"Signorina Granger?" esclamò basita la medimago, non appena aprì la porta dell'infermeria. "Cosa è successo a quel ragazzo?"
"Ehm... siamo caduti dalle scale." Hermione arrossì imbarazzata.
"Forza, entra." Madama Chips si girò e frettolosamente aprì la seconda anta della porta, in modo da permettere alla barella di entrare.
Hermione prima di entrare si girò nel corridoio.
Due occhi glaciali la osservavano da dietro l'angolo.
"Stupido furetto!" pensò la ragazza, prima di varcare impettita la porta dell'infermeria.
"Hermione, che miseriaccia ti è successo?" esclamò Ron, vedendola tornare in Sala Comune coperta di lividi e con un vistoso cerotto su una tempia.
Anche Harry gli si avvicinò preoccupato, a giudicare dai capelli ancora umidi dovevano essere tornati da poco alla torre.
"Niente di grave ragazzi, sono scivolata dalle scale." abbassò lo sguardo, odiava mentire ai suoi migliori amici.
"Come dalle scale?" esclamò Harry sorpreso.
Ron represse un sorriso.
Hermione gli lanciò un'occhiataccia "Non vi è mai capitato di cadere? E non c'è bisogno che fai quella faccia, Harry." esclamò imbronciata.
"Ma io..."
"Niente ma! Andate subito ad asciugarvi i capelli prima che vi prendiate un raffreddore."
Harry la guardò dubbioso "Va bene, comunque stavo giusto salendo ai dormitori quando sei arrivata! Ora dimmi, ti sei fatta male cadendo?"
"Solo qualche graffio, niente di grave." rispose lei, addolcendosi per la premura dell'amico.
Ron le si avvicinò "Menomale..." le sorrise, un po' in colpa per aver riso di lei. "Ci aspetti per cenare?"
"Sì, va bene, rimango qui in Sala Comune" disse Hermione, prima di sedersi pensierosa vicino al fuoco.
Si sentiva strana, guardò distrattamente le fiamme del camino, senza tuttavia vederle veramente.
Zabini voleva tenerla lontana da Malfoy, ma a che prò?
Hermione se lo chiese fino alla nausea. Come poteva fare per mettere le mani su quella foto?
"Allontanarmi da Malfoy poi... ma chi vuole averlo vicino a quello! " pensò con rabbia.
L'immagine di Malfoy che rideva si fece largo prepotentemente nella sua testa, seguita da quella di Malfoy che attaccava ferocemente al muro Zabini.
Arrossì fino alla punta dei capelli.
"Che diamine mi succede? " sussurrò, appoggiando la testa sul bracciolo della poltrona.
"Che fai? Dormi?"
Una vocetta squillante la fece sobbalzare dallo spavento.
Hermione si girò nervosamente.
"G...Ginny! Mi hai fatto prendere un colpo... Non farlo mai più..."
"Scusa... pensavo che mi avessi vista" disse Ginny, sedendosi accanto a lei. "Ma che hai fatto al viso?" chiese, guardandola attentamente.
"Niente, sono caduta."
Hermione si aspettò qualche altra domanda, ma non ne arrivarono.
"Capita anche a me di camminare con la testa fra le nuvole." disse Ginny, sorridendole.
Hermione le sorrise, anche se dentro si sentì un verme per aver mentito anche a lei, ma cosa doveva fare? Ginny lo avrebbe detto sicuramente ad Harry e Ron e loro sarebbero andati dritti dritti da Zabini.
Se quella foto fosse venuta fuori al momento sbagliato, lei sarebbe stata espulsa.
"Draco, cos'hai? Non stai bene?" chiese Pansy, vedendo il ragazzo entrare nella Sala Comune dei Serpeverde zoppicando e pallido in viso, cioè, più pallido del normale.
"Chiedilo al tuo amichetto..." le sibilò lui di rimando, guardandola con disprezzo.
Pansy lo fissò stupita "Ma..."
"Taci, stupida oca!" ringhiò Draco, incamminandosi lentamente verso i dormitori.
Pansy rimase confusa a guardarlo mentre Malfoy spariva nella sua stanza.
"Maledizione!" imprecò nervosamente, prima di uscire da Sala Comune Verde – Argento.
Draco entrò dolorante e scrutò la sua stanza.
Nott stava sonnecchiando sul letto, aveva sulla pancia una rivista di Quidditch.
Nonostante il fastidio e il dolore pulsante che sentiva tra le gambe, sorrise debolmente.
Le riviste che leggeva Nott erano di due tipi:
O riviste con foto di belle donne che sfilavano con succinti bichini.
Oppure le riviste di Quidditch.
Theodore era un vero esperto di Quidditch, nonché primo battitore della squadra dei Serpeverde.
Draco si trascinò sul letto e ci si stese sopra.
Chiuse gli occhi, esausto.
"Quella Mezzosangue..." pensò.
"E' sempre in mezzo, è un incubo!"
