12. Una rosa.

341 16 3
                                    

Trovate in questo capitolo un ricordo della storia precedente, il capitolo "Flowers".

Amelia
Mi sveglio perché la camera è inondata di luce e perché sento un buon profumo.
Quando apro gli occhi c'è un bel ragazzo seduto sul letto con un vassoio .

Gli sorrido - sei il principe bianco con il cavallo azzurro?-sussurro.

Lui corruga la fronte e ride - Proprio io. E ti ho portato un caffè perché le scarpette di cristallo erano finite. Va bene lo stesso?

-molto meglio direi.
Mi tiro su e guardo il vassoio. È pieno di roba. Cornetti, succo di frutta, cappuccino, un bicchiere d'acqua. E perfino una rosa.

Gli sorrido - che bel banchetto. Grazie.

Alza le spalle - di niente. Ti dispiace se vado a fare la doccia? Devo andare allo studio.

Scuoto la testa - fai tranquillamente.

-hai lezione?

-Sì, tra due ore.

Annuisce - Ci vediamo stasera allora mi sa.

-certo che si.

Sorride e mi bacia la guancia - non vedo l'ora.

Poi va a lavarsi.

E io mi rigiro il gambo di questo fiore che mi ricorda tanto quell'unica rosa rossa del mazzo.

- lo so che i fiori non ti piacciono particolarmente, ma questi hanno un significato speciale. -tira fuori un pezzo di carta ridendo- allora, questo qui si chiama Delphinium e vuole dire amore sincero-dice indicando un fiore azzurro chiaro che a e me sembrava lillà- questo invece è il lillà e vuole dire palpiti d'amore. Questo è un fiordaliso e vuole dire felicità e spensieratezza, questo bianco è il lisianthus e vuole dire eleganza e grazia, lo so che la rosa rossa non c'entra niente in tutto questo ma dovevo metterci qualcosa che significasse passione. E infine questo blu è un...

-nontiscordardime.-completo la sua frase, lui sorride.

-per tutte le volte in cui siamo stati lontani e abbiamo superato lo spazio e il tempo.

Mi porge il grosso mazzo, io lo prendo- è bellissimo, davvero. E hai azzeccato tutti i colori che mi piacciono.

Ride -menomale, pensavo li avresti buttati via.

Rimetto la rosa sul vassoio, mangio qualcosa e cerco di non pensare.

Quando Gianluca esce mi lascia un bacio su una guancia.

Io vado a fare la doccia.
E questa volta non posso evitare di pensare a tutte le docce fatte insieme ad Ignazio.
Mi scorrono davanti una serie di immagini della notte scorsa.
Ed è adesso che in qualche modo subentra una sensazione strana.

Il fatto è che anche se non mi sono mai concessa di dirlo era come se con Ignazio sarebbe durata. Se non per sempre quanto meno a lungo. Non avrei accettato di vivere insieme se non fosse stato così. E adesso la sensazione strana che ho deriva dal fatto di essere stata solo insieme a lui. Questa l'ho pensata molte volte invece. Sarei stata con qualcun altro solo nel caso in cui ci fossimo lasciati. E adesso che è successo, così presto e così inaspettatamente, sento che è la realtà, che tra noi é veramente finita. E questa cosa mi rattrista ancora di più. Ma che sia stata una bella notte non ho alcun dubbio.
E ciò che pensavo stanotte continuo a pensarlo.
Gianluca mi piace indipendentemente da ciò che è successo ed è vero che tra noi non sarebbe successo nulla se io e Ignazio non ci fossimo lasciati, ma allo stesso modo è vero che questa non è una vendetta.
Ho diritto anche io a sentirmi libera.
Voglio sentirmi così, voglio sentirmi leggera, senza pensare troppo alle cose, senza pensare alle conseguenze. Che poi, quali potrebbero mai essere le conseguenze? A differenza di qualcun altro, noi le precauzioni sappiamo usarle. Noi. Noi chi? Io e Gianluca. Un noi senza Ignazio suona purtroppo ancora strano.
Mi vesto ed esco per andare all'università.

Come nessun altro al mondo. Ignazio Boschetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora