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Caldo, quiete, tranquillità, nessun rumore. Pace. Ti giri giusto un pochino per stare più comoda ma credi di aver allungato troppo il piedino perché hai sentito distintamente qualcosa rompersi. Tutto intorno a te diventa sempre più caldo e ti senti strana, agitata.
No, non è vero, ti accorgi di non essere tu quella che sta provando queste cose, ma che stai solo sentendo quello che sta provando lei.
Provi dolore, ti senti come risucchiare dalla testa. Qualcosa è come se ti spingesse da qualche parte, fuori.
No, non voglio andare via, voglio restare nella mia pace, pensi ma all'improvviso, dopo una pressione alla testa abbastanza forte, senti una sensazione mai provata, freddo. Qualcosa ti afferra delicatamente la testa e ti tira fuori dal tuo bel luogo caldo facendoti sentire freddo in ogni parte del corpo che veniva scoperta mano a mano.
Qualcosa di freddo e liscio ti tiene in braccio mentre ti strofina qualcosa su tutto il corpo e ti avvolge successivamente in un panno morbido. Senti freddo, piangi in continuazione perché non vuoi stare qui, ma all'improvviso, tutto cambia, quella cosa fredda e liscia ti lascia a qualcosa di morbido e caldo e familiare, sa di casa, ti da tranquillità, smetti di piangere. Ti ricorda il luogo dove stavi fino ad un attimo fa.
Senti delle voci, una voce in particolare, dolce e familiare, hai come l'impressione di averla già sentita parecchie volte e solo in questo momento ti accorgi di non aver aperto ancora gli occhi. Appena ci provi, vieni come accecata, non è come il luogo caldo e buio di prima, qui è l'opposto, accecante.
Abituandoti piano piano alla luce, la prima cosa che vedi sono due grandi occhi chiari che ti guardano. Subito sotto, un grande sorriso che nasconde la faccia stanca e affaticata.

- Ciao Rosie, sono la tua mamma - le senti dire; tu rimani incantata a guardarla, è così bella e familiare e ti fa stare bene.
Vorresti salutarla, ma appena apri per quanto riesci la bocca, non esce neanche un suono, allora provi a toccarla ma ti senti molto debole, però lei, come se ti avesse letto nel pensiero, allunga un dito verso la tua manina e gliela stringi, è caldo, pensi. Ti sorride dolcemente prima di alzare lo sguardo e guardare qualcosa dietro di te.

- Forza John, vieni! Guarda come è bella nostra figlia! -

Senti qualcuno avvicinarsi e all'improvviso, qualcosa ti circonda la testa, è grande e caldo.
La mamma ti sposta un pochettino facendoti notare la presenza di qualcun altro accanto a voi che ti sta accarezzando delicatamente la testa.

- Guarda Rosie, c'è papà -

È il completo opposto della mamma; non è luminoso come lei ma il suo sguardo, ti guarda come lei, il sorriso gli trema e ha gli occhi lucidi, sai per certo che sta per piangere, l'hai fatto anche tu fino a poco fa.

- Ciao piccola mia - dice allungandosi a stamparti un lieve bacio sulla fronte. Poi guarda la mamma e appoggia la sua fronte alla sua e ti guardano ripetendo quanto tu sia stupenda.

- Su, vai da papà -

D'un tratto la mamma ti poggia sulle braccia forti del papà ed hai una sensazione completamente diversa da dove stavi fino ad un attimo fa.
Ti tiene forte, ma non troppo, è un po' agitato ma non gli è mai sparito il sorriso. Poi il suo odore, completamente diverso da quello della mamma, dolce, il suo è confortante, ti infonde qualcosa che ti riscalda tutto il petto, sicurezza.
Sì, ti senti al sicuro fra le sue braccia.
Quindi questo è un papà, pensi.
Ti senti di nuovo in pace ora, come se stessi di nuovo in quel luogo caldo e buio ma qui è ancora meglio.

- Perché Sherlock non è entrato? -
Senti chiedere la mamma.

- Ha paura di rovinarci il momento -
Le risponde il papà.
Ma chi è questo Slock? Che nome buffo che ha.

- Ha detto proprio così? -

Cos'è quello strano tono nella sua voce? Scetticismo, pensi.

- Diciamo che l'ho dedotto -
Dice sorridendo guardando la mamma. Questa scoppia stranamente a ridere e tu non stai proprio capendo cosa c'è di così divertente.

- Oh per l'amor del cielo, qualcuno può andare a chiamare quell'idiota riccioluto qui fuori, per favore? -
Chiede la mamma facendo ridere qualcuno mentre papà ti riporta di nuovo fra le sue braccia. Un'istante dopo, senti cigolare qualcosa e una voce profonda, diversa da quella del papà, fa la sua entrata.