Si addormentò vestito sul letto ma dispetto di tutto aveva un'espressione serena.
"Come stai, Blaise?" chiese Pansy, appena arrivata in infermeria "Ho visto Draco che zoppicava e immaginavo che fossi stato tu! Ti ho cercato ovunque, questo era l'unico posto che mancava."
Blaise la guardò adirato, ancora sdraiato sul lettino.
"Sì, quel bastardo ha rovinato tutto! Ce l'avevo quasi fatta con la Mezzosangue!"
Pansy lo fissò.
"Che c'entra la Granger?"
Lui si alzò dolorante, mettendosi seduto con le gambe fuori dal lettino.
"Mi hai chiesto un favore l'altro giorno, no?"
"Sì..." rispose lei, non capendo ancora dove volesse andare a parare il compagno.
"Be', ho un piano in proposito." si guardò intorno per assicurarsi che nessuno li sentisse "Ascolta..."
Quando ebbe finito, Pansy lo guardò con occhi grandi e stupiti.
"Tu sei un genio!"
Blaise sorrise "Lo so grazie, modestamente, sono lo studente più dotato del nostro anno."
Lei gli lanciò un'occhiata perplessa ma non disse nulla.
"Ma poi quel coglione di Draco è arrivato e l'ha difesa."
Pansy scattò "COSA?"
"Shhhhh..." Blaise si guardò intorno "Non urlare!"
"S...Scusa, ma... come l'ha difesa? Draco che difende la Mezzosangue? Non è possibile!"
"Invece è andata proprio così, ha sorpreso anche me."
Pansy lo guardò turbata "Ma adesso anche Draco saprà che li hai visti uscire da scuola, non sei preoccupato?"
Blaise rise sprezzante, una risata senza sentimento.
Pansy lo guardò sconvolta "Non ci trovo niente da ridere!"
"Tranquilla Pansy, la Granger non dirà nulla al nostro caro Draco" rispose lui, tornando serio.
"Come fai ad esserne così sicuro?"
"Perché non è stupida e sa che se gli andasse a dire tutto, questa..." prese la foto dal taschino della divisa e la sventolò davanti al naso della ragazza "...finirebbe in meno di un secondo sulla scrivania della dolce McGranitt, inutile dire che sarebbero espulsi entrambi."
"Ma quando l'hai fatta? Non ne sapevo niente."
"Ehhh, cara Pansy... sono tante le cose che non sai su di me." rispose lui pomposo.
"Mi fai paura a volte, sai? Sei perfido..." disse Pansy guardandolo compiaciuta.
"Lo so."
Malfoy non si presentò a cena.
Hermione lo notò subito, senza tuttavia esprimersi apertamente davanti ai suoi amici.
"Hermione, mi passi il succo per favore?" chiese Harry all'amica che era la più vicina alla brocca.
Hermione non lo udì, pensierosa.
"Ehi, Hermione!" sbottò Harry, facendo voltare anche Ron con una coscia di pollo che faceva capolino dalla bocca.
" Eh? Dicevi? " scattò lei, ridestandosi imbarazzata.
" Ti ho chiesto il succo di zucca, me lo puoi passare per favore? " ridisse il ragazzo, squadrandola sospettoso.
"Sì, certo." passò ad Harry la brocca, non accorgendosi di come la guardava l'amico. Ron invece era tornato felicemente al suo pollo.
Ed Hermione ai suoi pensieri.
Chissà come stava quello stupido furetto...
Come gli era venuto in mente di non passare in infermeria solo per orgoglio?
Anche se alla fine era stata fortunata che non l'avesse fatto.
Se si fossero presentati in tre, ammaccati, e soprattutto dopo la famosa litigata tra Malfoy e Zabini, Hermione era sicura che avrebbero passato la serata nell'ufficio di Piton e della McGranitt per spiegare quanto accaduto.
Sospirò, per la prima volta in vita sua non sapeva cosa fare.
Harry, intanto, non aveva smesso un secondo di guardarla.
La mattina seguente....
" COME?! "
La voce di Nott svegliò Draco di soprassalto.
Quanto aveva dormito? Pochi minuti o molte ore?
Non aprì tuttavia gli occhi, sentendo un bisbigliare dietro la porta.
"Sì, è come ti ho detto, Theodore, me lo ha detto Pansy che glielo ha detto Blaise in persona."
La voce flautata di Tiger raggiunse distintamente le sue orecchie.
" Non è possibile... e dov'è Zabini adesso? " chiese Nott.
"In infermeria."
Nott si voltò verso Draco, che sveglissimo, continuava comunque a tenere gli occhi chiusi.
"Draco ancora dorme... è vestito come ieri sera. Già dormiva quando mi sono messo a letto io."
"Ma quando è entrato non gli hai detto niente? Da quel che so, si è fatto male anche lui. " disse Goyle con voce roca.
"No, mi ero appisolato." rispose Nott, quasi vergognandosi.
Dopo altri bisbigli più bassi, la porta si chiuse.
Nott andò da Draco.
"Draco, svegliati! Sono le sette e mezzo, farai tardi. "
Malfoy aprì gli occhi lentamente, un attore nato.
"Ciao Theo, ora mi alzo..." fece con finta voce assonnata "Vai avanti a fare colazione !"
Nott lo scrutò, anzi, lo studiò.
"Smettila di fare la commedia, potrai ingannare Tiger e Goyle, ma non me..."
Draco aprì gli occhi del tutto, sorpreso.
" Prego? "
Nott prese la sua borsa "So che hai sentito tutto e che eri già sveglio."
Malfoy si alzò e lo guardò sospettoso.
"Da che lo hai capito? "
"Be'... penso che con la mia esclamazione di prima si sarebbe potuto svegliare anche un sordo... e poi..."
Si bloccò, ghignando.
"E poi? " chiese Malfoy stranito "Si può sapere che cosa ti diverte tanto? "
Nott lo guardò unendo le mani sotto il mento, sbattendo le ciglia come faceva spesso Pansy.
"Ciao Theo, ora mi alzo..." disse melenso con voce roca.
Draco sentì caldo sotto il colletto della camicia.
"Neanche mia madre fa così quando si sveglia... e poi di solito non dici neanche 'ciao', non sei certo un esempio di gentilezza al mattino! "
Per tutta risposta Draco gli puntò la bacchetta contro.
"Ripetilo..." sibilò.
"Oh, adesso ti riconosco. " disse Theodore, sorridendo apertamente.
Draco abbassò la bacchetta "Sì, ho sentito... e vorrei delle spiegazioni... di che parlavano quei due imbecilli? "
"Hanno saputo, anzi, erano venuti a verificare, che quello che aveva detto Pansy fosse vero."
Malfoy alzò un sopracciglio, facendogli segno di continuare.
"... In giro ormai tutti dicono che ieri hai mandato in infermeria Zabini per difendere la Granger. "
"Che assurdità..." commentò Draco, irato.
"Davvero? Non è andata così? Su, racconta!" lo incitò il compagno, lasciando perdere la cartella ed i libri con cui la stava riempiendo.
"Zabini è davvero in infermeria, ce l'ho spedito io... visto che avevamo un conticino in sospeso." Rispose Draco, candidamente.
"E la Granger in questa storia che c'entra? "
"Zabini la stava picchiando, così l'ho fermato e l'ho picchiato io, tutto qui..."
A Nott per poco non prese un colpo "E ... dici... tutto qui? Non mi stai dicendo di aver raccolto margherite!!! Mi stai dicendo di aver picchiato un nostro compagno di casa per difendere una Grifondoro."
Draco fece spallucce.
"Allora? Io cercavo Blaise, è stato solo un caso che fosse insieme a lei."
"Prima mi avevi fatto credere che non fosse vero che l'avessi difesa. "
Draco si alzò lentamente e prese dal cassetto un'altra divisa pulita e stirata.
Il dolore all inguine era quasi sparito del tutto.
"Io non ti ho fatto credere nulla. Tu mi hai chiesto se era quello il motivo per cui ho picchiato Zabini, ed io ti ho risposto di no. La verità quindi."
Finse di cercare di cercare nel baule la sua cravatta pur di non guardare Theodore negli occhi.
"Ho capito Draco, prima che Piton venga da te ululando è meglio che vada a spiegare ai nostri compagni la tua versione dei fatti."
"In realtà, Theo... è stata la Mezzosangue a salvarmi..." la voce di Malfoy gelò il compagno ormai sulla porta.
" C...Cosa? "
"Sì, è stata lei che lo ha schiantato, sai, quel codardo mi aveva sferrato un colpo basso... se la Granger non fosse intervenuta ci sarei io al suo posto, anche se non so in quanti pezzi..."
Theodore lo guardò con gli occhi sgranati. " Da quando tu e la Granger vi difendete a vicenda? Non ci sarà qualcosa fra voi spero! "
"Assolutamente no. "
Nott lo scrutò per qualche secondo, sicuramente non aveva nulla di cui preoccuparsi, non sapeva neanche da dove gli fosse uscita quella domanda ."Bene, allora vado... mi devi un favore amico, salverò la tua reputazione! " disse, ammiccando furbamente.
Draco si sentì intimamente felice alla prospettiva di rimanere finalmente da solo.
Ma prima di uscire Theodore si voltò nuovamente "Spero solo... che se tu ti trovassi nei guai mi informeresti..."
"Io non mi metto mai nei guai. " disse Malfoy di spalle " Comunque grazie Theo, me lo ricorderò. "
Nott accennò un sorriso un po' ansioso prima di uscire, cartella in spalla, dalla stanza.
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D come Draco, M come Misogino
FanfictionDraco Malfoy è deluso dalla vita, ma soprattutto, deluso dalle donne. Però Malfoy non sa che le donne non sono tutte uguali... Una situazione particolare gli insegnerà ad andare ben oltre le apparenze.