Shawn, save me.

Capitolo 1.

È una splendida giornata di sole.
Cammino per strada con le cuffiette nelle orecchie ascoltando "Mercy" di Shawn.
Oggi avrei dovuto parlare con Mark, non che il mio fidanzato.

Dopo 10 minuti arrivo sotto casa sua e lo saluto baciandolo sulle labbra ma lui si scansa.
"C-cosa succede?" Dico, con voce vibrante.
"Penso che dovremmo prenderci una pausa. Voglio restare libero, con i miei amici." Dice, serio.
"Essere fidanzato non fa per te, Mark.
Cazzo, io mi fidavo di te. Sei solo un coglione, vai a fanculo." Dico.
"Ma volevo soltanto una pausa! Non fare così, io ti amo." Afferma.
"Una persona che ti ama non si prenderebbe la pausa per la libertà. Non cercarmi più." Grido, scappandomene via.

Perché? Mi ripeto nella mia testa.
Perché devo sempre soffrire io? Cosa ho fatto di male?
Arrivo a casa; prendo la lametta e inciso il primo taglio.
Piango, come se non ci fosse un domani.

Ad un certo punto squilla il telefono: Jack. Il migliore amico di Mark.
Rispondo.
"Ciao." Dico.
"Che cazzo succede?" Afferma, preoccupato.
"Cosa succede? Il tuo migliore amico si è preso una pausa con me per essere libero, cazzo! È ritornato da me 3 volte ma ora basta. Sono stufa di soffrire per lui. Non me ne frega un cazzo se è dispiaciuto, la scelta l'ha presa lui. Ed io non aggiungo altro." Dopodichè chiudo la chiamata e spengo il telefono.

Ore 20.00
La giornata procede abbastanza male, sono sul divano, da sola.
Mi arriva una chiamata.
"Pronto?" Chiedo.
"Ciao, mi hai chiamato?"
"No, mi spiace... avrà sbagliato numero." Incomincio a piangere.
"Ehi, sento che stai piangendo. Se vuoi posso aiutarti, sono qui. Anche se non mi conosci." Dice, dolcemente.
"Oddio, ma tu sei Shawn Mendes?" Chiedo, stupita.
"Si, esattamente. Non dare a nessuno il mio numero però, voglio poterti aiutare. Non voglio sentirti piangere."
"Si Shawn, grazie mille! Ti amo!" Dico.
"Ti amo anche io, quando vuoi puoi chiamarmi." Dice
"Lo farò." Dico, chiudendo la chiamata.

Come continuerà la storia?