- Farò finta di non aver sentito quel tuo grazioso appellativo, Mary -

Tu non riesci a vederlo ma senti che è lontano da voi, non si è avvicinato.

- Sherlock non startene lì alla porta. Vieni a vedere Rosie - dice la mamma sistemandoti meglio fra le braccia.

- No grazie, ho già appurato tramite diverse combinazioni biologiche come potrebbe essere fisicamente vostra figlia. Ovviamente, non posso predire con esattezza come sarà di carattere, perché questo si forma essenzialmente col tipo di crescita ma posso accuratamente affermare che-

- Sherlock, chiudi la bocca e vieni qui! -

Grazie papà per averlo fermato, pensi, non ci stavo capendo più niente.
Ma chi è questo tizio che fa perdere subito la pazienza al mio papà?
No, non mi piace.
Però la mamma ha ancora il sorriso quindi non è arrabbiata.
Forse non è cattivo dopotutto.
Va bene, per la mamma, gli darò una possibilità.
Lo senti avvicinarsi lentamente, forse anche troppo.
Cos'è? Ha paura che lo mordo?, pensi un po' irritata.
Vedi la mamma che lo guarda mentre ti sposta verso la sua visuale così che anche tu possa vederlo.
Appena vi guardate, rimanete immobili. La prima cosa che hai pensato è stato un "Oh", perché l'hai trovato strano. Ma non strano in senso cattivo.
Quando hai sentito la sua voce, te lo eri per un attimo immaginato con un viso diverso, meno spigoloso diciamo. Però più lo guardi, più pensi che ti assomiglia. Cioè, mamma e papà hanno proprio un'aria da mamma e papà, invece lui, non sai bene come spiegarlo, è come te, più piccolo. E non intendi di età. E la sua faccia poi, è proprio buffa. Completamente diversa da quelle di mamma e papà. E la sua pelle è molto più chiara della loro, più fredda. I suoi occhi poi, sono chiarissimi, ancora di più di quelli di papà, e ti guardano fissi, senza muoversi. Ti accorgi di volerti  avvicinare, vuoi vederlo più da vicino, provi ad allungarti verso di lui e non sai come, riesci a sollevare un po' le tue piccole braccia.

- Guarda Sherlock, vuole che la prendi  in braccio - senti dire la mamma allungandoti verso di lui esaudendo il tuo desiderio e anche se all'inizio era restio al farlo, alla fine ti prende molto delicatamente fra le braccia guardandoti come se fossi la cosa più interessante di questo mondo. È molto vicino, così ne approfitti per allungare una mano per toccargli la guancia e, inaspettatamente, non è freddo come avevi immaginato, ma è caldo e morbido come la mamma e il papà. Lui non è diverso da loro, ma anzi ti guarda con lo stesso sguardo loro e con gli stessi occhi chiarissimi in cui ti stai specchiando in questo momento e se prima avessi detto che parevano freddi, ora senti solo calore e qualcos'altro che era anche nei loro occhi, amore. Lo senti forte, come anche la sicurezza e la fiducia che senti nei suoi confronti. Sono le stesse cose che senti per papà, quindi anche lui è il mio papà, pensi.
No, realizzi dopo un attimo, è diverso dall'altro papà, diciamo che è un piccolo papà molto buffo, pensi aprendo la bocca provando a fare lo stesso sorriso che la mamma ha fatto a te.
Lo vedi spalancare ancora di più gli occhi chiari e fare un piccolissimo sorriso, mentre senti la mamma sussultare emozionata.

- Guarda John, il suo primo sorriso -

- Le piaci proprio, eh Sherlock? - dice il papà. Lo senti sorridere anche se non lo vedi.

- Sì è - dice schiarendosi la voce - È meravigliosa John. Avete fatto proprio un ottimo lavoro - dice guardandoti un'ultima volta prima di rimetterti di nuovo fra le braccia della mamma.
La guardi con il suo bellissimo sorriso ad illuminarti e pensi che non riesci più a rimpiangere il posto dove stavi fino qualche tempo fa. In quel luogo buio e silenzioso di cui non ricordi neanche più l'aspetto. Lì provavi solo pace e serenità, sapevi di stare bene, ma qui, fra tante persone che ti guardano e ti fanno sentire così tante sensazioni ed emozioni mai provate prima, ti fanno stare più che bene, ti senti amata ed invogliata a provare sempre più nuove e diverse sensazioni.
All'improvviso ti senti stanca e non riesci più a tenere gli occhi aperti ma non sei spaventata, perché sei circondata dal loro amore perciò scusatemi mamma e papà e piccolo papà se vi lascerò per un pochino. Giuro che non vi lascio perché in quel posto ho deciso di non volerci più ritornare, pensi prima di chiudere gli occhi e vedere tutto nero.

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