🍓Twentyseven🍓

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-Ho detto che ne avremmo parlato a casa. E comunque non voglio le tue scuse- Mark rimase basito alla mia risposta, così decisi di iniziare a giocare con i suoi capelli senza la sua approvazione. Lui continuava a guardarmi come se non fosse normale quello che stavo facendo. Dal suo punto di vista non potevo dargli torto, ma dal mio era sempre stato così, io l'amavo da anni e facevo quello che mi pareva ogni volta senza ascoltarlo minimamente, anche se lui era effettivamente un mio Hyung.
Notai la ferita sulla sua mano, la pelle era un po' macchiata di rosso.
La presi senza dire nulla al maggiore, iniziai a passare lentamente il pollice sulla ferita. Mark chiuse gli occhi.
Dopo poco mi alzai per andare a prendere un panno umido per pulirgli la mano dai residui di sangue.
-Perché non ti sei pulito?- chiesi fancendolo risvegliare dal suo stato di trans.
Mark mi guardò confuso, gli indicai la mano e lui spalancò gli occhi.
-Che diavolo...- disse sorpreso.
-Non te ne eri accorto? Seriamente?- chiesi sorpreso quanto lui.
-No, cazzo. Ora che faccio?- domandò alzandosi.
-Vado a prendere delle bende, la ferita è abbastanza grossa. Tu vai a prendere uno di quei guanti in pelle nera che ci sono nei camerini. Almeno possiamo coprire la bendatura. Vieni nel bagno appena l'hai trovato. Non abbiamo ancora tanto tempo- dissi e lui annuì dirigendosi a passo svelto verso il camerino generale. Corsi allo zaino di Taeyong senza farmi vedere, aveva sempre queste cose con lui, gli rubai delle bende, una garza e del nastro per legare il tutto, poi corsi verso il bagno.
Mark era già a sciaquarsi la mano.
-Ehi fermo, deve essere asciutta per poterla bendare- dissi prendendo della carta asciugandola, sulle nocche aveva dei lividi che strinsi troppo, il corvino sussultò dal dolore.
-scusa- dissi mettendo la garza sulla ferita.
Mark era molto vicino a me, mi era dietro, avevo portato la sua mano davanti al mio fianco per sistemarla meglio.
Sentivo il fiato del corvino sul collo farsi sempre più pesante, il mio cuore batteva a mille.
Iniziai a bendargli la mano cercando di non fargli male.
Girai qualche volta intorno alla sua mano il tessuto bianco, dopo lo legai con del nastro fatto a posta.
Dopo aver finito iniziai a guardargli la mano.
Aveva colpito il muro così tanto forte che c'erano rimaste delle crepe sulla parete bianca della mia camera, mi sentivo in colpa in qualche modo.
Abbassai lo sguardo sui miei piedi.
-Mi dispiace...- dissi a bassa voce.
-È solo colpa mia, non scusarti. Non avrei dovuto farlo- replicò il corvino.
-Cosa diavolo dici?! Non intendevo quello... e poi non puoi sapere quello che penso sul bacio, stupido che non sei altro!- sentii le lacrime iniziare a riempirmi gli occhi, non dovevo assolutamente piangere, sia per il trucco e sia perché a breve sarei dovuto andare a fare lo stage.
-Cristo perché non riesco mai a dirlo?! Perché ogni volta creo casini?! Perché ogni volta non ragiono a mente lucida quando sei intorno a me?! Perché diavolo provo tutto questo?!- urlai asciugando la lacrima sull'occhio destro prima che uscisse.
-Ehi ehi, ci sono io qui. Stai tranquillo- disse abbracciandomi forte.
Le sue mani era sulla mia schiena e mi accarezzavano dolcemente.
-Anche io quando si tratta di te non ragiono bene, ti voglio bene Hyuckie- disse sottovoce all'orecchio l'ultima frase.
-Ti ho anche rubato il tuo primo bacio in un modo così brutto... non hai idea di quanto io mi senta in colpa per questo- continuò lui.
-Mark...- dissi piano spingendo leggermente sul suo petto con i palmi delle mie mani.
Ci staccammo un po' guardandoci negli occhi per qualche secondo.
-Hai promesso che non te ne saresti mai andato, vero?- chiesi spostando per un secondo lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra per poi riportarlo dov'era.
-Sì, l'ho giurato. Non ti abbandonerò mai Hyuckie, dovesse costarmi la vita- rispose, il mio cuore batteva a mille.
Come poteva essere così sicuro delle sue parole? Non lo capivo proprio.
Gli presi il colletto della maglietta e lo strinsi un po' senza distogliere lo sguardo dalle iridi scure.
Ci avvicinammo sempre di più fino a quanto entrambi sentivamo i respiri dell'altro, non volevamo allontanarci.
Mark mise le mani sui miei fianchi.
Volevo veramente baciarlo, volevo dirgli tutta la verità, ma in quel momento mi fu impossibile fare entrambe le cose.
Il manager ci chiamò poco prima che le nostre labbra si unissero come l'ultima volta, ci eravamo bloccati sul più bello, un'altra volta, un'altra volta qualcuno ci aveva interrotti, un'altra volta non avevo baciato quelle labbra rosse come delle fragole ancora non del tutto mature, ancora avrei voluto trattenerlo e obbligarlo a baciarmi, ma lui era già uscito dal bagno.
Strinsi i denti dalla rabbia, chiusi forte gli occhi facendo un verso di rabbia mostrando la mia disapprovazione al mio riflesso sullo specchio quando aprii le palpebre.
-Cazzo!- urlai per poi uscire dal bagno.

ꜰxᴄᴋ ɪᴛ | ᴍᴀʀᴋʜʏᴜᴄᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora