36. La Prima Prova

624 33 13
                                    

- "Hermione Jean Granger, paladina degli elfi domestici, e amante del sapere sempre-tutto-prima-e-molto-di-più-degli-altri, si presenta come una giovane studentessa fin troppo sveglia, ma che sotto sotto nasconde una leggera frivolezza. Cosa dovremmo aspettarci da lei in questa edizione del Torneo Tremaghi? Non ci resta che aspettare, e vedere questa piccola micia affilare i suoi artigli." -, concluse Hermione, sbuffando sonoramente.

Era tarda sera.
Aveva tra le mani una copia della Gazzetta del Profeta, dove in prima pagina, appariva la sua intervista con Rita Skeeter: dopo averlo letto, era semplicemente furiosa.

Ron e George, da parte loro, scoppiarono a ridere.

- Che avete da ridere voi due? -, gli chiese lei indignata.

Erano seduti sul divano difronte al camino, insieme a Lea mentre Lavanda e Ginny erano sedute sulle poltrone ai lati del sofà, ed Harry e Fred seduti comodamente su dei cuscini a terra.

La riccia era in piedi davanti a loro, a braccia conserte, e con i capelli che sparavano da tutte le parti.

- È che... ti ha descritta alla perfezione! -, disse George, soffocando le risate.

Hermione si avvicinò, e gli rifilò un pizzico sul braccio. La stessa sorte capitò anche a Ron, che stava letteralmente morendo dal ridere.

I due Weasley si lamentarono sonoramente, provocando le risate degli altri.

- Non te la prendere, Herm. Si sa, quella ama esagerare, e inverate stupidate per i suoi lettori. Nessuno le crederà. -, cercò di tranquilizarla Fred con un sorriso.

- Lo spero, o giuro che le dò fuoco ai capelli. -, ribatté l'altra ancora arrabbiata.

- Comunque, la questione più importante non è quello che scrive su di te la Skeeter, ma quello che accadrà domani. -, disse Lea con sguardo preoccupato.

- Cosa c'è domani? Ali di pollo a pranzo? -, chiese Ron.

- No, idiota. Domani c'è la Prima Prova. Come ti senti? -, le chiese Ginny andandole vicino per abbracciarla.

- Mi sento come se stessi andando incontro alla morte. Oltre questo, sto molto bene. -, affermò Hermione ironicamente.

- Oh mio Dio! -, esclamò Harry all'improvviso.

Sembrava gli fosse venuto in mente qualcosa. E ne era terrorizzato.

- Che hai, Harry? -, gli chiese Lavanda, confusa.

- Vi ricordate la lezione di Divinazione dell'anno scorso, quella dove la Cooman lesse le foglie sul fondo delle nostre tazze di tè? -, cominciò gesticolando animatamente.

- Intendi quella quando Hermione scappò via infuriata, urlando alla professoressa di essere una cialtrona? -, ricordò Ron.

- Io non sono scappata: sono semplicemente andata via. E anche con stile, aggiungerei. E sicuramente non le ho dato della cialtrona... -, rettificò la riccia spostandosi i capelli con fare orgoglioso.

- Era sottinteso: hai praticamente lanciato la tazza a terra, mandandola in mille pezzi, e urlato qualcosa tipo: "È tutto una scemenza!" -, ribatté il rosso facendo una pessima imitazione della sua voce.

- Io non parlo così... -, Hermione lo fulminó con lo sguardo.

- Dateci un taglio, va bene? Comunque, cosa c'entra questo adesso? -, chiese poi Fred, rivolto ad Harry.

- Sul fondo della tazzina di Hermione, c'era il gramo: simboleggia un presagio di morte. -, spiegò finalmente quest'ultimo.

Un cupo silenzio calò su di loro.
Hermione deglutì, ricordando quel momento, e di come si era sentita.

Fred & HermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora