21- Breath.

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"Time goes by and I can't control my mind
Don't know what else to try, but you tell me every time
Just keep breathin' and breathin' and breathin' and breathin'."
-Breathin', Ariana Grande.

Traduzione:
"Il tempo passa e non riesco a controllare la mia mente
Non so cos'altro provare, ma mi dici ogni volta
Continua a respirare e respirare e respirare e respirare"


Hermione sentiva il corpo intorpidito, non riusciva a muoversi.
Si guardò attorno e, con suo grande sollievo, scoprì di essere solo in infermeria.
Ma non ricordava nulla di ciò che era successo e, nella sua testa, rimbombava un' unica domanda: come ci era finita lì?
Una chioma rossa impazzita si precipitò davanti a lei, per abbracciarla di slancio.
《Herm, sei svenuta due sere fa. Come ti senti?》La sua migliore amica la guardò negli occhi.
《Ginny, mi fai male.》Disse Hermione tossicchiando. La rossa si accorse di star stringendo troppo forte la sua amica, così indietreggiò di qualche passo.
《L'infermiera ha detto che qualcuno ti ha messo una pozione sonniferante in qualche bevanda. Qualcuno che non voleva completassi il tuo giro di Ronda, Herm. Hai idea di chi possa essere stato?》Hermione rifletté. Perché qualcuno avrebbe voluto ostacolarla? Chi mai avrebbe voluto che la giovane Grifondoro non completasse il percorso da sorvegliare? C'era qualcosa che qualcuno non voleva che lei vedesse o sentisse?
Chi poteva esser stato? Non ne aveva davvero idea. Stava per dare la sua risposta quando una voce roca interruppe la sua azione.
《Salazar, state un po' zitte, non c'è bisogno di urlare.》Quella voce, Hermione, sarebbe stata capace di riconoscerla ovunque. L'aveva accompagnata per così tanti anni che non sarebbe mai riuscita a dimenticarsela, per quanto le sarebbe piaciuto.
La sua mente, sentendo la voce del ragazzo, ricordò che, prima di svenire era proprio il suo l'ultimo voltò che aveva visto.
Giunse a conclusioni affrettate e, furiosa, si alzò dal lettino.
《Tu!》La voce della riccia rimbombò per tutta la piccola sala.
Il biondo si mise a sedere sul lettino, facendo numerosi sforzi. A quanto pare, alcune costole si erano incrinate. Lo schiaffo della mezzosangue lo colpì in pieno volto.
《Okok, io vado.》Ginny, spaventata per la rabbia della sua amica, fuggì dall'infermeria.
《Sei stato tu, non è vero? Che cosa dovevi fare? Loschi affari con quelli come te? Con i Mangiamorte?》
Sputò la ragazza, furente.
Il biondo era altrettanto arrabbiato. Quella stupida feccia gli aveva appena tirato un schiaffo.
Con un movimento preciso e veloce colse Hermione impreparata: le afferrò i capelli e spinse il suo collo all' indietro, puntandole la bacchetta contro il mento. Le labbra di lei erano incurvate dal dolore, ma gli occhi erano contro quelli di lui, ed era come se sabbia e mare si fossero appena incontrati. Come se dopo un lungo periodo di siccità la pioggia fosse ricominciata a scendere. Come se una persona assetata avesse trovato un bicchiere d'acqua.
《Lurida, sporca, mezzosangue. Avresti preferito forse che ti lasciassi marcire tutta la notte sul pavimento del corridoio? La prossima volta sarei felice se qualcuno, anziché somministrarti una banale pozione per farti addormentare ti facesse morire. Anzi, andrei a complimentarmi con lui o lei.》Urlò carico di odio, nonostante il dolore lancinante alle costole. Infatti, ben presto fu costretto a lasciare i capelli della riccia per posare una mano sul suo addome, con una piccola smorfia di dolore, che Hermione notò.
《Cos'è, finalmente qualcuno ti ha preso a pugni?》Ma il dolore era talmente grande da togliergli il fiato. Oh, si sarebbe vendicato.
《Il gatto ti ha mangiato la lingua?》
Il giovane Malfoy si accasciò su sé stesso, faticando a respirare.
《Sta' zitta, Grenger.》Disse a fatica, a denti stretti.
Hermione cominciò a pensare che, forse, era qualcosa di serio. Sarebbe rimasta volentieri a guardarlo soffrire, se non avesse rischiato l'espulsione.
Fregandosene altamente delle conseguenze lo fece adagiare sulla brandina, con la schiena contro il muro.
Gli sbottonò la camicia e, la prima cosa che notò, fu il suo fisico scolpito.
Sembrava un dio greco.
"Ma cosa penso? È Malfoy, Merlino!"
Le saltò all'occhio l'enorme garza intrisa di vari medicinali per la cura delle ossa.
Non sapeva dove fosse finita l' infermiera, così cercò una pozione anti- dolore tra i mobiletti.
Quando la trovò gliela somministrò senza tanti complimenti.
L'effetto si fece sentire quasi subito, infatti Draco riprese a respirare con regolarità.
《Beh? Non hai niente da dire? Ti ho appena aiutato.》Sentenziò lei.
Il biondo, però, la ignorò e si dedicò alla lettura degli appunti di Blaise di storia della magia.

***
Due settimane dopo Hermione aveva ripreso a frequentare le lezioni assiduamente. Ormai era metà settembre e l'autunno era arrivato con i suoi colori caldi e accesi.
Ad Hermione piaceva l'autunno, la faceva pensare. Si trovava nella sua stanza con Ginny, stavano studiando il famoso indovinello.
《Abbiamo detto che "del numero perfetto aurore" significa 12 giorni, mentre "Tic-tac-tic-tac" sta ad indicare il ticchettio di un orologio.
"Guardatevi le spalle, abbiate timore", mh... Potrebbe voler dire che ci sono ancora dei Mangiamorte in libertà, che potrebbero colpirci.》Rifletté la rossa.
La ragazza dagli occhi color del miele, però, scosse la testa.
《Ha tutto a che fare con il tempo, Gin. Io penso che... Non ne sono certa, ma forse vuole dirci di guardarci le spalle, guardare al passato. Ok, forse ci sono. Va' a chiamare Harry e Ron, poi manda una lettera a George, digli di venire qui. Subito.》La mora sembrava entusiasta.
Ginny corse via e lei cominciò a mettere in ordine il flusso di pensieri che l'avevano assalita.
Tic- tac, un' orologio. Si toccò il collo: la Giratempo era lì. Dovevano tornare indietro nel tempo. Di dodici giorni. Oppure... Forse il dodici indicava il numero di giri da fare e aurore stava ad indicare che avrebbero dovuto agire di notte e ritornare entro l'alba.
Quando i suoi amici, compreso George, ascoltarono il suo ragionamento, rimasero stupefatti, ma decisero di agire quella notte.

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