai detto!?" Nel frattempo si toglie il grembiule e lo posa sulla sedia.
"Mamma avevo un magone indescrivibile."
"Ti capisco..."
"Ora però mi sento più leggera!"
"Dire la verità fa sempre questo effetto."
"Umum!" Le sorrido e poi vado in camera. Mi butto con la faccia sul cuscino e chiudo gli occhi.
Improvvisamente il telefono trilla, tasto gli oggetti sul comodino e trovo il mio  cellulare. È un messaggio di Lino. Mi ha mandato un selfie con i suoi fan al raduno in libreria. Mi viene da sorridere, in questo momento mi sento come un'adolescente emozionata, con il cuore a mille perchè il suo crush gli ha appena mandato un messaggio. Ingrandisco la foto sul viso di Lino, mamma quanto è bello, è l'imperfezione che lo rende perfetto. 

Qualcuno suona al campanello di casa, vado ad aprire e rimango di stucco quando lo vedo. Ross, come faceva a sapere dove mi trovavo?

"Alessandra, parliamo per favore." Ha un' espressione disperata, è quasi in lacrime, ma a me non fa ne caldo ne freddo, come si il cuore mi si fosse congelato all'improvviso; mi sembra di essere una versione di Claudio Conforti femminile.

"Come facevi a sapere che sono a Casa di mia madre?"

"L'ho chiamata. Comunque non è importante come io abbia fatto a trovarti. Io sono venuto sin qui per parlarti. Ale sono disposto a dimenticare tutto. Voglio averti al mio fianco, per sempre. Alessandra per favore. Torna a casa...Anzi vieni con me a Londra..."

"No...Devo pensarci..."

"Devi pensarci?" Mi guarda con gli occhi sgranati, gli occhi gli diventano lucidi, prende un bel respiro e ricomincia a parlare. "Alessandra tu sei innamorata di lui e non di me?"

"Ross non ho detto questo! Ho solo bisogno di tempo."

"Tempo...Beh fammi sapere entro domani, se non ti sentirò me ne tornerò a Londra." Il suo tono è diventato duro, vorrei tanto che sparisse dalla mia vista, mi sta leggermente facendo innervosire. 

Gli chiudo la porta in faccia, senza neanche salutarlo. Provo tanta rabbia nei suoi confronti, non so spiegarne nemmeno il motivo. Io dovrei essere felice del fatto che abbia menato Lino per averci fatto litigare e invece mi dispiace per il mio adoratissimo collega e avrei bisogno di un suo abbraccio e di un altro bacio. Mi butto sul divano affondando la testa nel cuscino, ho una grande emicrania.  Per ingannare il tempo chiamo la mia Vane, la mia amica più fidata, la mia compagna di sventure. 

"Pronto?" Ha una voce roca, credo di averla svegliata, la chiamo sempre nei momenti meno opportuni. Ci conosciamo da quando frequentavamo il liceo, eravamo le prime della classe. 

"Vane, è successo un casino." Mi massaggio la fronte e chiudo gli occhi, il dolore sta aumentando, come se dei martelli pneumatici  mi stiano comprimendo le tempie. 

"Cosa? Qualcosa con Ross?"

"Ci siamo lasciati."

"Cosa? Quando? Perchè?"

"Ho fatto una cazzata con Lino. L'ho raccontato a Ross e..." Mi viene da piangere, quando parlo con lei riesco ad aprirmi e a sfogarmi. 

"Ale respira...Che tipo di cazzata con Lino?"

"Un bacio."

"E COSA VUOI CHE SIA UN BACIO? Tranquilla non è successo nulla..."

"Vane sono cambiata io! E' cambiato qualcosa in me, i sentimenti che provavo per Ross sono mutati...Io non so..." Mentre parlo sento che il figlio di Vane la sta chiamando. Quel bambino è un angioletto, il primo giorno che l'ho visto me ne sono subito innamorata. 

"Ale ti posso richiamare? Mio figlio sta male."

"Ah! Certo! A dopo." Mentre chiudo la chiamata mi arriva un altro messaggio di Lino. Ho un'altra scarica di adrenalina quando vedo il suo nome comparire nella barra delle notifiche. 

"Non ho voglia di tornare a casa...Mi chiedevo se volessi venire a cena con me?" Cosa rispondo? Ci vado o non ci vado? Se accetto ho paura di mettermi in una situazione imbarazzante, temo di combinare qualche cazzata di cui potrei pentirmene, devo decidermi. Non so cosa fare...Non ne ho la minima idea. Sono troppo confusa.

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Ciao a tutti!! 

Volevo avvisarvi del fatto che ho dovuto riaprire la pagina di Twitter a causa di alcuni problemi. Vi aspetto! 🌹

 Vi aspetto! 🌹

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IO E TE COMPLICI FUORI DAL SET (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora