Hogsmeade

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Hermione lo guardò confusa "A... Accetti, cosa?" Che stava blaterando quel Serpeverde?
"Di andare a prendere una Burrobirra!" rispose tranquillamente Draco.
"Prendere una Burrobirra? Ma io non l'ho mai proposto!" rispose la Grifondoro con gli occhi sgranati. Andare a bere qualcosa con Draco Malfoy era fin sopra la sua sopportazione.
"Ma l'hai detto! Oh, sì, voi donne..." Malfoy disse questa parola con disprezzo "...fate sempre questi giochini..."
Hermione lo guardò sconcertata.
"Ma io veramente non ho proposto proprio niente e non sto facendo nessun giochino, o come diavolo lo chiami tu... la mia era veramente una domanda!" esclamò con forza. Eh no, lei non era Pansy Parkinson. Questo Malfoy doveva ricordarselo!
Forse fu a causa dell'espressione di Hermione in quel momento, come anche la consapevolezza che la Granger fosse sincera, o anche solo l'esplosione di tanta tensione accumulata in quei giorni... ma Draco non resse più.
Scoppiò in una fragorosa risata sotto gli occhi increduli della compagna.
"...Granger..." biascicò, dopo essersi sbellicato almeno per cinque minuti "... non guardarmi così... ah ah ... o non finiremo per cena... ih ih..."
Hermione lo guardò da prima sconvolta e poi, mano a mano, sorpresa.
Malfoy stava ridendo, e di gusto anche.
Pensò che in tutti quegli anni non l'aveva mai visto ridere... ghignare sì, ma ridere veramente, con la serenità negli occhi, no, non l'aveva mai visto.
Come contagiata da tanta ilarità, iniziò a ridere anche lei.
Iniziarono a ridere insieme, senza ritegno. Vedere Malfoy ridere a quel modo l'aveva spiazzata e, incredibilmente, si era lasciata andare.
Proprio in quel momento si sentì distintamente una voce provenire dal retrobottega di Mielandia.
"Ehi, ma cos'è questo baccano?"
Si udirono dei passi, una porta che si apriva.
Ma... niente.
Il burbero omaccione si ritrovò in una strada completamente deserta.
"Bah..." disse, prima di rientrare sbattendo rumorosamente la sua povera porta.
Intanto, dietro l'angolo...
"C'è mancato poco..." sussurrò Malfoy, ritornando momentaneamente serio.
Hermione invece, ancora travolta da un attacco isterico, cercò di soffocare le risate nel mantello.
Malfoy si girò per strillarle di stare zitta, o li avrebbero sentiti ancora, ma rimase a fissarla imbambolato.
Forse un sorriso simile lo aveva visto soltanto a sua madre, molti anni prima, durante la sua infanzia.
Non si aspettava che quella Mezzosangue avesse un sorriso così bello, quello che vide lo lasciò tramortito per qualche secondo.
Era un sorriso luminoso, sincero, spontaneo.
"La finisci, Granger?" le intimò, riprendendosi del tutto.
"Sì... scusa... non so cosa mi sia preso... comunque è colpa tua, come al solito hai iniziato te!" si asciugò una lacrima con un dito e cercò di ricomporsi.
"Allora, per prima cosa, la Biblioteca!" disse decisa, incamminandosi per le strade del paese che oramai conosceva come le sue tasche.
Malfoy la seguì docilmente, per una volta senza aver nulla da obiettare.
"Mi credete adesso?" disse Ron, indicando la Mappa del Malandrino nelle mani di Harry.
"Hermione è scomparsa! Forse è stata rapita!"
Harry e Ginny si guardarono perplessi.
"Magari è nascosta dietro ad altri puntini e non riusciamo a leggere il suo nome." provò Ginny, ma anche lei non era molto convinta.
Harry chiuse la mappa.
"Fatto il misfatto!" recitò, piuttosto rassegnato.
"Perché la metti via?" chiese Ron preoccupato.
Harry guardò prima la sua fidanzata, poi il suo migliore amico.
"Perché è inutile, visto che hai ragione!" sospirò.
"Hermione non è a Hogwarts!"
"Ehi, Malfoy, ho trovato un sacco di libri interessanti e con la magia ne ho copiate alcune pagine su queste pergamene, così possiamo portarcele via." disse Hermione, compiaciuta, dopo che lei e Draco si erano divisi in Biblioteca, ognuno con i suoi argomenti da cercare.
"Complimenti, Granger, un'idea ingegnosa copiare alcune pagine con la magia." rispose Malfoy, stranamente, senza nessuna ironia. "Anche io ho trovato qualcosa, ma ho preso tutto il libro."
Hermione lo guardò sorpresa "Come tutto il libro? Ma così dovrai riportarlo!"
"Già... vorrà dire che fra una settimana tornerò a prendermi un'altra Burrobirra."
Hermione alzò gli occhi al cielo, Malfoy non sarebbe mai cambiato.
"Allora, ti muovi?" disse Draco, impaziente.
Hermione lo guardò male "Ehi, calmati, sono appena le quattro e mezzo, abbiamo tutto il tempo."
"Ma ho accettato la tua proposta, no? Se non ci sbrighiamo non faremo in tempo a prenderci una Burrobirra."
La Grifonforo sbuffò "Ancora con questa storia? Non ho mai proposto niente del genere..." Hermione vide il compagno guardarla con il solito odio. "Comunque va bene, visto che insisti tanto, andiamo al pub!"
Draco la guardò di sottecchi camminare impettita verso "I tre manici di scopa." e sorrise. Non ghignò, sorrise veramente. E si chiese da quanto tempo non si divertisse in quel modo...e solo per fare una stupida ricerca di Pozioni.
"Cosa prendete, ragazzi?" chiese Madama Rosmerta, non appena misero piede nel locale.
"Due Burrobirre, grazie!" rispose subito il Serpeverde.
Madama Rosmerta se ne andò sculettante, senza avere obiezioni.
Draco ed Hermione si lanciarono uno sguardo di intesa, avevano trasfigurato le loro divise in modo che Madama Rosmerta non facesse loro qualche domanda sul perché non fossero a scuola in quel momento.
Hermione però non riusciva a rilassarsi.
"Non ci credo che non mi abbia riconosciuta, sono almeno tre anni che vengo qui con Harry e Ron, da un momento all'altro ci dirà qualcosa, vedrai..."
Malfoy invece era perfettamente a suo agio.
"Rilassati, Granger, in quel caso tu lascia parlare me e non preoccuparti di niente."
Hermione gli lanciò uno sguardo scettico ma non disse nulla.
Due minuti più tardi due belle Burrobirre erano davanti a loro.
"Avanti... brindiamo..." disse Draco, afferrando la sua pinta.
Hermione prese l'altra "Ok, a cosa?"
"A noi, Mezzosangue..." rispose il Serpeverde.
Il tono che aveva usato l'aveva fatta rabbrividire.
Ma in maniera differente dal solito.
"Alla nostra prima giornata insieme senza ammazzarci..." detto questo, le sorrise impercettibilmente.
Hermione lottò con tutta se stessa per non arrossire. Ma che le prendeva?
Poco prima, quando avevano riso insieme, un pensiero assurdo l'aveva travolta.
Malfoy non era poi così male!
"Devo essere uscita fuori di testa... Hermione devi tornare in te!" pensò turbata.
"Ok." disse a voce alta, mentre eliminava quei pensieri folli dalla sua testa "Brindiamo a noi!" ricambiò il sorriso del compagno.
Verso le sei i due ragazzi ripresero il passaggio segreto che portava alla Strega Orba.
Ci avevano messo quasi mezz'ora ad infilarsi nel retrobottega di Mielandia, all'andata era stata una passeggiata ma al ritorno avevano dovuto aspettare che il negozio si sfollasse un pochino.
Fecero il viaggio di ritorno nel più completo silenzio.
Hermione non riusciva a non pensare al sorriso di Malfoy.
Draco invece, non riusciva a capacitarsi di quanto si fosse divertito quel pomeriggio, si sentiva quasi triste a dover tornare nei sotterranei bui di Serpeverde.
Guardò con la coda dell'occhio la ragazza di fronte a sé.
La Granger non era niente male... in fondo.
Si sconvolse di quel pensiero, ma lo accettò!
Quella ragazza, con cui si era insultato per sei anni, era stata l'unica persona che per un pomeriggio gli aveva fatto dimenticare tutti i suoi pensieri.
I due arrivarono al castello giusto per l'ora di cena.
"Bene, Granger, ci vediamo domani per copiare il tutto e così abbiamo finito!"
"Ok Malfoy, ti manderò presto un gufo per farti sapere il luogo e l'ora!" rispose Hermione, sollevata di essere tornata a scuola.
Draco la scrutò, perplesso "Un gufo? Non puoi dirmelo adesso, Miss-so-tutto-io?"
Hermione lo guardò, ghignando maligna "Caro furetto, se non ti dico adesso l'ora è perché ho un impegno, ergo, te la farò sapere appena potrò."
Lui ricambiò il ghigno "Brava, Mezzosangue, sembravi veramente una Serpeverde... E sentiamo, sua maestà che impegno avrebbe?"
Hermione non si scompose, ormai si era abituata a sentirsi chiamare da lui in quel modo, anzi, si sorprese a pensare che detto senza cattiveria il termine "Mezzosangue" non sembrasse neanche un insulto.
"Devo dare ripetizioni di Trasfigurazione a Ron, quindi non so a che ora finirò."
Draco sentì dentro di sé una sensazione spiacevole, ma la ricacciò subito indietro.
"Allora non ci vedremo sicuramente, Lenticchia è così tardo che potrebbe andare all'indietro, finirete a notte fonda!"
"Malfoy!" sbottò Hermione, a metà fra l'arrabbiato e il divertito. "Ron non è affatto stupido, dovresti preoccuparti di Tiger e Goyle, quei due veramente hanno avuto dei seri problemi evolutivi."
Malfoy scoppiò a ridere nuovamente.
"Vedo che vi state divertendo! Ed io stupido che ero preoccupato da morire."
La voce arrabbiata di Ron li raggiunse distintamente, facendo sussultare Malfoy e gelando il sangue nelle vene ad Hermione.
Si voltarono entrambi, vedendo chiaramente il compagno avanzare verso di loro con espressione truce.
"Ron... che ci fai qui?" esclamò Hermione, sentendosi stranamente in colpa, non sapendone neanche il perché.
"Ti stavo cercando e visto che non ti trovavo da nessuna parte mi sono preoccupato." Ron aveva uno strano sguardo.
"Non dovevi, stavo facendo con Malfoy quella ricerca per Piton!"
"Sì certo... e studiate sempre in corridoio?" rispose Ron, con una faccia che infastidì molto Hermione.
"Che stai insinuando, Ron?" rispose lei seccata.
Malfoy era rimasto per tutto il tempo in silenzio a guardare lo scambio di battute fra i due Grifondoro, non che fosse imbarazzato o intimorito, si stava solo divertendo da morire.
La Granger era un osso duro perfino per lui, quel cretino di Lenticchia avrebbe trovato pane per i suoi denti.
Non si sarebbe perso quella scena per niente al mondo.
"Non insinuo niente, solo che sono ore che tu non sei ad Hogwarts, dove sei stata?"
Hermione impallidì " C...Che stai dicendo?"
Ron le si avvicinò in modo che Malfoy non potesse sentire. "Che sulla Mappa del Malandrino non c'eri."
Hermione indietreggiò di un passo, aveva le guance rosse dalla collera. "Mi stavi spiando?" chiese arrabbiata.
Le orecchie di Ron divennero paonazze. "No!" le rispose con impeto "Ti stavo solamente cercando... comunque non hai risposto alla mia domanda... dov'eri?"
"Sono andata alla biblioteca di Hosgmeade a prendere i libri che ci servivano."
L'amico sbiancò "S...Stai ammettendo che sei stata fuori davvero? E quel che è peggio, insieme a lui? Dimmi che ho capito male!" Ron indicò con astio Malfoy.
"E' maleducazione indicare con il dito. Non te l'hanno insegnato, straccione?" si difese il Serpeverde, sentendosi chiamato in causa.
"Zitto tu! Stavo parlando con Hermione!" sbottò Ron inviperito.
Malfoy ridusse gli occhi a due fessure, indeciso se schiantarlo o prenderlo a pugni.
Ma la Granger fu più veloce di lui. Affrontò l'amico con le braccia sui fianchi e un'espressione minacciosa.
"Ascoltami bene, Ron, quello che faccio non ti riguarda, mi dispiace molto che tu ti sia preoccupato ma credimi... non ero assolutamente in pericolo!"
Ron guardò Malfoy con rabbia.
"Se le fai del male, io..."
Malfoy fece per rispondere a tono ma, per la seconda volta, fu interrotto da Hermione, che sembrava sul punto di esplodere per quanto era rossa.
"Malfoy si è comportato benissimo, ok? Lasciatelo in pace per una volta!"
Detto questo, se ne andò a grandi passi lasciando i due ragazzi a guardarla andare via.
"Aspetta... Hermione!" disse Ron, risvegliandosi e correndo dietro all'amica.
Draco ghignò compiaciuto.
"Eh, sì... quella Mezzosangue, in fondo, non è niente male..."
Pensò, prima di girarsi e prendere la direzione opposta.

D come Draco, M come MisoginoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora