Nalu - In that case, the silence speak for us

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Lucy's point of view

-E dai Lucy, torna qui!- il rosato mi chiamò da in fondo la strada con una voce implorante. Io mi girai, non mi sarei di sicuro fatta fregare da una vocina carina, pronta a mandarlo a quel paese. Però, quando vidi quel magnifico broncio che aveva in viso, mi fermai. Natsu aveva il labbro inferiore che sporgeva e i suoi occhi neri sembravano quelli di un cucciolo. Posso giurare di aver visto anche delle pagliuzze color smeraldo in quella ossidiana così nera. Era, veramente, troppo, carino. Giocava sporco, dovevo ammetterlo, ma pur di non rinunciare a quel adorabile broncio avrei fatto qualsiasi cosa. Qualsiasi. Mi arresi e mi avvicinai a lui spensierata per poi fargli strada verso casa mia, come se vedere il suo viso avesse fatto passare il cattivo umore che mi stava accompagnando da quando mi ero svegliata sul pavimento a causa dei calci del rosato. 

Aprii la porta di casa mia varcando la soglia seguita subito dopo dal dragon slayer. Mi guardai intorno notando, sorpresa, l'assenza di Happy.

-È con Wendy- mi disse il rosato ancor prima che io potessi chiedergli qualsiasi cosa. Era come se mi leggesse nel pensiero. Lo guardai mentre si sedeva sulla mia poltrona e mi sorrideva felice. Non sapevo il perché, ma a quanto pare quel giorno Natsu non voleva andare subito alla gilda. E se non mi fossi svegliata per terra forse lo avrei assecondata subito restando un po' con lui, ma alla fine il risultato è stato lo stesso. Non serviva farmi desiderare con lui perché in qualche modo il mio corpo rispondeva al suo volere, come se fossi sua succube. 

-Allora?- chiesi guardandolo storto e posando le mani sui miei fianchi. 

-Allora cosa?- mi chiese lui di rimando innocentemente come se si fosse dimenticato di avermi fracassato le palle con la sua richiesta di tornare a casa e di non andare alla gilda.

-Perché volevi tornare a casa?!- gli urlai contro perdendo definitivamente la pazienza, okay, forse non ero stata molto paziente visto che mi ero incazzata sì e no dopo solo due minuti. Però ritornai seria quando notai il rosato guardare verso la finestra evitando il mio sguardo. Solo in quel momento mi resi conto di quanto le sue iridi scure sembrassero stanche e che i suoi occhi erano contornati da delle insolite occhiaie. Natsu non aveva dormito? Natsu?! Sgranai gli occhi sorpresa e mi avvicinai al ragazzo. Posai le mie mani sulle sue ginocchia e mi abbassai per poterlo vedere in faccia. 

-Natsu? C'è qualcosa che non va?- lui non mi guardò, continuò a fissare la finestra con aria... Triste... Lo avevo visto pochissime volte triste...

-Natsu... Cosa c'è?- gli chiesi di nuovo senza alzare la voce, sempre sussurrando. Avrei potuto anche borbottare, tanto sapevo che il ragazzo mi avrebbe sentito in ogni caso. Il rosato non rispose, girò però la testa guardandomi dispiaciuto. Posò una mano sulla mia guancia ed i suoi occhi esprimevano una tristezza che non avrebbe dovuto caratterizzarli. Era così sbagliato un Natsu triste. Mi accarezzò il viso guardandomi insistentemente e la mia guancia sotto al suo tocco bruciava e il mio corpo sotto ai suoi occhi fremeva.

-Cosa c'è che non va?- chiesi in un sussurro sostenendo il mio viso con la sua mano. -Mi stai facendo paura.- gli confessai. Ed in effetti era vero, stavo cominciando ad aver paura che gli fosse successo qualcosa di grave. A quelle parole successe qualcosa di strano però. Natsu si irrigidì e i suoi occhi sembrarono ancora più tristi e stanchi. Mi diede un'ultima carezza per poi alzarsi ed aiutarmi a fare lo stesso. 

-Niente- mi disse sorridendo -Non c'è niente che non va- un sorriso falso... -Andiamo alla gilda- un sorriso che per la prima volta non mi scaldò il cuore, ma me lo raffreddò.
Si avviò verso l'uscita e io lo seguii titubante. Era successo qualcosa ed ero veramente preoccupata. Camminammo verso la gilda senza parlare, uno di fianco all'altro. Durante il tragitto non feci altro se non guardarlo. Sarei andata a sbattere contro una vecchietta se il rosato non mi avesse salvato in tempo. Arrivati alla nostra sede lui aprì le porte e un sorriso gli spuntò automaticamente sul viso. Tirai un sospiro di sollievo, era il suo sorriso. Mi prese per il polso tirandomi, senza farmi male, verso un tavolo dove mi fece sedere per poi guardarmi negli occhi. Sorrideva, come se stare nella gilda fosse una medicina. 

One-Shot ||Fairy Tail||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora