"ᗞ Ꮖ ᗰ ᗰ Ꮖ ᑕ Ꮖ ᗩ ᝪ"

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"ᗞ Ꮖ ᗰ ᗰ Ꮖ  ᑕ Ꮖ ᗩ ᝪ"

Un rumore fastidioso anzi una melodia stridula, mi sveglia dalle braccia di morfeo. Prendo il cellulare e spengo la sveglia, odio la mattina, odio alzarmi dal letto, è soprattutto odio il freddo in faccia, con pigrizia mi faccio il letto, ecco questa è una di quelle cose per me quasi maniacale, devo farmi il letto appena mi sveglio, non riesco a stare con il pensiero del letto sfatto. Prendo i vestiti preparati la sera prima, salgo le scale, in casa mia è pieno di scale.

Venti minuti dopo sono pronta, lo zaino in spalla ed esco di casa. Frequento la scuola in un paesino vicino al mio, passa ogni mattina un bus a prendermi, con me viene anche mio fratello Stefan, eh sì un vero rompiscatole, ci mette più di me a vestirsi, si lamenta di continuo, e udite udite è il solito mestruato antipatico, per carità ha anche dei pregi, pochi ma comunque è il mio fratellino, sono più grande di lui di un anno, ha sedicianni, alto 1,70 magro, biondo con un ciuffo da figo, quei veri toyboy sapete?

Fuori la fermata del bus c'è un piccolo bar, dove vado tutte le mattine a prendere il mio amato caffè macchiato, che ora mi sto bevendo ... "Emiii ti muoviii?" Stefan mi chiama dall'altra parte del bancone "Sté stai calmo per favore la mattina no eh, almeno il caffè, è presto il pullman arriverà fra 15 minuti, cosa vuoi? Una sigaretta?" mio fratello mi scrocca solo sigarette, non se le compra mai, e ovviamente viene dalla sorella, si deve levare questo vizio questa volta non gliela dò" Dai Emi una sigaretta, ieri non te l'ho chiesta" punto lo sguardo su di lui "No però te la sei rubata mentre ero nel bagno, quindi no carino la sigaretta te la sogni, ora per favore levati dai coglioni e fammi bere il mio caffè grazie." Lui con aria altezzosa mi guarda e mi dice "Stronza" beh non mi stupisco, si sono una grandissima stronza, e ne sono fiera, non amo farmi mettere i piedi in testa. Mi scappa una risata che a mio fratello non sfugge e si gira sta per dire qualcosa ma lo interrompo "Grazie grazie lo so. Pace e Amore. Non mi interessa un fico secco. Ora vado a fumare ciao." Pago il mio caffè e esco fuori dal bar.

Si sentono troppe voci, a quest'ora qui fuori è pieno di ragazzi e ragazze, accendo la mia chesterfield blu e mi godo la tranquillità, che ovviamente viene interrotta dalla suoneria del mio telefono, il numero della mia mia miglior amica lampeggia sul schermo del mio cellulare "Pronto Amó"
"Amo dove stai?"
"Paola dove posso mai stare? Sto aspettando il bus tra poco e qui"
"Ah va bene ti avevo chiamato per dirti che Diana non è venuta e che quindi oggi siamo in pochi e niente non facciamo lezione" questa notizia mi migliora un po' l'umore "Capito, meglio così, senti è arrivato il pullman, 10 minuti e sono lì a dopo." Attacco senza nemmeno farla rispondere e salgo sul pullman.

***
Cinque ore di continuo a sentir parlare, le orecchie mi fanno male così come la testa. Più tardi devo anche andare a lavorare,faccio la barista, amo lavorare e soprattutto sono indipendente, sono appena arrivata quasi a casa mia ma sbadata come sono inciampo è cado. Due braccia mi afferrano il bacino, quando alzo la testa vedo due occhi scuri quasi nero pece , sembra che mi leggono dentro "Stai bene? Ti sei fatta male?" mi riprendo e subito arrossisco, lo fissavo senza pudore "Si grazie tutto bene, scusami" alzo la testa e sta volta becco lui a fissarmi, e bellissimo non c'è che dire, due braccia grandi quanto angurie, ha la testa pelata, e due bellissime labbra che mmm..... insomma è un figo pazzesco "Piacere sono Gabriele" gli sorrido, ormai in piedi mi aggiusto lo zaino e lo guardo di nuovo "Piacere Emanuela" "Bel nome, ti va un caffè?" mi blocco, non mi aspettavo un invito.... "Ehm si, cioè no, sono appena arrivata da scuola dovrei prima mangiare... Dopo pranzato si..." il mio volto va a fuoco tanto l'imbarazzo "Manu, ti offendi se ti chiamo così? Facciamo che tu mi dai il tuo numero, e ti prendi anche il mio, mangi fa quello che devi fare con calma e mi chiami ci stai?" Sento il cuore a mille, gli do il mio cellulare dove segna e salva il suo numero, faccio lo stesso anche io, non so nemmeno chi sia, la mia testa scoppia mi piace e se gli dico di sì?" Si tt-ranquillo Manu va più che bene, io si va bene, ci vediamo dopo allora" mi sorride di nuovo, mi sposta una ciocca di capelli dal volto "Ciao". Sto per andarmene quando lo sento dire "Dimmi ciao" mi scappa una risata "Ciao Gabry".

Per l'agitazione non ho mangiato. Eh sono fatta così, una tipa ansiosa, è non perché va di moda. Certe cose purtroppo lasciano i segni, l'ansia anzi i miei cari attacchi di ansia, che odio da morire, quelli sono rimasti è non vogliono andarsene.

Apro il mio armadio e logicamente non trovo nulla che mi piaccia, il tempo passa e io sto saltando fra il bagno e la mia camera, alla fine opto per un jeans blu scuro, una camicetta dello stesso colore e le mie adorate converse  un po' di mascara e burocacao è sono pronta. Non sono la tipica ragazza che passa ore davanti allo specchio per truccarsi, se devo piacere, è per la mia semplicità.
Compongo il numero di Gabriele sul cellulare "Manu" il mio nome detto da lui, sembra ancora più bello,"Io sono pronta"
sento un sospiro, non capisco se di ansia o noia, "Vengo subito" stacca il cellulare senza nemmeno farmi rispondere, cosa che odio.
Scendo giù e quasi quasi mi pento di aver accettato, forse è bipolare.
Lo vedo arrivare in lontananza, il cuore mi batte fortissimo non so perché, scende dall'auto e mi viene vicino "Emi tutto ok" il mio pensare delle volte mi porta lontano "si si tutto ok" mi passa avanti e va ad aprirmi la portiera,  nel farlo lascia una scia di profumo , uno di quelli buoni da giramento di testa, mi ha anche aperto la portiera, nessuno lo aveva mai fatto per me " ehm... grazie", entro nell'auto anche essa assai profumata "non c'è di che signorina" sorride, ha un bel sorriso ma chissà se sarà sempre col sorriso .

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 23, 2023 ⏰

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